Capitolo 47

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Mi sveglio con il rumore di qualcosa che sbatte contro il muro. "Ma Dio ca... Casa." mi giro verso Genn che rimane un attimo sorpreso. "Dovrò mettere un cuscino contro il muro o continuerai a sbatterci la testa contro" sorrido e lui pure, un pò in imbarazzo.
Si stiracchia e sbadiglia, poi si rimette giù. "Oggi voglio stare a letto tutto il giorno, come un pigro." sorrido e annuisco.
"Okay ma io vado a smangiucchiare qualcosa. Te vuoi mangiare?" fa no con la testa e prende il telefono. Sto per andare giù di sotto ma Genn mi ferma.
"Chiara vieni qui." il suo tono di voce è tremendamente gelido. Mi volto, è in piedi. "Dimmi amore" afferra il mio polso sinistro e mi guarda con rabbia.
"Che cos'è questo?!" Rimango in silenzio, non riesco nemmeno a guardare i suoi occhi infuocati. "Chiara. Dimmi che cos'è questo. Subito." sospiro.
"Era.. Una prova. I ragazzini di 14 anni provano le sigarette e le canne e io a 18 anni ho voluto provare..." Genn mi lascia il braccio.
"A tagliarti?! Vuoi provare a tagliarti?! Tu... Perché?! Lo sai che è una cosa che.. Che fa schifo e.. Non ha senso!" si passa le mani fra i capelli e se li tira. "Cazzo questa è tutta colpa mia. Se non mi tagliavo te non avresti mai provato..." mi avvicino a lui e gli poso una mano sulla spalla. "Genn.. Non è colpa tua,  forse avrei provato anche se tu non fossi stato autolesionista. Era solo.. Una prova. Non mi hai influenzato, davvero." mi guarda, esasperato. "Ti è piaciuto?"
"Che? No. Non mi è piaciuto soprattutto perché sapevo che è una cosa brutta." annuisce mentre si passa le mano sul viso e io prego che non si metta a piangere. "Ora che hai provato non lo fai più, vero?" faccio di no con la testa. "Mai più, te lo giuro. Te lo avrei detto, ma tu mi hai preceduto, non volevo che lo scoprissi così.." annuisce. "Ora vado a prenderti qualcosina da mangiare, tu resta qui okay?" si rimette seduto a letto, non dice nulla. Gli lascio un piccolo bacio sulla guancia, sperando di farlo stare meglio. Vado in cucina e sospiro: non era così che doveva scoprirlo. Guardo il minuscolo taglietto sul mio polso. Ho avuto un casino di paura quando l'ho fatto, è stato orribile.
"Oggi i parenti di Alessio ci hanno invitati a una festa, ho detto che ci andiamo" sussulto per lo spavento e mi volto verso Genn. "Okay, a che ora?" lui con la testa ammicca all'orologio. "Per pranzo, fra due ore. Bisogna vestirsi eleganti, è uno zio di Alex che festeggia la sua promozione al lavoro." e se ne va in camera. Sto per chiamarlo, farlo ritornare in cucina per abbracciarlo e dirgli che deve stare tranquillo, che mai più mi taglierò ma le parole mi muoiono in gola. Trattengo a stento le lacrime e vado in bagno a prepararmi.
~~~
Lo zio di Alex ho scoperto che è il vicepresidente di una potente azienda, ecco perché festeggiano. Ci sono anche le sorelle e la mamma di Genn, ma quest'ultima sembra sciupata. Tiene stretto al collo una sciarpa di cashmere e si stringe il mio coprispalle, che le avevo regalato a Natale. Tutti ridono alle battute dello zio di Alè e ogni due minuti fanno un brindisi con i loro bicchieri di plastica.
Genn è sparito ormai da un'ora e io sono rimasta sola, vicino al termosifone.
"Ma guarda come siamo eleganti oggi!" Alex si avvicina e io lo abbraccio. "È proprio in bel vestito." sorrido e mi liscio il vestito bianco e argento che mi accarezza le ginocchia con i suoi orli di pizzo. Me lo aveva regalato mia madre per i miei sedici anni.
"Ho visto Gennà, che è successo?" prendo un sorso di champagne per ritardare la risposta. "Io e lui.. Mh... Abbiamo avuto una specie di discussione.." Alex mi guarda, vuole che io continui. Mi sposto i bracciali d'argento e gli faccio vedere il graffietto. "Ho voluto provare.. E quando Genn lo ha scoperto non è andata tanto bene.." Alessio fissa un punto preciso della stanza e arriccia le labbra. "Uh... Credo che Genn ti voglia parlare... Da solo.." seguo il suo sguardo e noto Genn che è appoggiato alla colonna e ci fissa. Alex si allontana e io vado da Genn.
"È buono lo champagne vero?" giro il liquido nel bicchiere e guardo le bollicine scoppiare. Sono cosi vicina a Genn che posso anche sentirne il profumo, ma quell'armonia che conoscevo non c'è più. Ora l'odore di fumo è molto più accentuato.
"Genn... So.. So che non è il momento né il luogo... Ma ti prego.. Io.. Spero che tu non stia soffrendo per.. Hai capito.." non dice nulla e manda giù tutto d'un fiato il suo bicchiere di champagne.
"Ti prego... Odio quando fai così, per favore.. Dimmi qualunque cosa.. Anche 'ti odio' mi va bene"mi guarda per un attimo e quando incontro i suoi occhi freddi non posso fare altro che sorpassarlo e correre in bagno prima di scoppiare in lacrime.

The Sound Of RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora