Capitolo 25

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Dopo un altra ora a osservare il panorama, decidiamo di andare via (ovviamente dopo 2000 foto). Rimetto dentro la coperta e guardo il cielo che sta diventando un po grigio. Prendo per mano Genn e facciamo la strada inversa. "Che ne dici di andare a farci un giro per Somma? Magari incontriamo uno dei tuoi amici" annuisce e si lancia un occhiata alle spalle, dove prima c'eravamo noi. Torniamo al piazzale ormai deserto. "Oh guarda! Corri Genn o dovremmo aspettare la prossima per ritornare giu!" inizio a correre, sbracciandomi per far notare la nostra presenza al conducente. Riapre la porta e io salgo di volata. Sorrido al tipo, ancora con il fiatone e Genn mi raggiunge subito dopo. Mentre faccio il biglietto guardo i posti vuoti: quasi tutti. Mi siedo su uno a caso. Comincio a guardare le varie foto che ho scattato sia al Vesuvio che a noi. Un buio anormale scende sul pulman e poco dopo comincia a diluviare. "Oh cazzo! E noi a mò come faccim?! Manco n'obrello, qualcosa per coprirci c'ho!" sto per tirare giù tanti di quegli insulti quando il bus si ferma alla nostra fermata. Prendo per mano Genn e comincio a corre sotto la pioggia. "Ma che..?! Chiara che cavolo ti salta in.. Madonna mi ammazzo!" Genn inciampa in un tombino ma riesce a non cadere e ricomincia a correre con me. Ormai siamo entrambi zuppi e io sto ridendo un casino. Mi fermo di colpo, in mezzo alla piazza, e Genn mi viene a sbattere contro. "Guarda che bello.. Non c'è nessuno, solo noi due." un tuono potentissimo fa tremare tutto. "Ci prenderemo tutte le malattie esistenti" commenta Genn ridendo. "E allora?" lui alza le spalle. "E allora avremo una scusa in più per stare a casa e non a scuola" guardo le goccioline scendere dai suoi capelli fradici. Mi alzo sulle punte, afferrando la sua maglietta bagnata per reggermi, e faccio scontrare le mie labbra con le sue. Mi stringe forte e sospira, assaporando il bacio. Sciolgo il bacio e una cosa mi salta alla mente: Non so se è durato secondi oppure ore, so solo che è stato ancora più bello di tutti gli altri che ci siamo dati
"Ti amo tanto" mi sorride e mi accarezza una guancia con il pollice. "Ti amo anchio piccola"
Rimaniamo così, senza parlare, solo guardandoci sotto la pioggia e poi rivolgo lo sguardo alla via che conduce a casa mia. "Torniamo a casa?" annuisce e mi prende per mano "sai.. Potremmo andarci a mangiare una pizza sta sera.. Che ne dici?" mi chiede mentre fa dondolare pigramente le nostre mani intrecciate. "Sarebbe una splendida idea, dove potremmo andare?" ci pensa su un attimo. "Andiamo da Mimmone. Tanto è praticamente davanti a casa nos.. Tua." lo guardo un secondo. "Casa nostra? Davvero credi che sia di tutti e due?" mi guara terrorizzato. "Nono! Quella è solo tua, scusa mi è venuto senza pensare mi dispiace, non volevo dire che sei costretta." lo fermo con le mie risate. "Genn amo il fatto che tu abbia detto che è casa nostra. Perché è cosi. È casa nostra." si ammutolisce per un pò. "Quindi.. Mh.. Potrei anche portare altre cose..?" annuisco. "Certo cucciolo. Faremo un salto a casa tua e prenderemo cose come i vestiti.. O i libri scolastici.." fa una smorfia. "Preferisco quando condividiamo il libro assieme." scoppio a ridere mentre tiro fuori le chiavi di casa. "E gli esercizi dove li fai??" liquida la domanda. Entriamo in casa, i riscaldamenti sono accesi.
Mi tolgo la canottiera, le scarpe e i pantaloni, rimanendo in intimo. Senza nemmeno girarmi vado in bagno a mettere a lavare le cose bagnate ed ad asciugarmi i capelli.
Dopo un pò Genn compare, solo con i boxer addosso, e mi abbraccia da dietro. Non si è nemmeno accorto che siamo davanti allo specchio, o forse se ne accorto ma non gli interessa. Mi lascia dei piccoli bacetti sulle spalle e il collo e io sorrido. Le sue mani affusolate mi accarezzano la pancia e le anche, leggermente sporgenti.
Adoro le sue dita che mi sfiorano, sono molto delicate. Mi giro verso di lui e gli do un bacio mentre lui mi prende per i glutei e mi fa sedere sul lavandino. Si mettw immezzo alle mie gambe aperte e continua a baciarmi con sempre più foga, fino a quando non sussurra: "Usciamo un altra volta, sta sera solo noi due.." e mi fa allacciare le gambe ai suoi fianchi, portandomi in camera da letto. Mi butta sul letto e io ridacchio, prima di attirarlo a me per baciarlo. Mentre ci baciamo sento le sue spinte leggere contro il mio bacino e la sua erezione premere su di me. Gemo e lui con me, quindi si decide a disfarsi delle ultime cose che ci rimangono addosso. Ci studiamo un attimo, le guance rosse d'eccitazione.
Con la mano afferro un preservativo che era rimasto sul comodino. Lo apro con i denti e lo passo a Genn che se lo mette. Mi da un ultimo bacio prima di entrare dentro di me con una spinta decisa ma delicata. Mi aggrappo alla sua schiena, graffiandola piano mentre Genn comincia a spingere piano. Gemo più forte e sospiro intanto che le sue spinte diventano più profonde e io perdo completamente la testa.

The Sound Of RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora