Capitolo 45

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È la Vigilia di Natale e sono sola in casa. Genn è andato a casa sua a prendere le sue sorelle e sua mamma e Lexie per portarle qui. Stendo la tovaglia rossa sul tavolo e apro la vetreria, dove il set della mia cara nonna aspetta di essere rispolverato. Con delicatezza sistemo tutti piatti e i bicchieri sulla tavola, rimettendo bene qualche forchetta un po' storta e lisciando un paio di tovaglioli.

È il mio primo Natale da padrona di casa e mi sento elettrizzata. Guardo l'ora, fra poco dovrebbero essere qui. Mi sistemo meglio il mio vestito rosso e nero e controllo che la zip dei miei stivali neri sia ben chiusa, e mentre mi controllo un filo sospetto proveniente dalla mia calzamaglia, sento Genn che schiava la porta. La mamma di Genn è la prima a entrare. Ha un vestito grigio di cotone e degli stivaletti fino alla caviglia dello stesso colore. Sta davvero molto bene. Porta una collana d'argento a doppio giro, con qualche piccola decorazione. Ammira la casa, forse rapita anche lei dalle mille lucine colorate. "salve! Benvenute e buon Natale" mi avvicino alla signora Raia e le porgo la mano ma lei non la stringe. Solo dopo mi rendo conto che le stavo porgendo la mano ingessata. Mi scuso con un sorriso e le stringo la mano con l'altra. Intanto le sorelle di Genn sono entrate e lui si sta sistemando i capelli. Maledizione Genn! Glieli avevo pettinati per bene e lo avevo reso abbastanza presentabile ma adesso se li sta arruffando di nuovo tutti. Saluto anche a Imma e ad Amelia, abbracciandole.

"venite a tavola, l'arrosto è già pronto" si siedono tutti e io vado in cucina a togliere l'arrosto dal forno. "vuoi una mano?" mi volto verso Genn. "no, grazie per il pensiero. Aspetta un attimo però" appoggio la teglia sui fornelli e mi avvicino a lui. "non sei mica il conte Dracula che tieni il colletto della camicia su" commento mentre glielo sistemo. Lui sorride e fa finta di mordermi il collo. "bhe il conte Dracula però si dice che fosse ghiotto di ragazze vergini, di quelle con le guance belle rosse che raccontavano di quanto fossero innocenti e pure.." si avvicina a me e si morde il labbro. "anche tu eri innocente e pura la prima volta che ti ho visto.." le mia guance avvampano e lui fa una piccola risata che gli proviene dal fondo della gola. "e mi piace anche il modo in cui arrossisci.. forse è vero, sono un vampiro" riesco ad allontanarmi da lui. "smettila, vampirello in piena crisi ormonale. Vai di la e aspetta da mangiare come tutti i mortali." Sorride e se ne torna di la, mentre io sospiro: una parola di più e gli sarei saltata addosso. Quel suo sorrisetto beffardo, i suoi occhi bellissimi e quei capelli già mandano in tilt il mio cervello, figuriamoci se si mette anche una camicia bianca che gli accarezza il petto e gli stringe leggermente i fianchi, disegnando la sua figura esile. Scuoto la testa per scacciare la sua immagine dalla mia mente e porto la teglia con la carne di la. Tutti parlano tranquillamente e Genn sembra a suo agio. "ecco qua! Spero vi piaccia, ci ho messo tutto il mio impegno" mi siedo sulla mia sedia, tra Genn e Amelia, e aspetto che tutti abbiano preso il loro pezzo con un po' di contorno e poi lo prendo io. Ma qualcosa mi blocca le gambe. Alzo la tovaglia e un musetto spunta da li sotto. "oh Lexie! Ci sei anche tu! Non ti avevo vista!" tutti scoppiamo a ridere mentre io faccio scendere dalle mie gambe la cagnolina e vado in cucina a prendere un piattino. Prendo un pezzetto di carne e poi metto il piatto per terra in un angolino. La cagnetta arriva quasi subito, attirata dal profumo. "buon Natale anche a te allora" e mi rimetto seduta. Nel mio piatto intanto è magicamente comparso un pezzo di carne con un po' di purè di patate affianco. "mi sono preso il permesso di riempirti il piatto" fa Genn.

Gli sorrido. "grazie amore, sei stato gentile" e affondo la forchetta nella carne.

"wow Chiara, sei bravissima a cucinare!" sorrido, mentre altri commenti di approvazione seguono quello di Imma. Ringrazio tutti e lancio un occhiata a Genn. Ha un luccichio negli occhi che non gli ho mai visto, è felicità. "allora Chiara, come ha fatto a convincerti a stare con lui?" guardo la signora Raia e sorrido.

"ecco vede.." lei mi interrompe, alzando una mano. "dammi pure del tu, siamo in famiglia, giusto?" annuisco e non posso fare a meno di sorridere; è una donna così buona.

"io e Genn ne abbiamo passate praticamente di tutti i colori assieme" non smetto di sorridere ma Genn si irrigidisce e mastica con più lentezza, mi sta avvisando. Ma io so quello che dico. "la prima volta che abbiamo parlato senza guardarci male è stato a una festa. Io ero un po'...giù di morale e per una volta ha fatto il carino con me. E in due secondi mi sono innamorata del Gennaro dolce, non aggressivo. Ma poi mi sono resa conto che se fossi stata insieme a lui avrei dovuto sopportare anche la sua parte un po' più buia, no?" tutti annuiscono, rapiti dal mio racconto. Preferisco non guardare Genn. "quindi ho preso una decisione. Avrei imparato a convivere anche con il Genn casinista e un po' cattivello, ma ne valeva la pena. E poi è arrivato il giorno in cui mi ha invitata allo studio di registrazione. Non sapevo cosa volesse, pensavo che mi avrebbe fatto conoscere qualcun altro dei suoi amici. Bhè, qualcuno me lo ha presentato eccome. Mi ha presentato lui" e faccio scintillare l'anello alla luce del lampadario "è stato a dir poco bellissimo. Si è inginocchiato, proprio come succede nei film, e mi ha chiesto di essere la sua ragazza. A quel punto non avevo più dubbi, certo che volevo stare con lui!" sorrido e gli prendo la mano. Le due sorelle si guardano e poi sorridono. "ohh sembra la storia d'amore di un libro, che bello" puccio la carne nel sughetto. "e sarà una storia d'amore ancora più bella quando le chiederò di sposarmi." Il boccone mi va di traverso e guardo Genn. Che cosa ha detto?!

The Sound Of RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora