Capitolo 36

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Mi copro la bocca con le mani per non gridare. Piccoli fiocchi cadono per terra e sulla roccia, bagnando la polvere e facendone risaltare l'odore. Tutto il cono del Vesuvio è ricoperto di un soffice manto di neve. Alcune parti sono ancora scoperte, anche a causa del calore emesso dalle rocce e l'effetto è a dir poco mozzafiato.
Osservo quel vulcano che vedo da quando sono nata, diciotto anni fa, e per la prima volta lo vedo coperto di neve. Vivendo in Campania di neve non ne ho vista tanta. Certo, a volte andavo a sciare con i miei genitori e d'inverno qualche nevicata la faceva, ma nulla di più. Per esempio quando in Italia c'è stato il "nevone" di cui parlavano tutti i TG, qui a Somma c'erano si e no 50-60 cm di neve, mentre nel resto dello stivale dicevano che si arrivava anche ai due metri.
Mi giro verso Genn, notando anche Alex e la sua Punto ammaccata.
"Allora? Ti piace? Ho saputo che aveva nevicato e io e Alè ci siamo messi d'accordo per por-" gli salto in braccio e unisco le nostre labbra in un lungo bacio.
"È il più bel regalo del mondo, grazie amore mio, davvero grazie" appoggio la mia fronte alla sua mentre ci scambiamo altri piccoli baci schioccanti.
Mi mette giù  e io tiro fuori il telefono. "Vieni Alè?" il moro si avvicina e fa per prendere il telefono per scattarci la foto ma io lo fermo. "Ci devi stare anche tu nella foto." si mette affianco a me, sono in mezzo ai ragazzi, e si prepara per la foto. Genn invece mi lascia un bacio sulla guancia e io scatto. Ne faccio qualcun'altra e poi decido che può bastare.
"Gennà ti ha portato qui come regalo, io invece ti do questo" e mi lascia in mano un pacchetto cubico, ricoperto di una carta dorata. È piuttosto pesante. Lo scarto senza pensarci due volte e quando finalmente ho la scatola tra le mani, non voglio crederci. Guardo Alessio, deve essere uno scherzo. Lui sorride, leggermente imbarazzato. Lascio la scatola tra le mani di Genn e salto addosso al moro, gridando. "GRAZIE ALEEEE!!! GRAZIE GRAZIE GRAZIEEEE!! " Genn ridacchia dietro di noi. "Così ora hai anche tu una Polaroid, potremmo farci le foto a vicenda" ancora in braccio ad Alex, annuisco. "Glasie Alè" mi sorride. "Di nulla. Genn mi ha stressato fino allo sfinimento per far si che io te la comprassi." sto per chiedergli da quanto tempo quella cozza lo scassa ma vengo interroga da Genn che.. " ETCCIÙ!! Uff..." e tira su col naso. Scoppio a ridere, vederlo starnutire è la cosa più divertente che io abbia mai visto. Lui mi fa la lingua e si strofina il naso per evitare un altro starnuto. Scendo da Alex e mi avvicino a Genn. "E ora?" D'un tratto il mondo sparisce, siamo solo noi due. Un piccolo fiocco di neve cade sulla guancia di Genn e io sorrido. Mi prende per mano e rabbrividisco. Mani fredde cuore caldo, giusto? Rimaniamo a guardarci negli occhi per un tempo indeterminato.
Ci lasciamo qualche bacio e poi piano piano sciogliamo i nostri sguardi, che si erano fusi assieme come terra e mare, come cielo e suolo.
"C'è una festa che ti aspetta a Casa Lavica, con una piccola sorpresa firmata Urban Strangers" sorrido e Genn mi prende in braccio, mentre io scarto la Polaroid. Prima di salire in macchina la provo e per poco non scoppio in lacrime. Nella foto io sorrido, in braccio a Genn, mentre lui sorride leggermente, impegnato a non farci cadere. È davvero una splendida foto. "Ti amo tanto" gli do un bacio sulla guancia morbida. "Ti amo tanto anche io mia dolce principessa" ed entriamo in macchina, diretti verso Casa Lavica.

The Sound Of RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora