Capitolo 42

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Arriviamo a casa, intirizziti dal freddo. "Genn tu sai accendere il camino?" annuisce. "Okay, lì c'è un po' di legna, il resto è nello sgabuzzino di fuori ma la prendiamo dopo. Io intanto vado in cucina così tiro giù la scala del controsoffitto" lascio Genn alle prese con i legnetti e i fiammiferi e vado in cucina. Non sono sicura di riuscire a tirare giù la scala da sola, con un braccio fuori uso ma ci provo lo stesso. "Fuoco acceso, vuoi una mano?" mi volto verso Genn e gli lascio in mano il bastone con il gancio. "mi sento una mongola con questo braccio fuori uso" lui ridacchia. "mh..ma come si..?" "devi tirare verso il basso, poi si apre." se non ci fossero le donne, dico io!

Appena Genn riesce a tirare la scala fino a terra la guarda soddisfatto. "ora devi salire eh, non è mica finito così il lavoro. Devi prendere l'albero e tutti i diecimila scatoloni con le decorazioni, tutti tutti. E mi raccomando non sbatterli che si rompono le palline." Lo sento sussurrare "anche le mie si stanno rompendo" e ride sotto i baffi. Che minchia te ridi? "Dai muoviti, culetto flaccido" e con la mano non ingessata gli do una bella pacca sul culo. "okay okay ma non ho il culetto flaccido." Sale e accende la luce del controsoffitto.

Dopo aver tirato giù tutte le decorazioni cominciamo ad aprire gli scatoloni per vedere i vari colori. "Qui c'è il...uh...rosso?" spinge lo scatolone verso di me. "si Genn, è rosso ahaha" lo allontano dagli altri scatoloni, non ci serve. "Qui c'è l'oro e alcune lucine" e lo metto vicino ai vari componenti dell'albero, tutti i rami e il busto. "questo è uno scatolone pieno di lucine! Ma quante cavolo ne hai comprate?" scoppio a ridere. "Ehh..negli anni le ho collezionate." In effetti sono davvero tante.

Genn ha riportato su tutti gli scatoloni con i colori che non ci servono e ce ne sono rimasti solo 8. Alcuni sono solo di luci, altri di nastri e altri ancora di decorazioni sia per l'albero sia per il resto della casa.

"allora... quest'albero vedi che ha dei nastrini con le lettere? Qui in basso ci vanno tutti i rami con il nastrino A, poi quelli B e così via. Io ti passo i mazzetti e tu li metti, poi io dispiego meglio i vari rami okay?" annuisce mentre prende il primo mazzetto, A. E' un albero piuttosto alto e le lettere dei mazzetti arrivano fino alla I.

Dopo una decina di minuti abbiamo già finito e io sto sistemando gli ultimi rametti, cercando di far sembrare tutto il più naturale possibile. "ora le palline!!" tuffo la mano sana in uno dei tanti scatoloni. Non mi piace "calcolare" dove vanno le palline e quali, voglio che sia bello perché è fatto alla caso. "Geeeeennnn mi tiri suuu! Voglio mettere questa lì in alto" normalmente avrei preso una sedia, ma perché usarla quando il tuo ragazzo può prenderti in braccio e tirarti su? Mi aggrappo alla sua felpa e gli tiro un buffetto sulla testa. "non ridere che mi fai cadere." Metto la stellina oro nel rametto che avevo puntato e poi Genn mi mette giù. "glasie amole" e mi alzo sulle punte per dargli un bacino.

A lavoro finito guardiamo com'è venuto. Abbiamo deciso che sull'albero ci sarebbero state solo le lucine bianche e gialle e la coreografia di quei due colori che si riflettono sulle palline lucide è bellissima. "ora copriti, dobbiamo mettere le lucine colorate di fuori" ci mettiamo la giacca, armandoci di fascette da elettricista e prolunghe. Prima di uscire Genn ravviva il fuoco, a cui non avevamo mai guardato mentre facevamo l'albero.

Usciamo di fuori e, oh cavoli, è davvero freddo. "Genn sbrighiamoci o diventeremo ghiaccioli ahahahah" prende un pochino di luci e comincia ad appenderle alle finestre, chiedendomi ogni tanto una fascetta. Mentre lui, con la lingua tra i denti per la concentrazione, incastra una fascetta in uno dei chiodini dei Natali passati, io lo guardo. Solo ora mi accorgo di quanto questa situazione sia bella e dolce, e mi sfugge un sorriso. "piccola? Ci sei?" mi sventola una mano in faccia. "oh scusa, stavo pensando..tieni" gli passo una fascetta, lui intanto si è spostato sull'altra finestra e ha già finito la porta. "A cosa pensavi?" gli do un'altra fascetta. "Stavo pensando a quanto fosse bella questa scena, noi due che decoriamo la casa, mentre dentro ci aspetta un albero acceso con delle belle lucine, dei fiocchetti di neve sparsi per tutta la casa, alcune luci tutte colorate e un caminetto caldo che ci vedrà mentre ci coccoliamo sul divano mentre guardiamo la tv" sorride e si passa una mano tra i capelli, brinati a causa di alcuni fiocchi ghiacciati che cadono radi. "abituati a questa scena, sono intenzionato a ripeterla per tanti anni ancora. Ora vieni qui, che accendiamo le luci" mi avvicino e stringo la presa, l'altra la tiene Genn. "Sei pronta? Uno, due, tre" e un'esplosione di colori ci colora il viso. "wow...che bello" sorrido e una nuvoletta esce dalla mia bocca.

"Ma quanti bei colori!" ci giriamo e qualcosa di bianco mi arriva addosso, rischiando di farmi cadere. "Lexie, non uccidermi la ragazza!" guardo meglio la massa bianca e mi rendo conto che è la cagnolina di Genn. "e quindi tu sei la famosa Lexie!" comincio ad accarezzarla e lei scodinzola felice. "Amè, Imma, che ci fate qui?" mi accorgo che le sorelle Raia si sono avvicinate, entrambe con dei giacchetti lunghi fino alle ginocchia. "Siamo venute a trovare il nostro fratellino, e dobbiamo farvi i complimenti, sono bellissime queste decorazioni!" Sorrido a Imma. "venite dentro, abbiamo acceso il camino."

Appena entriamo un caldo ci avvolge, il fuoco non si è spento. "Oddio, ma che hai combinato al braccio?" Amelia si avvicina a me e studia il gesso con attenzione. "oh, sono scivolata sul ghiaccio e mi sono rotta il polso" "Hai un pennarello?" un pennarello? Ma cosa..? "si credo di si..perchè?" Genn prende il mio polso. "Perché i fratelli Raia ora firmeranno il tuo gesso." Non riesco nemmeno a ribattere che Genn mi scarabocchia qualcosa. "Genn... Butch?" annuisce. "E' il mio nome d'arte, la mia firma. Però visto che sei tu ci metto anche questo.." e torna a scriverci sopra. Mi basta un'occhiata per capire cosa c'è scritto: "Ti amo mia principessa" legge lui. Gli sorrido. "ora tocca a noi!" esclama Amelia, rubando dalla mano di Genn il pennarello.

The Sound Of RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora