Capitolo 50

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Riapro gli occhi, sono sul mio letto. Mi sveglio di colpo, Genn è venuto. È venuto qui, ne sono sicura. Mi ha presa in braccio e ha fatto in modo che non morissi, lui era qui. La porta della mia camera si apre e io mi alzo, correndo ad abbracciarlo. "Genn, mi sei mancato così tanto, non litighiamo più io ti amo!" sto per lasciargli un bacio sulle labbra ma la sua mano mi ferma.
"Uh... Ahm Chiara apri gli occhi.." Alex. Non è Genn. È Alex. Mi allontano da lui senza dire una parola.
"Ti manca davvero tanto, eh?" annuisco e trattengo le lacrime di delusione che mi bruciano gli occhi.
Alex si passa una mano fra i capelli e sospira. Non sa che fare.
"Anche a Genn manchi, e tanto.." faccio fatica a crederci, se gli mancassi sarebbe qui con me a dirmi quanto glo fa schifo litigare con me.
"Solo che... Non sa come tornare.. Mi chiede sempre: "e poi Alè? Cosa le dico? Non dico niente e ricominciamo come se non fosse accaduto nulla, oppure ci dobbiamo parlare?" è incasinato, non sa che fare.."
Annuisco. "Alex, voglio andare da lui. Se gli manco come tu dici ma non riesce a sbloccarsi farò io il primo passo.." Alessio mi guarda. "Okay... Quando?" prendo la moa felpa e comincio a vestirimi.
"Ora."
~~~
Arriviamo nel vialetto di casa di Genn. Alex mi ha accompagnato con la sua macchina e poi è andato via, doveva sistemare delle cose in studio. Ma mi ha detto che se ho bisogno non devo pensarci due volte a chiamarlo.
Sto per bussare alla porta ma sento delle risate maschili che mi bloccano. Una è di Genn, ma è molto roca, e un'altra è una risata profonda. Sicuramente non appartiene a un ragazzino.
Prendo coraggio e busso due volte. Sono nervosissima, sento i nervi a fior di pelle che fremono.
Mi apre Genn. Ma non è più il Genn che conosco. Ha la maglia tutta stropicciata, i capelli sporchi e una bottiglia di un qualche alcolico in mano.
"Ah sei te. Cosa vuoi?" mi trattengo dal vomitare a causa del suo alito.
"Genn.. Voglio che.." mi ghiaccio. Davanti a me, affianco a Genn, è comparso lui.
"Ma guarda... La tua ex fidanzatina.. Falla venire dentro, come ti ho insegnato." Guardo Genn, i suoi occhi rossi. "Avanti Gennaro prendila per i capelli e trascinala dentro!" Genn sorride malignamente, un sorriso che non gli appartiene.
"Genn... Stai facendo avverare il tuo peggior incubo... Non è questo che vuoi.. Se lo fai non te lo perdonerai più." lui sbuffa, non gli interessa. Prende il mio polso e mi trascina in casa. È molto più forte di me, non riesco a liberarmi.
"Genn per favore, tu non lo vuoi davvero fare"
"Basta chiacchiere. Allora, vediamo cosa ha imparato il mio allievo" Genn prende l'ultimo sorso dalla bottiglia e poi la tira per terra, mandandola in frantumi.
"Avanti, spogliala e fammi vedere la tua parte migliore"
Non è possibile. Quanto è passato? Tre giorni? Come ha fatto a diventare così?
"Genn... Guardami.. Se è questo che vuoi... Allora va bene. Te lo lascio fare. Ma dopo questo sarà tutto finito e il perché mi sembra chiaro. Ricordati solo che io ti amo, okay?" mi si spezza la voce e abbaso il viso.
"Splendido, sarà tutto più facile se lei ti lascia fare. Su, ho voglia di un bello spettacolo."
Chiudo gli occhi, non posso vedere Genn così.
Mi prende anche l'altro polso e io sospiro, le prime lacrime mi rigano le guance. Io ci ho provato...
Le sue braccia mi strattonano e io finisco contro il suo petto.
Il modo in cui mi stringe...
"Non le strapperei nemmeno un capello. Mai. Ora se vuoi di fuori ci somo due auto della polizia che ti accoglieranno a braccia aperte, oppure li faccio entrare io. Decidi tu, lurido bastardo." spalanco gli occhi. Genn mi sta stringendo al suo petto, protegendomi, e ha appena detto che ci sono due auto della polizia di fuori?!
"Ci vado, ma lei viene con me." Genn mi tira dietro di se prima che lui possa prendermi. Sta puntando un coltello alla sua gola.
"Non la tocco io, ma tu nemmeno la guardi. Ora vai fuori se non vuoi che ti tagli la gola." rimaniamo tutti in silenzio per un attimo. Alla fine si decide ed esce dalla porta, dove ci sono quattro agenti che lo aspettano.
Genn si volta verso di me, mi guarda.
Sospira e mi abbraccia fortissimo, entrambi scoppiamp in lacrime. Sapevo che non poteva essere cambiato così, con uno schiocco di dita.
"Mi sei mancata tanto... È stato orribile senza di te." stringo più forte la sua maglia. "Anche tu mi sei mancato come l'aria.."
Sentiamo delle sirene che si allontanano, finalmente l'incubo di Genn è finito. Certo, avrà gli incubi di notte per tanto tempo ancora ma il grosso lo abbiamo fatto.
Gli lascio un bacio sulla guancia e poi mi avvicino alle sue labbra. Ci gioco, mi era mancata anche quella sensazione che avevo poco prima di baciarlo.
"Dai, smetti che io ti voglio baciare adesso!" Scoppio a ridere e annuisco. "Agli ordini capo!" e gli do un bacio a stampo sulle labbra. Mi guarda malissimo.
"Che c'è?" lui sbuffa. "E ti sembra un bacio quello?" alzo le spalle.
"Ora ti faccio vedere io come si bacia." mi attira a se e mi trascina in un bacio passionale, che ci ricorda quanto amore proviamo l'uno per l'altra.
Mi spingo leggermente contro di lui e in cambio mi stringe i fianchi con le dita.
Fa scendere le mano, posandole sui miei glutei e mi da una leggera spinta.
Gli monto in braccio, intrecciando le mie gambe dietro alla sua schiena.
"Bagno?" sussurra prima di ricominciare a baciarmi. Annuisco e lui si avvia verso il bagno dove ci aspetta una vasca di acqua calda e piena di schiuma.

The Sound Of RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora