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ATTENZIONE: Questo capitolo è narrato in terza persona, e non sotto il punto di vista di Jenny.

Capitolo Quarantacinque

"Sessanta,
sono circa sessanta i giorni trascorsi con te, con il tuo profumo nelle narici,con la tua vita nelle mie mani sporche e grandi.
Sessanta giorni in cui ho aperto gli occhi solo per poter vedere i tuoi,cosi grandi e maestosi. Sei stata la mia spalla destra,piccola,ma tremendamente forte,Jen.
Con te ho pianto,ho sorriso,mi sono aperto ed ho giocato totalmente allo scoperto: non hai visto solo un ballerino all'ultimo banco con indosso una tuta bordeaux, sei stata spettatrice di qualcosa di più intimo,proibito, sofferto. Sei entrata nel mio armadio,hai conosciuto tutti i miei demoni,i miei scheletri, i miei sensi di colpa;hai conosciuto Daniel,e con lui tutti i sogni e gli incubi di un ragazzino a cui era stata data la possibilità di poter raccontare una storia attraverso la danza.
Sei stata l'ultima sigaretta del pachetto e il coro piu bello dello studio.
Con te,indipendentemente dal serale,io ho VINTO. Vincere non è solo alzare una coppa, non è piangere e ringraziare la famiglia, non è asciugarsi il sudore sulla fronte. Vincere é poter ammetere di non aver piu paura.
Ma ogni bel momento è destinato a finire, ed il mio finirà ancor prima di essere iniziato del tutto.Sto andando via,ma non da te, da cio che sono diventato.
Ho intrapreso questo percorso con solo un paio di boxer e una felpa nella valigia,non avrei mai pensato di arrivare fin qui.E non avrei mai pensato che,una volta iniziato a pedalare,avrei fatto prevalere la razionalità: non sto più bene. Queste ultime settimane mi hanno aiutato molto a riflettere: non è piu una corsa contro il serale, é una guerra tra me ed alcuni professori..la danza mi sta distruggendo,ma non smetterò mai di amarla.
Non sto decidendo tra te e lei, é piu una scelta di casetto: quello dei sogni o quello della vita reale.
Ogni momento è magico,ma gli incantesimi finiscono e ti resta una polverina che non ha piu poteri.
A te,ora, dico solo BALLA JEN,BALLA..fallo anche per me.Non ti dimenticherò mai,perché il cuore non lo freghi, é lì che sta la memoria.
E sappi,che se mi dovessero chiedere di parlare di qualcosa di bello in questo percorso io parlerei di tutti coloro che mi sono stati accanto,ma se mi chiedessero di andare oltre ad Amici16 io parlerei di te.

-Sempre e solo tuo,Romeo."

Andreas aveva scritto quelle parole con un angolo al cuore,le guance bagnate dalle lacrime e le mani tremanti.Ne aveva scritta una anche a Maria eda Veronica,perché sapeva che se lo avesse detto di persona, la sua voce si sarebbe rotta ed il suo unico punto fermo si sarebbe sgretolato.
Ma,anche se le lettere avevano qualcosa di somigliante, quella per Jen andava oltre. Oltre ogni limite,oltre ciò che si era prefissato di dirgli, andavo oltre il suo percorso nella scuola.

Questi pensieri gli torturavano la mente, mentre preparava il borsone.Alessio non si era scomodato neanche ad aiutarlo,stava immobile seduto su un angolo del letto.In cuor suo sapeva bene che la questione 'è una lotta contro i professori' era solo una corazza per qualcosa di più grande,perfino più grande di Andreas stesso.E si sentiva terribilmente impotente:non aveva cercato neanche di persuaderlo perché se lo sentiva e voleva che lui fosse il solito ragazzo che aveva conosciuto,quello che seguiva sempre il suo cuore.

«A lei non pensi?» Sputò fuori improvvisamente.«Non pensi a quante speranze aveva riposto in te? Ha anche chiesto alla redazione di far essere Daniel presente alla registrazione,solo per poter fare una sorpresa ad un coglione che sta mollando tutto.»

«Cazzo Alessio,non rendere le cose ancor più dure.Certo che ci penso,e ci sto pensando tutt'ora.Credi che stasera non vorrei essere lì ad esibirmi davanti ai direttori artistici?Credi che non voglia rimanere lì fermo a decidere in quale squadra andare? Vorrei farlo,e vorrei anche stare in ansia prima della tua decisione.Vorrei che andassi in un altra squadra,solo per poterti sfottere su quanto ti annoierai senza di me.Ma non posso,e neanche Daniel potrà essere al pomeridiano al momento,ma io posso essere da lui.»

Inevitabilmente Andreas scoppiò a piangere,abbandonando per un momento il borsone,i dubbi,la paura.Anche Alessio corse da lui,abbracciandolo forte. Si sentiva peggio di lui,lo sentiva suo fratello,sopra qualsiasi legame di sangue.«Ti voglio bene,capoccione.»

«Anche io La Padula.»Disse staccandosi,e dandogli una pacca sulla spalla.«È per quanto riguarda lei, anche io ho investito tanto,anche io credo in lei..e sono sempre della convinzione che starebbe meglio in Bordeaux,perché sarebbe una degna sfidante.Credi che mi odierà?»

«Si,decisamente!»Scherzò,per alleggerire la situazione,poi proseguì:«Non lo farà,anche se gli hai dato mille-uno ragioni per farlo,perché ti ama.Ed ho imparato a mie spese che chi ama non odia e non dimentica.»Gli strizzò un occhio,un po' nostalgico.

Andreas ascoltò attentamente le sue parole,poi annuì.A distrarlo dai suoi pensieri fu l'arrivo di Ale e Michele,che entrarono in punta di piedi,con indosso solo i pantaloncini e avente tra le mani quattro lattine di coca-cola.

«Siete seri?»Scherzò Muller,stringendoli in un abbraccio caloroso.

Michele,da cui si era mano mano allontanato,prese parola con gli occhi un po' lucidi.«Indipendente da ciò che è accaduto,ci tenevo a brindare a te:il vincitore indiscusso di questa edizione.»

«E la coca-cola é l'unica cosa che siamo riusciti a fregare dal mini bar.» Proseguì Ale, sorridendo.

Scoppiarono tutti a ridere e poi alzarono in alto le lattine.«Non a me,ma a voi:che sia uno di voi tre ad uscire per ultimo.»

~ ~ ~

Erano circa le quattro di mattina,quando la stanza tornò ad essere vuota.Andreas era pronto per andare,ed infatti già teneva tra le mani la valigia.

«Mi raccomando,non dimenticare di dare le lettere ai mittenti.In particolare,stalle vicino,rassicurala,e dai il massimo oggi.»Si raccomandò Andreas,dando un ultimo abbraccio ad Alessio.

«Ma quindi,di che colore mi vorresti vedere?»Scherzò per non piangere,quando lo vide spingere verso il basso la maniglia.

«Io sarei voluto andare nei blu,decidi te.Ciao amico mio.»Gli sorrise,chiudendo la porta.

Romeo •Andreas Muller•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora