Capitolo trentotto
La lezione di Baldi con Giuseppe e Ale era stata estenuante ma nel contempo molto 'ambigua':avevamo fatto un lavoro di fiducia,
che ci avrebbe aiutato poi ad essere più in simbiosi nella coreografia.Essa infatti consisteva nel ballare legati tra di noi con una corda, sulle note di Ego-Willy William.«Riccioli d'oro.»Mi richiamò Lele, uscendo dalla Sala9.«Come mai da queste parti?»
«Ma buongiorno Mister-Canterino.»Lo salutai,dandogli un bacio sulla guancia.
Per quanto mi alzassi sulle punte,non sarei mai riuscita ad arrivarci senza sembrare buffa.«Ho lezione con Andreas.»«Divertitevi.»Sorrise,scompigliandomi i capelli ed andando via.Guardai la sua siluette scomparire oltre la soglia della porta e alzai gli occhi al cielo,era tremendo.
Non vedevo Andreas dal pomeriggio precedente,dopo le assegnazioni era corso da me e non aveva esitato a baciarmi davanti a tutti i ballerini.
Sapevo che era il suo modo per poter marcare il territorio.La sera invece,ero uscita insieme a Chiara ed Elodie.Mi soffermai sul ciglio della porta e lo osservai ballare Luce con Simone:un tavolo al centro della sala,due sedie e gli occhi lucidi.Veronica sedeva contro lo specchio,li guardava con gli angoli delle labbra piegati all'insù.Era assurdo quanto amore ci mettesse in ogni contorsione.
Mi si strinse il cuore quando i due si abbracciarono in un affettuoso e fugace abbraccio,per molti poteva essere un passo posto a caso per poter allungare la coreografia di un/quarto,ma da quanto avevo capito,le braccia di suo fratello significavano tante cose: casa, equilibrio,stabilità,fondamenta.
Daniel era quel muro di casa con una piccola macchia di penna.Quel muro troppo vecchio e malridotto,ma che ti ricorda sempre qualcosa.«Wow,pazzesco.»Dissi entrando in sala,e,nonostante i sorrisi puntati verso di me,mi avvicinai ad Andreas, avvolgendo il mio braccio intorno al suo bacino.
«Concordo,molto molto bravi.»Disse Veronica,alzandosi.Anche Andreas fece lo stesso,ma mi cinse la vita e mi tenne stretta finché Simone non ci salutò.
«Stasera ci sei?»Mi chiese,quando fummo da soli dinanzi alla console. Annui sicura e lui continuò.«Vorrei portarti in un posto.»
«Non vedo l'ora.»Gli strizzai l'occhio e lui mi rubò un bacio casto.Si allontanò ed io ne approfittai per sistemarmi. Tolsi la felpa rimanendo col top bianco ed il leggins di pelle nero dell'Adidas, legai i lunghi capelli in una treccia a spiga di pesce laterale e poi mi avvicinai a loro.
«Pronti?»Ci chiese Veronica e noi annuimmo certi.«La canzone su cui ballerete è Nessun grado di separazione.»
«Grazie grazie.»Esordì Andreas, baciandole la guancia.Corrugai la fronte e li guardai insospettita.
«Non lo saprai mai.»Scherzò Veronica, ed io sorrisi.Certe cose sono destinate a rimanere nel buio,certe emozioni,certe sensazioni,certe richieste.
e poi ho sentito un emozione
accendersi veloce
e farsi strada nel mio petto
senza spegnere la voce
e non sentire più tensione
solo vita dentro di me
nessun grado di separazione
nessun tipo di esitazione.«È stupenda questa canzone.»Dissi, dopo averla ascoltata.Andreas strinse la mia mano ed io capi che quella era il suo modo per farmi entrare nel suo mondo e comprendere i suoi sentimenti.
«Mettiamoci a lavoro allora!»Annunciò estasiata Veronica.
**
«Questa coreografia,tra le tante che ho fatto,è in assoluto la mia preferita.» Dissi ad Andreas,quando rimanemmo soli in sala.«Veronica si è superata,davvero.»Mi assecondò,ed io gli accarezzai il braccio.
Aveva ragione,la coreografia racchiudeva tutto ciò che avevamo passato nell'arco di questo mese: iniziava con noi due intenti a litigare e si concludeva con un bacio sulla guancia. Rivedevo noi durante l'ingresso nella scuola di Federica. Ero io a cedere,io a mettere da parte tutto,io a tornare. Gli dovevo correre incontro e lui doveva sollevarmi,bloccandomi per una frazione di secondo in aria.
Non avevo paura di restar sospesa,mi fidavo delle sue mani,mi fidavo della sua presa.Non erano mancate di certo le sue battutine sconce quando,ad un certo punto della canzone,mi dovevo distendere su di lui,ma in fin dei conti,entrambi avevamo capito e trasmesso il senso della canzone: Due anime,se destinate a stare insieme,non si separarono.
«Com'è andata la lezione con Ale?»
«È stata okay.»Risposi semplicemente, non potevo rivelare le coreografie altrui.Lui sembrò capire e scosse il capo.
«Posso avere una foto con te o sei troppo famosa per me?»Mi domandò ancora,con un ghigno sul volto.
«Muoviti i fan mi aspettano,Muller.»
Mi spinse scherzosamente e dopo,con un gesto abile mi attirò a se.Cinse la mia vita scoperta ed io curvai la schiena,lasciando che i miei capelli gli coprissero il braccio.Mi allontanai col volto da lui e lo fissai,sorridendo.Lui mi guardava di traverso con la lingua di fuori.Mi ero totalmente innamorata di quella foto,e forse,non solo di quello scatto rubato alle sette di sera.
"Muller_Andreas ti ha taggato in una foto: 'È costata una fatica, arrivare fino a qui.! #lamiaprofessionista."
«Non ho vinto solo io,sei tu il vincitore.»Gli dissi,dopo aver letto la dedica.Ero certa delle mie parole,certa della sua bravura.Sapevo quanto la danza significasse per lui,e ancor di più sapevo la sua importanza all'interno del programma.
«Non so Jen,non sopporto che tutti i ragazzi tornano a casa con un otto ed io devo subirmi sempre le ramanzine di Garrison.Io non andrò mai al serale se non lo convinco.»Mi confessò afflitto, sedendosi sulla sedia.
Mi avvicinai a lui e gli sollevai il mento, guardandolo intensamente.«Magari non sarai il primo ad entrare,o il secondo o il terzo,ma ti assicuro che tu ci andrai e sarai l'ultimo ad uscire.»
«Tu uscirai con me?»Sussurrò,ad un centimetro dalle mie labbra.
«È una promessa.»
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Romeo •Andreas Muller•
Fanfiction«Andreas Muller.»Parlai piano e con le lacrime agli occhi,quando lo vidi sul ciglio della porta. «Jenny William.»Controbatté lui, abbassando il capo in segno di inchino.«Ti dedico Roma.» -Storia iniziata 03 marzo 2016.