Capitolo 3

155 7 0
                                    

Per un attimo rimango scioccata da tutto quello che è successo in così poco tempo poi mi metto in ginocchio vicino al biondo,scuotendolo piano. Intanto cerco di capire cosa lo abbia fatto svenire e un flash mi attraversa la mente. Guardo tra l'erba in cerca della cosa che aveva in mano e che poi ha buttato. E trovo una cosa che mi spaventa da morire: una lametta. Guardo le mani di Gennaro e una la vedo tutta piena di sangue e ferite aperte. "No,no! Svegliati ti prego!". Da quando in qua non voglio che Raia muoia? Prima mi stava sempre sulle scatole e adesso... ho visto un altro suo lato, più dolce e fragile, e forse è questo che mi ha scombussolata. Sento un gemito provenire dalle sue labbra e piano apre gli occhi azzurri. Prova a mettersi seduto ma un giramento di testa improvviso glielo impedisce. "Resta steso ancora un po'.." lui mi guarda e sussurra: "Perchè non sei andata via?" piego la testa di lato "bhe...vedi, anche se a volte sei insopportabile..prima ho visto una persona diversa da quella che vedo a scuola..e poi quando avrò finito gli studi farò chirurgia, quindi anche se non vorrei tendo ad aiutare le persone.." lui sospira e si passa le mani tra i capelli arruffati. Incomincia a tastare l'erba con la mano sana e ogni volta che non trova quello che cerca va nel panico sempre di più. "Cercavi questa?" alzo la lametta e lui sussulta. Tenta di prendermela dalle mani, ottenendo solo un altro taglio.

"Smettila di fare il cretino, Gennaro." fa una smorfia e commenta: " Non chiamarmi così, chiamami Genn. E' meno formale." alzo gli occhi al cielo. "Smettila di fare il cretino, Genn" lui si alza e si stringe nella sua felpa. "Me la restituisci adesso?" so di cosa parla. "No. Questa la tengo io, da ora in poi." Genn digrigna i denti e incurva le spalle. Una frase mi scappa dalla bocca senza pensare: "Mi fai vedere i tagli?" Lui mi guarda come se fossi pazza, ma dopo avermi osservata un po' si prende la manica e piano la tira su.

Rimango a bocca aperta per quello che vedo. Tutta la sua pelle bianca è interrotta da linee rosse e strane macchie. Sfioro con le dita i tagli di Genn e lui ha lo stimolo di tirare via il braccio. Ma dopo un secondo si ricompone e mi lascia andare avanti. "Cosa sono questi?" dico accarezzando una macchia rossa. "Sono...mi spengo le sigarette addosso.." Sono senza parole. Alcuni tagli sono ancora aperti e credo che se li sia fatti poco fa. Lo guardo e lo vedo con gli occhi bassi e le guance rigate dalle lacrime. Lo abbraccio e lui si lascia andare al pianto. Mi fa male vederlo cosi..

Aspetto fino a quando non ha smesso del tutto di piangere. Gli asciugo anche l'ultima lacrima e dico: "Andiamo a casa mia..mia mamma non c'è e non voglio che tu stia da solo" lui annuisce e ci dirigiamo verso casa mia.

***
Accendo la luce di camera mia e la mia stanza si illumina. Genn è dietro di me e si sta torturando una pellicina con le mani. Gli faccio segno di mettersi sul letto e lui si mette seduto a osservare la stanza. Ci sono libri, CD e vestiti dappertutto. Ma sembra piacergli lo stesso. Ha preso un libro in mano e legge il titolo. Il mio cuore e i suoi buchi neri. Non è proprio il libro adatto a lui in questo momento, visto che parla di una ragazza che vuole suicidarsi..mi siedo accanto a lui e d'istinto lo abbraccio. La sua barriera crolla di nuovo e si mette a singhiozzare piano.

Lo cullo e dopo un pò si calma. Mi guarda negli occhi. Memorizzo ogni singolo dettaglio del suo viso: la fronte è coperta dai ciuffi che all'inizio sono marrone chiaro e poi sulle punte diventano quasi biondi, gli occhi azzurri con delle venature bianche nell'iride, facendoli assomigliare a dei fiocchi di neve ghiacciati, le labbra carnose e contrastanti con il bianco della sua pelle e le sue occhiaie scure che gli danno un aria misteriosa. Solo ora mi accorgo di quanto siamo vicini..Mi avvicino alle sue labbra e piano le poso sulle sue. Un sospiro sfugge al mio controllo e lui mi stringe forte. Allaccio le braccia attorno al suo collo. Sciogliamo il bacio e appoggio la fronte alla sua. Ci stendiamo, rimanendo abbracciati. Senza volerlo urto il suo braccio e lui geme. "oh...scusa mi dispiace..." gli accarezzo una guancia. Una nuova lacrima gli riga il volto e lo guardo con tenerezza. "perchè lo fai?" abbassa lo sguardo e mormora: "sto male.." lo stringo più forte a me. "non devi più farlo, capito? Fai stare male le persone che ti amano" lui annuisce "sono uno schifo.." lo guardo severa "no. Non è vero. Non sei affatto uno schifo." Ho tra le mie braccia un ragazzo così fragile che ho paura di fargli male solo a stringerlo un pò. Continua a guardarmi preoccupato, come se avesse paura che tutto questo possa finire da un momento all'altro. "Non l'ho mai detto a nessuno.." gli sorrido dolcemente e annuisco. "okay. Mi fa piacere sapere che ti sei fidato di me." contrae la mascella e temo di aver detto qualcosa di sbagliato. "Tu non sai da quanto tempo sto aspettando questo momento." è innamorato di me?? Non so cosa dire. "Ma immagino che tu non..." lo zittisco. Io sono innamorata di lui? Guardo i suoi occhi, le sue labbra e una scarica elettrica mi passa per la spina dorsale. "Si invece. Anche io sono innamorata di te." Lui espira violentemente. Si avvicina alle mie labbra e mi coinvolge in un bacio bisognoso di amore.

The Sound Of RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora