Capitolo 16

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"No. Noi rimaniamo qui." mi guarda incredulo. "Hai sentito quello che ha detto?!" annuisco e lo tiro verso il letto. "No. Io ci tengo ad avere la mamma. Quindi andiamo." lo guardo tristemente. "Amore è solo una trappola.." strattona la mano che gli tenevo e mi guarda arrabbiato. "Tu sei l'unica oltre ad Alè che lo sa e la tua risposta è:no rimaniamo qui?!" sta alzando la voce e le sue guance diventano rosse per la rabbia. Mi alzo dal letto e mi avvicino piano a lui. "Non farà nulla alla tua mamma, ne sono sicura. Credimi quando ti dico che so come funzionano queste cose." i suoi occhi mi studiano, cercando di capire cosa è meglio fare. Le sue spalle ai rilassano poco alla volta e alla fine abbassa la testa. "Okay... Però ti prego.. Non andiamo a dormire adesso, non mi addormenterò mai.." annuisco e lo abbraccio, dandogli un bacio sul petto. "Ti prometto che passerà" non dice nulla. "Credo che sia la prima volta che mi innamoro davvero.." le sue parole sussurrate per poco non mi fanno scoppiare a piangere.
Sciolgo l'abbraccio e lo tiro delicatamente verso il letto. "Ti avevo promesso tante coccole e una coperta calda" dico sedendomi a cavalcioni su di lui "e ogni promessa è debito." gli do un leggero bacio sulle labbra, per poi scendere verso il collo. Faccio una leggera pressione sul petto, per dirgli che si deve stendere. Si mette giù, con le mani che ancora mi stringono i fianchi. Mi avvicino alle sue labbra per dargli un altro bacio ma lui mi ferma. "Prima di continuare devo andare a fare pipì." mi alzo da lui e lo lascio alzarsi. "Tu intanto preparati" e mi da un bacio sulla guancia.
~~~
È da dieci minuti che Genn è in bagno. Non so che cosa cavolo stia combinando di là. Decido di andare a vedere.
Busso alla porta del bagno. "Genn ci sei? Ti sei addormentato? Ahah" sento dei cassetti che si chiudono. "Che?! Nono, sono sveglio.. Sto solo.. Ahm.. Faccio pipi..?" apro la porta, stanca di quelle bugie. Lo trovo seduto per terra a gambe incrociate con un sacco di barattolini di varie pillole, alcune sparse a casaccio per terra. Lo guardo shockata. "Genn.." lui tenta di nascondere almeno un pò di barattolini, ma io li ho già visti tutti. Mi metto seduta davanti a lui e controllo quali pillole aveva in mano. Nulla di particolare, alcune per il mal di testa. Prendo un barattolino bianco e rosa e glielo scuoto davanti "queste non ti avrebbero fatto nulla. Sono le pillole anticoncezionali. E.. Queste.." afferro un blister "sono pillole dimagranti" le studia un attimo. "Quelle che hai in mano sono per il mal di testa e quelle li per terra sono per il ciclo. Tutta roba che non può ammazzarti. Tranne forse..." cerco con lo sguardo due scatoline. Prendo quella dell'oky e un altra giallina. "Lo sappiamo tutti che se prendi tutto il pacchetto di oky ti buchi lo stomaco, ma è molto probabile che all'ospedale ti avrebbero salvato. E per quanto riguarda queste.. Bhe se ti finivi la scatola di sonniferi forse potevi farla finita." guarda con rimpianto la scatola che tengo in mano. "Quindi, a meno che tu non abbia ciclo, rapporti occasionali rischiando di rimanere incinto o mal di schiena da ciclo, sta roba non ti serve. E l'oky e i sonniferi ora spariscono, quindi mi dispiace ma questa casa è a prova di suicida." rabbrividisce sentendo l'ultima parola. Per tutto il tempo che ho parlato non ha detto nulla e non si è azzardato ad alzare lo sguardo su di me. Si tortura il labbro inferiore con i denti, tanto da farlo sanguinare. Sospiro e mi avvicino a lui per dargli un piccolo abbraccio. Appena lo stringo fa un acuto pigolio prima di mettersi una mano sulla bocca. Lo guardo stringere gli occhi e mordere con i denti la pelle, tentando di non scoppiare in lacrime. Mi spinge via bruscamente e si alza. "Non ho mai pianto tanto in vita mia da quando ti frequento. Tu mi piaci, okay, ma se distruggi la barriera che ci ho messo anni a costruire, mi dispiace ma credo che assieme non possiamo stare." lo guardo in silenzio. Non sono preoccupata, so per certo che quello che sta dicendo sono parole messe a caso. Però non so per quale motivo sento il bisogno di 'fargliela pagare'. Fin da piccola, ho sempre saputo piangere a comando. I miei occhi si riempiono di lacrime. "P-pensavo di aiutarti.." sussurro debolmente, come se mi fosse difficile parlare. "V-volevo solo f-farti aprire.. Non ti a-avrei mai fatto nulla.." si passa freneticamente la mano tra i capelli, terrorizzato da me che piango. "Okay.. S-se vuoi che non ci vediamo p-più.." sbuffa. "No, no. Okay, scusa non volevo.. Hai ragione, volevi fare una cosa giusta. Ed è una cosa giusta effettivamente perché dovrò pur fidarmi di qualcuno, no?" lo guardo, smettendo subito di piangere. Mi alzo e gli accarezzo una guancjeans. Vediamo se posso fare qualcosa per farti... Pensare ad altro.." gli prendo la mano e lo trascino in camera.
Lo butto sul letto e gli salgo a cavalcioni mentre lui ridacchia. "Che hai intenzione di fare?" lo guardo maliziosamente mentre gioco con la sua felpa. "Non so ancora di preciso..." mi avvicino al suo orecchio e sussurro: "ma vorrei tanto sentire dei bellissimi gemiti uscire dalle tue labbra..." gli viene la pelle d'oca e sento che i suoi jeans si tirano. Lo guardo negli occhi mentre con una mano gli accarezzo il collo. Ormai si è completamente abbandonato al piacere e aspetta solo una mia nuova mossa. Gli sfilo la felpa e arrossisco un pò guardando il suo petto marmoreo. Mi piego su di lui per lasciargli un bacio sulla mascella, poi sul collo e infine sul petto. Il suo respiro caldo e irregolare mi scalda. Faccio scivolare le mie labbra su di lui, fino ad arrivare alla patta dei pantaloni tirati. Mi lecco le labbra e poi tiro giù la zip dei sui jeans.

The Sound Of RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora