Mi sveglio, sono nel mio letto. Genn ancora dorme e devo spostarlo per alzarmi. Mentre mi vesto lo guardo che dorme tranquillo e io non posso fare a meno di sorridere. Gli lascio un post -it sul cuscino dove gli ho scritto che vado in libreria e che tornerò verso le 11. Non sono sicura che sarà già sveglio ma preferisco che non mi vada nel panico se non ci sono. Prendo la giacca ed esco.
Alle 11 e mezzo finalmente torno a casa, ho fatto un po' tardi. Tengo un sacco di sacchetti, alcuni sono pesanti e li tengo in mano mentre quelli leggeri con i vestiti dentro li ho appoggiati sul gesso. Riesco ad aprire la porta per miracolo e appoggio tutte le borse per terra. Quando alzo lo sguardo trovo Genn hai fornelli, con un cucchiaio in mano. "ciao Amò. Cosa cucini?" mi avvicino ma lui nasconde il cucchiaio. "Genn. Che cos'è?" spengo il gas, che aveva acceso prima. "bhè?" lui si agita e alla fine cede, avvicinandomi il cucchiaio. Non so se incazzarmi o meno vedendo la polvere mezza sciolta. "che roba è?" si morde il labbro prima di rispondere. "eroina, cocaina, cos'è?" alzo gli occhi al cielo. "se mi rispondi non ti succederà nulla e dimenticheremo questa storia." Non si decide a parlare. Sciacquo il cucchiaio e lo rimetto a posto, un po' irritata. "era solo un pochino di cocaina.." mi giro verso di lui. "va bene.." mi passo le mani sul viso, ne combina sempre una. "che ne dici se oggi andiamo all'Eruzione?" sto cercando di migliorare la situazione.
"alla discoteca? O-okay..." annuisco. "prima però c'è tutta una giornata e io ho un po' di fame" e comincio a preparare un po' di pasta.
Durante la giornata il piccolo incidente lo abbiamo dimenticato e ora stiamo scegliendo i vestiti da metterci per uscire. Genn, essendo poco fantasioso ha scelto la sua classica felpa nera mentre io sto cercando il mio top nero che si abbini con i miei jeans.
"sono prontaaa!!" Genn è già sulla porta di casa ed è pronto per andare.
All'Eruzione c'è già un casino pazzesco anche se sono solo le nove. La musica si sente anche fuori dal capannone. Al suo interno c'è un sacco di gente, con le luci stroboscopiche che le ricopre. "vado a prendere una birra!" cerco di urlare sopra la musica ma Genn è già andato via. Mi avvicino al barista e gli urlo quello che voglio. Sta sera è meglio se non parlo con molta gente o domani non avrò più la voce. Mi butto tra la folla, con la mia birra ancora in mano e comincio a ballare senza un senso preciso a tanto qui non mi giudica nessuno.
Dopo un po' di birre sento il bisogno di andare in bagno, così scogomito per farmi largo e alla fine arrivo nel bagno. È sono solo due cessi con una porta, che tu sia maschio o femmina non importa. Anche se di solito quando vengo qui io vado sempre in quello dove c'è il lavandino (un buco da cui esce un pochino di acqua e che finisce in un secchio). Ma oggi mi va male, quello è occupato, così vado nell'altro.
Dopo essere uscita mi sistemo il top davanti allo specchio rotto. Un ragazzo si appoggia al muro, probabilmente aspetta un bagno libero.
"che bel culo che hai" sussulto e guardo il ragazzo. Si avvicina a me e sorride. "grazie per il complimento, ma ora devo andare." Scuote la testa e sbatte la mano sul muro dietro di me. "oh avanti piccola. Lo so che hai voglia, le tue mutande puzzano di bagnato, lo sento." Sono stanca di questa storia, è orribile. "vattene via e lasciami in pace, o" "o cosa? Oppure chiami la mamma?" sorride di nuovo e posso vedere i suoi denti schifosamente gialli. "oppure ti becchi un calcio nelle palle che te le faccio rientrare" sgrana gli occhi per un momento. "pericolosa la bambina. Dai leonessa, fammi vedere cosa sai fare"
Smetto di pensare e lo colpisco proprio in mezzo alle gambe e lui si accascia a terra. Io corro fuori ma poco dopo lo vedo dietro di me. Finisco in mezzo alla gente e comincio a gridare il nome di Genn. Ma troppa gente mi risponde e non è mai lui. "BUTCH! BUTCH DOVE SEI?!" ricevo una gomitata nelle costole che mi toglie il fiato ma continuo a cercare. Una mano mi afferra per i capelli e io caccio un urlo di dolore. Per quello che riesco a vedere è ancora lui. Riesco a liberarmi non so come e corro di fuori. "BUTCH!" un gruppetto di ragazzi alla staccionata mi guarda. Vedo i luccichii delle loro sigarette. "vieni qua, troietta!" mi prende per i fianchi e io scivolo, finendo di faccia sul brecciato. Chiudo gli occhi, non voglio guardare. Sento parecchi urli, e capisco che è scoppiata una rissa. Mi rialzo e non mi guardo indietro, ho visto Genn. Corro da lui e finisco tra le sue braccia, scoppiando in lacrime. " piccola...sono qui non avere paura... va tutto bene" stringo la sua felpa, la faccia mi brucia a causa delle ferite e io gemo. "amore fammi vedere.." mi alza il viso con l'indice e si mordicchia il labbro mentre controlla dove mi sono fatta male. "aspetta..mettiti questa addosso" mi appoggia la sua giacca di pelle addosso. Altri ragazzi si avvicinano a noi.
"l'abbiamo firnut." Dice uno e Genn annuisce. "tranquilla amore, non devi più avere paura.."
Poi guarda i ragazzi. "Ess è roba mij. Lasciateci soli." E tutti se ne vanno. Sorrido sul suo petto. "non ti avevo mai sentito parlare in dialetto napoletano... mi piace" genn ridacchia e mi da un bacino sulla guancia. "preferisco l'italiano classico, ma quando sto con loro o mi arrabbio mi sfugge qualche parola" annuisco. "genn? Andiamo a casa?" mi prende in braccio e io ridacchio. "certo principessa mia. Sai tengo voglia di latte caldo e cioccolat" sorrido e lo guardo, anche lui si diverte. "a mia bell principessaaa, che sta siempre accant a meee" mi fa fare delle giravolte e io scoppio a ridere.
Finiamo a cantare mentre andiamo verso casa e chiunque ci vede direbbe che siamo dei pazzi, ma a noi non ce ne frega nulla.
STAI LEGGENDO
The Sound Of Rain
Fanfiction"Forse dovrei sparire.." "Forse dovresti baciarmi e rimanere con me per sempre" Tematiche delicate:autolesionismo, suicidio.