Mi risveglio con un mal di schiena enorme. Sono appoggiata di faccia a un materasso con delle lenzuola ruvide. Apro gli oggi, la semioscurità mi impedisce di cogliere i dettagli della stanza. Mi volto e noto Genn che dorme. Ha dei tubicini nel naso e un sacco di aghi nelle braccia. I ricordi cominciano a riaffiorare. Siamo in un ospedale dopo che io ho chiamato un ambulanza per Genn. Stringo la sua mano, è gelida. Sfioro delicatamente con le dita la benda che ha al braccio. Ne noto un altra, nell'altro braccio, coperta da una... Perché Genn ha delle cinghie ai polsi? A un ferito non.. Mi alzo dalla sedia di plastica e afferro la cartella clinica, lasciata abbadonata lì vicino.
"Il paziente presenta una grave lesione al braccio sinistro. Somministrare 3 ml di morfina ogni 5 ore.
Si avvisa il personale che il paziente ha tendenze suicide, quindi si raccomanda di tenere lontano dal paziente oggetti taglienti e pillole.
Cambio di medicazione al polso destro previsto.."
Smetto di leggere e guardo Genn con le lacrime agli occhi. Caccio un urlo di spavento: Genn ha gli occhi tutti rossi, iniettati di sangue, e mi guarda. "Oh... Amore ti sei svegliato.." mi avvicino a lui ma comincia ad agitarsi, tirando le cinghie per liberarsi. Cerco di farlo calmare ma le macchine collegate a lui cominciano a suonare. Scoppio a piangere. "GENNARO SMETTILA!" Lui si ferma e mi gurda, con quegli occhi così inquietanti e diversi. Mi lasciò scivolare sulla sedia e singhiozzo, con il viso tra le mani. Tutto quello che ho passato in questi giorni, tutto lo stress ora sta tornando a galla. Mi stringo i capelli tra le dita mentre altre lacrime mi rigano il volto.
"T-ti prego.. Sc-scusa.." Genn ha la voce roca ma riesco a capire lo stesso. Lo guardo e faccio un piccolo sorriso. "Genn, amore, non è colpa tua.. È che quando sono tanto nervosa io piango sempre." mi asciugo gli occhi e, aiutandomi con le mani, salgo sul lettino con lui. Mi sorride e fa per abbracciarmi ma viene bloccato dalle cinghie. Le guardo per un attimo e poi guardo Genn. "Lo sai che vorrei anchio, ma non posso.." annuisce. Mi appoggio con la testa sul suo petto e gli cingo i fianchi. Gli lascio un bacio sull'addome da sopra la maglietta e lui sorride. "Ti fanno tanto male?" si guarda per un attimo il polso e il braccio e fa una piccola smorfia. "Sono stato meglio.." gli accarezzo il viso e lui si lascia coccolare.
Un medico entra, interrompendo il nostro momento. Mi guarda male ma io me ne frego.
"Bene, sei sveglio Gennaro. Allora, come va?" è un medico sulla quarantina ma ha il viso pulito come un ventenne. Ha un ciuffo nero abbastanza alto e degli occhi verde smeraldo. Genn non dice una parola. Probabilmente sta pensando a cosa dire. "Mi fanno male i tagli"
Il medico annuisce. "È inutile che lo ripeti ancora, non ti daremo altra morfina." guardo Genn, incredula. "Che vuol dire :lo ripeti? La hai chiesta altre volte?!" Non mi guarda e rimane in silenzio. "Genn vuoi diventare un tossico che si fa di morfina?" una risatina lugubre lascia le sua labbra. "Tanto già mi drogo, una sostanza in più una in meno mica fa differenza."
Lo guardo shockata. "Okay, ringrazia che non sono una persona litigiosa o saresti fottuto. Ascoltami bene. Io non ho litigato con tutti i prof per vederti morire, io non ho litigato con i miei per vederti morire, io non ti ho baciato e abbracciato per poi vederti morire, io non ti ho amato per poi vederti morire. E non ho nemmeno preso tutte le lamette, le pillole e ogni cosa pericolosa per vederti morire a causa delle droghe. Non sei mai stato amato, hai paura di chi prova a mostrarti un pò di affetto e di questo sono consapevole ma non puoi venirmi a dire che non hai notato che per te io darei la vita, io per te darei qualunque cosa. Perché quando si ama una persona si fa così. Ci si sacrifica per far star bene l'altro. Perché quei sacrifici li fai con il cuore e non fanno neanche tanto male perché sai che renderai felice chi ami. Io per te ho fatto tanti sacrifici e tu per me. Hai cercato di cambiare, continui a provarci e questo va bene. Ma non puoi assolutamente dirmi che vuoi mollare perché da te non lo accetto. Sei forte, io lo so che lo sei. Se non fosse così tutti i giorni a scuola io avrei dovuto vederti con le lacrime agli occhi e invece ridevi e scherzavi. Certo era solo una maschera ma una maschera a cui hanno creduto tutti e tu sei stato abbastanza forte da reggerla per tutto questo tempo. Sei forte e non puoi mollare." annuisce, scoppiando definitivamente a piangere. Lo abbraccio, cullandolo dolcemente per farlo calmare.
Riprova ad abbracciarmi e piange più forte quando non ci riesce, bloccato dalle cinghie. "Ti prego non voglio fare nulla, voglio solo abbracciarti!" smetto di abbracciarlo e senza pensarci gli slaccio le cinghie. Gli accarezzo i polsi dove segni profondi gli solcano la pelle. Li massaggio delicatamente e poi lo abbraccio di nuovo. Finalmente mi abbraccia e mi stringe fortissimo. "Ti giuro che prima o poi ci riuscirò." gli lascio un bacio su una tempia e sorrido.
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The Sound Of Rain
Fanfiction"Forse dovrei sparire.." "Forse dovresti baciarmi e rimanere con me per sempre" Tematiche delicate:autolesionismo, suicidio.