Finale,totalmente, interamente, incondizionatamente, dedicato ad ognuna di voi.
ULTIMO CAPITOLO
"Jenny William, ballerina dell'edizione di Amici15,abbandona il programma di Maria de Filippi."
Era questa la prima pagina del corriere, quella mattina del 22 marzo. Maria, seduta sugli scalini dello studio, stringeva il giornalino tra le mani, con uno sguardo meno accigliato di quanto la situazione lo richiedesse, un sorrisetto un po ambiguo, di chi ha capito, ha sospettato, ha sperato ed ha fatto centro.
I ragazzi erano beati nella casetta, chi come un puffo totalmente blu, chi in bianco attento a non sporcarsi. Nessuno aveva letto niente, ma i direttori artistici, in particolare il vecchio zio Ax, quella mattina erano stati tartassati dai giornalisti, da vecchi curiosi che volevano sapere, che pretendevano di sapere. Allora, a differenza di altri che si erano cuciti occhi e cuori, avevano deciso di far la cosa più saggia:parlare.
«Buongiorno ragazzi.»Aveva detto Nek, entrando nella casetta.«Andreas, vieni un momento qui.» Aggiunse, con tono spento, di chi sa di star per scatenare un gran casino.
«Cosa succede?»Aveva chiesto, lui, con quell'aria innocente che si ha quando si sa di aver fatto una marachella. Lo seguii nella stanza in cui dormiva con Ale e Michele e lo guardò titubante.
«Leggi qui.»Gli aveva detto, gli aveva dato una pacca sulla spalla, ed era andato di la, dal resto della sua squadra. Lasciandosi un Andreas con un foglietto in mano ed una faccia dubbiosa, alle spalle.
«Ora mi cacciano» Aveva sussurrato e pensato, poi aveva visto, osservato, capito, lacrimato, ed aveva letto. L'articolo non erano solo i due righi precedenti, erano loro: era lei e la sua lingua lunga,curiosa, la solita lei..ed era lui ed il suo sogno di fare il serale.
"Non so bene cosa mi abbia spinto a parlare, a mettermi cosi a rischio. Sarà stato il desiderio di vendetta, la voglia di riscattarmi, o semplicemente lui.
Andreas Wilkins Muller é stato e sarà, finche lui vorrà ed il tempo lo permetterà, la persona piu incisiva della mia vita. Ho imparato tanto da quel ragazzetto che si spaccia per Romeo, tanto. Iniziando da cosa sia un cavallo di battaglia, e finendomi col mettermi in gioco: mi ha insegnato a rischiare, di brutto, a sperare e ad amare davvero.
É proprio per lui, ma anche per chi è nei suoi panni, che non riesco più a fingere che non sia successo niente, non posso più stare zitta. Non è per gelosia o rancore, ho tolto la mia maglia con onore, sono diventata ballerina professionista del corpo di ballo e non ho rimpiati, nessuno, perché la mia finale me la sono giocata quel pomeriggio, ho visto la coppa alzata ed i fuochi d'artificio,ho sentito le stesse emozioni di un normale vincitore. Mi sono vista di mattina con una tutina bordeaux e di sera con una nera, cosi estranea, diversa, meravigliosa. Ma insieme a quel colore cambiato é cambiata anche la mia visione di quella scuola, la mia visione della vita, degli obbiettivi in generale.
C'è qualcosa di oscuro tra le quinte di quel programma, c'è qualcosa che non è da definirsi umano: la corruzzione. Che non è solo avere già le carte in tavola, ma è giocare con i sentimenti di un ragazzo che in quel momento vi vede come una casa.
Perché ne parlo ora? Perché per la prima volta ho un tempismo perfetto. Stasera ci sarà il serale, e so che lui ballerá,che in un modo o nell'altro si esibirà, si farà vedere. Allora io ho gia vinto, e so che non potranno più farci niente, perché lui il suo riscatto l'ha avuto.
Andreas è diverso da tutti gli altri, é più razionale, più di pancia e meno di cuore in situazioni che lo fanno stare male, sa dosare tutto alla perfezione, voleva una fine.L'ultima volta che ci siamo visti, lui mi ha detto queste parole : 'Se finisce oggi bene, se vado piu avanti bene, se finisce quando alzo la coppa bene, voglio solo sapere come finisce.' Allora io voglio dargli la fine che merita e che ama."Andreas si era asciugato le lacrime, aveva respirato ed aveva sorriso. Non poteva crederci che quella biondina dal tatuaggio "Io di te non ho paura" seriamente non ne avesse. E non ne aveva. E lui lo sapeva.
"Chi vincerà questa edizione? Qui mi sento di essere un po vaga, perche spero che dopo questa intervista le cose cambino, anche se penso che sarò costretta a tornare in America, meglio che me la fili. Sta di fatto che li dentro tutti hanno un po vinto, iniziando da coloro che sono in casetta e finendo a chi è stato mandato via.
Non mi dimenticherò mai di questa esperienza,mi ha segnato tanto. Non mi dimenticherò mai di Andreas, di quanto amore mi abbia dato dato. Non mi dimenticherò mai della prima volta che l'ho visto ballare Mine. Non mi dimenticherò di Romeo per me, Romeo per loro, Romeo per tutti.
Non mi dimenticherò mai della voce di Veronica, del coro dello studio, delle ore asfissianti di prove, della Celentano. Non mi dimenticherò della mia prima sigla da professionista, il mio primo passo a due.
Il cuore non lo freghi è li che sta la memoria."«Andre?»Lo richiamò Chiara, alle sue spalle, interrompendo la sua lettura.
«Dimmi chiaré.» Si voltò lui, con il volto rosso e gli occhi bagnati di lacrime.
«Sei ancora dentro?» Chiese timorosa, e lui annui lievemente. «Cristiano pensava seriamente che ti avessero cacciato. Ed Ale, non immagini come sta»
Risero entrambi, poi Chiara avanzò e si sedette accanto a lui, con la faccia di chi vuole parlare ed il cuore a pezzi di chi teme di conoscere giá. Gli mise una mano sulla spalla e lo abbracciò, sentendo il suo totale abbandono, la sua pelle bagnata.
«Vieni con noi» Gli disse, dolcemente.«Nek e Ax hanno portato una pizza e una pepsi per brindare a stasera.»
«Un attimo ed arrivo» Gli aveva detto, ed era tornato alla sua lettura, al suo strazio.Tutto in quel momento era meglio di ciò che stava facendo,ma brindare per qualcosa che lo stava divorando non gli piaceva, non era giusto.
"Non dimenticherò e so che non lo farà nemmeno lui, nemmeno loro. Mi auguro che tutti se ne escano vincitori, ma che Andreas sia l'ultimo a varcare l'uscio della porta. E comunque, lui lo sa, io sarò ad aspettarlo in qualunque parte del mondo mi trovi.
Con amore, tutto l'amore, Jenny."Andreas si sentii inesorabilmente vuoto, solo, spiazzato. L'amava, dio quanto dipendeva da lei. Non sapeva bene cosa fare, come comportarsi, se andare via o restare, se scappare, ancora, o inseguirla. Voleva parlare con suo padre, chiedergli se avesse mai rincorso sua madre, se avesse mai pensato di perderla, se avesse mai messo da parte se stesso.
In quel momento si rese conto di non aver mai fatto una pazzia per lei, non aveva mai preso un aereo, un treno, una bicicletta (giusto per essere più romantici) ed aveva corso, fino ad arrivare senza fiato,senza forze. Non l'aveva mai realmente conquistata, tra loro era nata così velocemente da non sembrare vero, ma forse stava per perderla.Si asciugò le lacrime, e corse di la.«Mi dovete aiutare, vi prego.»
«Zio!.» Lo richiamò Ax, poi parlò piano, scandendo bene le parole. «Speravo avessi fatto la cosa giusta.»
E lo strinse, li strinse. Inevitabilmente da come sarebbe andata a finire quella situazione, indipendentemente dal vincitore già decretato, indipendentemente dal serale, la squadra blu non aveva solo vinto, aveva imparato qualcosa : una persona famosa non la fa il successo che ha, ma il coraggio e l'umiltà che dimostra.
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Romeo •Andreas Muller•
Fanfiction«Andreas Muller.»Parlai piano e con le lacrime agli occhi,quando lo vidi sul ciglio della porta. «Jenny William.»Controbatté lui, abbassando il capo in segno di inchino.«Ti dedico Roma.» -Storia iniziata 03 marzo 2016.