Capitolo 24

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"Mh.. Buongiorno..." Mi
stiracchio, sentendo male dappertutto. In questi giorni dormo proprio tanto.. Abbiamo dormito sul divano abbracciati assieme. "Buongiorno principessa" apro gli occhi e guardo Genn. Per una volta ci siamo svegliati bene. Mi alzo di scatto e corro di sopra, mi è venuta un'idea. "Vieni Genn! Ci dobbiamo preparare, voglio andare in un posto." afferro il mio zainetto nero e ci metto dentro una bottiglia d'acqua, una coperta e altri gingilli tra cui la macchina fotografica e il caricatore portatile del telefono. "Dove andiamo di bello?" gli lancio una sua maglietta nera con le maniche corte. "Andiamo a fare una camminata. Il posto lo scoprirai" se la mette e si studia per un attimo: non è molto convinto delle maniche corte. "Genn, stai tranquillo, dove andiamo noi nessuno ti giudicherà." gli sorrido e mi cambio, mettendomi una canottiera. È ormai novembre ma oggi è una di quelle poche giornate che sembra estate. "Ma.. La scuola?" guardo Genn, ridendo. "Ma chissene della scuola, noi andiamo in un posto mooooolto più bello!" lo prendo per mano e corro in salotto con lui dietro. "Sei stranamente felice.. Mi fai paura" commenta Genn ridendo. Gli lascio un bacio  a schiocco sulle labbra e lo trascino fuori. "Lo sai che io non ho la macchina, vero?" annuisco, quasi non pensandoci. Controllo l'orario sul telefono e guardo verso la strada. Eccolo! Un bus bianco e verde sta svoltando. Sventolo il braccio e questo rallenta piano. Si ferma davanti a noi e sorrido.
Tiro fuori il mio portafoglio e salgo sull'autobus seguita da Genn. Davanti ci sono due posti liberi e lui ci si butta sopra per occuparli. Io intanto faccio i due biglietti, 1 e 30 a testa,  e poi mi siedo affianco a lui. Non gli faccio vedere il biglietto perché c'è scritto dove stiamo andando. Tiro fuori la macchina fotografica e scatto foto al paesaggio fuori dal finestrino. Si è vero che ci sono stata milioni di volte, ma ognuna è diversa. "Ora mi dici la destinazione?" ridacchio e faccio di no con la testa. Prima fermata, ma io non mi muovo, la nostra e tra tre fermate. "Bene ora devi metterti questa." e gli passo una benda rossa. "E che ci devo fare?" con le mani mi copro gli occhi e lui capisce. Gliela lego bene e faccio il classico test di "quante sono le dita?" ovviamente sbagliandoli tutti. Seconda fermata.
La gente ora si è trasformata in turisti stranieri che vogliono visitare la zona. Terza fermata. Stiamo salendo, con qualche sussulto da parte del pullman. Arriviamo a uno spiazzo e io tiro Genn per mano. Lo faccio scendere con delicatezza, senza farlo inciampare nei gradini. "Ora ti devi fidare di me. Quindi dammi le mani, abbiamo una piccola salita da fare." mi stringe forte e comincia a camminare tentennando. Arriviamo in un piazzale più grande, dove un paio di bancarelle con maglie e souvenir aspettano i visitatori. "Conosco quest'odore di polvere...ma non mi ricordo dove l'ho sentito." sorrido e gli tolgo la benda dagli occhi. Rimane un attimo shockato. "Il Vesuvio..?" annuisco. Si volta e mi abbraccia fortissimo. "Sei un amore! Grazie mille, questa è la migliore medicina!" mi lascia un bacio molto lungo sulle labbra. "Allora, andiamo a fare sta passeggiata?" lo prendo per mano e cominiamo a camminare. All'inizio è molto dura, e più volte dobbiamo fermarci perché abbiamo il fiatone. Poi la salita diminuisce e noi possiamo goderci lo splendido panorama. Guardiamo dentro il cratere, facciamo un sacco di foto e poi ci voltiamo a destra, dove il mare e la città si distinguono da blu a bianco. Scattiamo foto ovunque, commentando e ridendo ogni tre per due. Arriviamo in cima e ci godiamo il panorama. I turisti sono davvero pochi visto che è inverno. Apro lo zaino e tiro fuori la coperta, stendendola in un punto vicino alla staccionata che ci divide dal cratere.
Mi siedo su questa e Genn fa lo stesso, guardandomi e sorridendomi. Si avvicina a me e mi lascia un dolce bacio sulle labbra. "Grazie piccola mia" metto davanti a noi la macchina fotografica e scatto proprio mentre sto per dare un bacio a Genn. Guardo la foto e sorrido: siamo vicinissimi, le nostre labbra si sfiorano. Lo faccio stendere sulla coperta e mi volto a guardarlo e scatto di nuovo. Lui sorride "quante ne vuoi fare??" ridacchio. "Troppe ahahah" e ne scatto un'altra. Le stamperò tutte perché anche quelle mosse saranno bellissime. Avvicino alla guancia di Genn le labbra e scatto l'ennesima foto. Metto giù la macchina e rimango a guardarlo. Studio con attenzione il suo profilo, i dettagli della sua pelle e dei suoi occhi. Faccio scivolare la mia mano sulla sua e lui la stringe, sorridendo e voltandosi verso di me. "Non è che la gente ci crederà pazzi, no? Insomma siamo stesi per terra.." scrollo le spalle. "Non mi frega degli altri, a me interessa se tu stai bene." sorride e si allunga per regalarmi un bacino sul naso. "Posso fare una cosa che ho sempre adorato?" mi guarda interrogativo e annuisce. Gli do un bacio sulle labbra e gliele mordicchio piano, mentre lui geme. Sciolgo il bacio e lo guardo. "Mordermi le labbra..?" faccio si con la testa. "Però è piaciuto anche a te.. O non avresti fatto quei gemiti, giusto?" ridacchia e osserva il panorama. "A volte mi dimentico quanto sia bello quassù. L'ultima volta che sono stata sul Vesuvio ero in seconda media, e abbiamo fatto quest'uscita con tutte le classi con sezione A. Non ero riuscita a vedere quasi nulla, Luckas non me lo permetteva.." mi accarezza una guancia e io rimango sorpresa dal suo tocco delicato. A parte ieri quando ha ricambiato l'abbraccio, non mi ha mai fatto delle vere e proprie coccole. "Quello stesso giorno io ho tirato un pugno in faccia a Luckas, perché ti doveva lasciar stare." lo guardo incredula. "Davvero?! Hai picchiato Luckas?! Wooa ahahah" sorride e mi da un altro bacio. "Ero già innamorato di te a quel tempo" sto per dirgli qualcosa di tenero, ma un dubbio si insinua nella mia mente. "Ma perché hai aspettato la quarta superiore per dirmelo?" si rabbuia per un attimo. "Ero semplicemente terrorizzato da quello che poteva succedere dopo. Avevo paura che tu mi dicessi di no, avevo paura che dopo averti dato il primo bacio non sarei più riuscito a fermarmi e ti avrei tolto l'innocenza, avevo paura di togliertela facendoti male così come fa Osc.. Lui con mia mamma.." gli metto un dito sulle labbra per farlo smettere. Quei pensieri non devono fare parte della sua mente. "Sarebbe andato tutto bene.. Ma ora non dobbiamo pensarci, perché ora siamo qui. Siamo qui, insieme, io sono pronta a battermi con te contro qualunque cosa. Sono fiera di poterlo dire: voglio far parte del tuo cambiamento, voglio vederti felice. E ti giuro che farò qualunque cosa, a costo di scarificare me stessa. Ti canterò ninna nanne tutte le notti, ti imboccherò io se tu non vorrai mangiare e ti impedirò di farti male da solo. Te lo giuro sarò al tuo fianco per sempre, anche quando tutto questo sarà finito." singhiozza e si avvicina a me, dandomi un bacio fortissimo. Le sue lacrime bagnano le nostre labbra unite che sono bisognose di tanto amore. Sciolgo il bacio e lo guardo. Gli asciugo le lacrime con i pollici. "Non piangere amore, la giornata è ancora lunga e non voglio che Alessio, Antonio e Cesare ti vedano con gli occhi rossi che dopo pensano che ti sei fatto le canne" ridiamo assieme e ci diamo un altro bacio.

The Sound Of RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora