Capitolo ventitré
«Jenny,tutto bene?»Mi domandò Maria,mentre aspettavamo che entrasse il pianoforte per Lele.
«Tutto bene.»Le sorrisi,mentendo spudoratamente.Dopo aver visto lo sguardo da seduttore di Andreas durante Chavalier non avevo più idea di chi fossi o dove fossi. Altro che sesso,era stato pazzesco.
Lele,che gareggiava per la squadra di Daniele,propose E non c'è mai una fine,mentre Chiara propose il suo inedito Come on. Il punto andò a Lele.
«Prova Vodafone.»Annunciò Maria, alzandosi.«Andreas con Estranei a partire da ieri contro Gabriele con Io volevo te.»Continuò,per poi tornare a posto.
«Premetto che la coreografia di Gabriele doveva essere una comparata con Jenny.»Comunicò Kledi,che era il giudice della categoria ballo.
«Ammetto che senza Jenny non è lo stesso.»Disse accanto a lui Fabrizio Moro,che giudicava il canto.Lo guardai sorridente e lui mi strizzò l'occhio.
«Andreas cos'è quel foglio che hai in mano?»Disse Maria,quando il ragazzo raggiunse il centro dello studio.
«La Peparini mi ha chiesto di scrivere una lettera ad una persona che ha influito molto sulla coreografia.»Disse, visibilmente emozionato.
Abbassai il capo,sentendo le guance andarmi a fuoco.Avvertivo su di me il suo sguardo e quello dei presenti.
«Vuoi leggerla?»Domandò,e io di scatto lo guardai.La curiosità mi stava divorando.
«Voglio ballarla,dopo se è possibile gliela darò personalmente.»Disse, e Maria acconsentì,facendo partire la musica.
Era un passo a due con Martina,e dire che era spettacolare risuonava come un eufemismo.Mi resi conto che forse era la prima volta in cui Andreas ci stava mettendo tutto se stesso:espressività, esperienza,emozione.
La coreografia terminò con lui da solo al centro e Martina che correva via.Il
pubblico era in delirio, e così,senza se e senza ma, lasciando da parte tutto l'orgoglio che mi ero predisposta a portare avanti,feci forza sulle stampelle e mi alzai,andando verso di lui.
Mi sorrise e mi afferrò il bacino, stringendomi forte a se.Tutto intorno a noi era un accessorio, contavamo solo noi in quel momento.«Jen,non l'ho baciata.»Mi sussurrò, poggiando la testa tra l'incavo del mio collo.
«Ne riparliamo dopo,sei stato grande.» Gli dissi,per poi staccarmi.Lasciai un bacio sulla sua guancia e tornai a posto,lasciando spazio a Gabriele.
Federica mi guardava allibita,con gli occhi sprizzanti di invidia.Ricambiai l'occhiataccia,contorcendomi sulla sedia.Rammentai la precedente dichiarazione di Andreas:lui non l'aveva baciata.Lui non l'aveva baciata.
Lui non l'aveva baciata.«Andreas un otto pieno,Gabriele molto bravo,ma mi sentivo di premiare l'amore,quindi sette.»Disse Kledi,e i due tornarono a posto.
«Purtroppo per un solo punto perde la squadra di Andreas.Vanno in sfida Andreas e Cristiano.»Annunciò Maria, ed poi mandò in onda la pubblicità.
Spalancai la bocca,e il mio cuore iniziò ad andare in palpitazione.Vidi Andreas avanzare verso di me con indosso una maglia rosso fuoco.Si piegò, prendendomi le mani ed io con un gesto rapido le intrecciai.
«Ho paura,Jen.»Sussurrò, guardandomi negli occhi.«Se dovessi perdere?»Domandò pensieroso.
«Non perderai,dai il meglio di te.»Gli risposi,poggiando la mia fronte contro la sua.Le nostre bocche erano a pochi centimetri di distanza,il mio cuore galoppava senza meta.Mi sporsi un po' di più,poggiando le mie mani sulla sua faccia.
«Baciami,ti prego.»Sussurrò, col respiro affannato.
Tracciai con le dite il contorno delle sue labbra,erano morbide.Sorrisi e buttai le braccia intorno al suo collo.Lui mi prese per i fianchi e mi alzò,tenendomi sospesa a pochi centimetri da terra.
Lo guardai negli occhi e poi gli guardai le labbra.«Un giorno.»Gli sussurrai, mordendomi il labbro inferiore.Per me un giorno non era solo un pretesto per farlo aspettare,era una promessa:la promessa che domani saremmo stati di nuovo così vicini,di nuovo sul punto di baciarci.
«Mi lasci senza fiato.»Sussurrò staccandosi,e poggiandomi a terra.
«Spacca tutto,romeo.»Gli sorrisi, accarezzandogli il volto.
La puntata iniziò pochi minuti dopo,e Maria disse che le sfide si sarebbero svolte come la scorsa oggi:Andreas oggi,Cristiano in settimana.
«Facciamo entrare lo sfidante di Andreas.»Disse,alzandosi in piedi per accoglierlo.
«Non ci posso credere.»Urlai allibita, vedendo scendere dalle scale una siluette ormai nota: camminava a testa alta,gli occhi vispi di emozione e un cappello in testa.
Andreas si voltò con una espressione indecifrabile,non parlavo,non sapevo che dire.Notai che tutti i professori, ed anche Maria,cercavano di capire cosa stesse succedendo tra me e il nuovo sfidante.
«Ciao piccola Jen.»Sibilò,con un gran sorriso sul volto.
«Vi conoscete?»Ci chiese Maria,e noi annuimmo.«Bene,lui è Alessio Gaudino, ballerino di hip-hop.»
«Chiamatemi Ale.»Sorrise ai professori e sorrisi anche io,ricordando la prima volta che lo aveva detto anche a me.
«E come vi siete conosciuti?»Disse Maria,improvvisamente.
«Mi ha ospitato quando sono arrivata in Italia.»Parlai dolcemente e ricevetti un occhiataccia da Andreas.
La sfida incominciò,la giudicava un maestro di hip-hop di cui non ricordavo il nome.Ero ancora perplessa.Andreas aveva ballato Bastille-Pompei, mentre Ale aveva sedotto il pubblico con un mix tra Ginza-J Palvin\Amami-Emma.
Subito dopo avevano ballato un improvvisata su What do you mean? contendendosi i rispettivi ritornelli.Alessio era agguerrito,ma Andreas stava ballando come se fosse l'ultima volta.«Andreas tutto bene?»Chiese Maria,quando lui si accasciò a terra per riprender fiato.
«Eh insomma.»Parlò piano,guardando me.
Gli sorrisi,incoraggiandolo a reagire.Mi strizzò l'occhio e si rialzò,andando verso il centro.Lui ed Ale si strinsero la mano,e il mio cuore andò di nuovo in palpitazione.
Sullo schermo a lead oscillava il nome di entrambi,e,per quando desiderassi Ale nella scuola,il mio subconscio pregava affinché si fermasse su Andreas.Ed eccoci:ansia,panico e angoscia.Il verdetto era stato espresso.
Spazio Autrice
AUGURI A TUTTE!❤️
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Romeo •Andreas Muller•
Fanfiction«Andreas Muller.»Parlai piano e con le lacrime agli occhi,quando lo vidi sul ciglio della porta. «Jenny William.»Controbatté lui, abbassando il capo in segno di inchino.«Ti dedico Roma.» -Storia iniziata 03 marzo 2016.