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Capitolo interamente dedicato ad Andreas.

Capitolo quarantadue

Mi sedetti sfinita sulla poltrona in pelle che era 'tatticamente' sistemata dietro le quinte.Quella poltrona,dopo un balletto impegnativo come Pillow Talk, sembrava pregarti di sederti.

Mi abbandonai totalmente contro lo schienale ed inspirai,lasciando che il contorno delle mie costole divenisse ben evidente.La mia mente vagò verso quei due occhi azzurri che ieri avevo lasciato andare.

Andreas dopo il mio 'è solo un'amico' mi aveva presa per mano e mi aveva condotta dai ragazzi.Non aveva proferito parola durante tutto il tragitto, teneva solo saldamente le dita incastrate tra le mie.Io ero un po troppo spaesata e lui tanto confuso.
Ma nonostante tutto non aveva parlato.

«Jen,alzati dai,Andreas ha chiesto di te in studio.»Mi scosse Marcello,alzai il capo verso la sua figura e mi alzai.

«Sono presentabile?»Chiesi, lisciandomi con una mano la lunga chioma bionda.

«Decisamente si.»Mi strizzò l'occhio ed io arrossì lievemente,dandogli poi le spalle.

'Calma Jen,non sta per chiederti di sposarti.'

Afferrai una bottiglietta d'acqua dal carrello e sorseggiai velocemente.Mi sentii vulnerabile, emozionata,confusa, sapevo che Joshua lo aveva schierato contro Federica,e ciò voleva dire tante cose: Amore, Emozione, Paura, Daniel. In un'unica,ma non meno importante, parola: Luce

Luce per Andreas non era solo una lacrima fugace sulla guancia.Luce per lui era un grido di disperazione verso la crudele realtà in cui viveva suo fratello.
Luce era la legge calda, una legge inviolabile è difendibile fino alla morte: la legge del sangue.

Avevo sentito raramente parlare di Alessio-suo fratello minore-lo voleva bene e spesso ci litigava anche.Ma Daniel no,lui era diverso.Lui era capace di scombussolare la sua mente, mettere in gioco i suoi propositi e fargli prendere un volo.Daniel non tarpava le sue ali,anzi,era capace di liberarle.

«Salve a tutti.»Salutai entrando in studio.Osservai inizialmente la folla in delirio,e subito dopo i miei occhi si posarono su Andreas e Maria.

«Jen vieni qui.»Disse Maria,sorridendo sia a me che al mio fidanzato.A passo spedito mi avvicinai a loro e mi posizionai alla loro destra.

«Innanzitutto salve a tutti.»Parlò Veronica,ed Andreas prontamente applaudi.«Come tutti sanno Jenny non è solo una professionista,è stata anche allieva della classe di ballerini di Amici15.L'abbiamo conosciuta sotto numerose sfaccettature e forse,quella che abbiamo più amato,è stata il suo appellativo di 'fidanzata'»

Il pubblico applaudi e fischiò senza pudore, mentre le mie guance si colorarono di un roseo intenso.Guardai Andreas che,come me,faticava a non sorridere.In quel momento tra noi ci fu un gioco di sguardi,una calamita,una sorta di corrente elettrica: lui riusciva a farmi rabbrividire,a farmi impazzire, sempre.

«Ho visto una giovane ragazza molto legata ad un suo simile,una ragazza che-scusate il termine-ha avuto le palle quadrate di giocarsela fino in fondo per entrambi,perché è ben evidente la sua barriera difensiva verso Andreas.Ecco perché credo che nessuna meglio di lei sia in grado di presentare questa coreografia.»

Le rivolsi un occhiolino e notai l'espressione confusa di Andreas e del resto dei professori nei miei confronti.
«Scusate un attimo.»Dissi,e mi avvicinai alla poltrona di Maria, dove presi il foglio bianco riposto lì da ormai due giorni.

Tornai al centro e presi in mano il microfono, iniziando a parlare: «La danza,nel significato più generico del termine è solo emozione.Un ballerino che riesce ad emozionare è nettamente migliore di qualcuno che sa solo esibirsi.Al mio ingresso nella scuola ho visto un ingenuo ragazzo sulle note di Mine creare scalpore tra il pubblico.
Conoscendolo ho scoperto molto altro: valori,speranza e sogno.Alla base però di ogni grande ballerino c'è un input, uno stimolo che ti permette di andare avanti,nel suo caso è suo fratello.
Ecco perché Andreas,nel mio significato generico del termine,è solo danza.»

Andreas,con gli occhi lucidi,mi venne vicino e mi abbracciò.
Tanto sarebbe scoppiato a piangere.
Tanto io ero lì,e ci sarei stata sempre.

«Sei la cosa più bella che mi potesse capitare in questo percorso.»Mi sussurrò all'orecchio con la voce lievemente rotta dalle lacrime.

Lo strinsi ancor di più a me,perché il mio mondo bianco e nero aveva iniziato ad assumere strane sfumature simili al cielo d'estate e ai prati verdi pieni di margherite, quando a toccarmi era lui.

'Tu sei un uragano' Sussurrai,col mio noto e buffo accento inglese.Perché lui lo era,e non mi importava dei sotterfugi creati dalla redazione.Non mi importava delle conseguenze,avrei fatto il possibile per vederlo stringere quella coppa.

E all'improvviso nello studio calò un tenero silenzio e Andreas era lì a ballare,lì a godersi il suo meritato spazio.Veronica che lo guardava emozionata,mi aveva raccontato che perfino per lei strutturare una coreografia tanto significativa era stato difficile.E non mi sorprendeva.

Andreas aveva un espressione sofferente,era il pezzo.Di solito si suol dire 'l'ho visto dentro il pezzo',ma in questo caso Luce era lui.
Lui che era passato dall'essere Romeo all'essere un Guerriero.

Guardai un po' la curva nord,che sfoderava un grande cartellone,a mio parere,stratosferico:

'Dietro gli errori,le distrazioni, le emozioni.Dietro ogni sofferenza, dietro ogni brivido,ci sei tu campione.'

Le sorrisi velocemente,e poi mi alzai in piedi ad applaudire Andreas,al quale indicai il cartellone.
Aveva l'affanno e la fronte sudata,il suo petto si alzava in modo irregolare,ma anche in quel momento non potei far a meno di pensare che Andreas Muller fosse la persona più bella del mondo.

«Io vorrei dire una cosa sola,aldilà del voto che avrà questa coreografia,io mi sento di aver vinto tutto.Ho dei fan eccezionali,un appoggio solido e Jenny, che indissolubilmente è la mia *alfa e la mia omega,davvero grazie.» Disse Andreas,e Maria al suo fianco accenno un sorrisetto.

Lui era molto timido,e questa sua dichiarazione mi aveva letteralmente spiazzato.Gli strizzai l'occhio e un senso di orgoglio mi prevalse.
Federica con un espressione accigliata lo raggiunse,a giudicare la sfida c'era Garrison e questo non preveniva nulla di buono.

«Federica brava,ma stavolta ho visto uno spiraglio di luce.Andreas complimenti,si sta aprendo la finestra.» Disse ad occhi lucidi,e Andreas lo guardò stupefatto.

Forse,tutti hanno bisogno di una seconda possibilità e Garrison,con queste parole,gliela stava offrendo.

Spazio Autrice

*la mia Alfa e la mia omega:non so quante di voi-come me-frequentano il liceo classico,ma comunque Alfa ed omega sono rispettivamente l'inizio e la fine dell'alfabeto.
Jenny per Andreas è l'inizio di un sogno,e la fine delle sofferenze.

Romeo •Andreas Muller•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora