Capitolo 51

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Sto preparando la colazione per me e per Genn, quando il campanello suona. Sono solo le otto di mattina, non è possibile.
Apro la porta, una ragazza bionda mi sorride.
"Sei tu Chiara Ferrara?" annuisco. Noto come è vestita: una giacchetta blu come il cappellino e i pantaloni. È in divisa. Dietro di lei una panda bianca con una striscia gialla, ma non faccio in tempo a vederne lo stemma.
"Congratulazioni" e mi passa una lettera.
Mi sorride ancora e se ne va, per andare a consegnare la posta al resto di Somma Vesuviana.
Studio il sigillo, non è una lettera come le altre.
"Facoltà di medicina e chirurgia-
Università degli studi di Napoli Federico II"
Trattengo il respiro per un attimo.
Apro la lettera con le mani che tremano all'impazzata.
Leggo tutto, virgola per virgola.
Appoggio la lettera sul tavolo, sto piangendo.
"GENN! VIENI QUI, TI PREGO!" Qualcosa su di sopra sbatte e poco dopo arriva Genn di corsa.
"Piccola che succede? Stai bene? Perché piangi?"
"No, non sto bene. Perché ho appena letto che sono... STATA ACCETTATA PER FARE GLI ESAMI DELL'UNIVERSITÀ!" Detto questo gli salto addosso.
Genn scoppia a ridere.
"piccola ma è fantastico! Ohh... Complimenti, complimenti e ancora complimenti! Dobbiamo assolutamente festeggiare!" mi lascia dei piccoli baci sul viso mentre io rido. "Non ci voglio credere, ommioddio è così... IMPOSSIBILE!"
Mi stringe più forte a se e mi sorride. "Sarai la mia piccola studentessa" e mi bacia.
"Ma... Ma tutti i nostri progetti dovranno aspettare.. L'Università mi prenderà un sacco di tempo" lui scrolla le spalle. "Vedrai che riusciremo a fare tutto, e tu diventerai la chirurga più brava del pianeta, ti chiederanno di andare a fare le intervista ovunque, in America, in Germania e anche al Polo Nord!" scoppio a ridere ma mi rabbuio quasi subito. "E tu? Il tuo sogno di cantare.. Non voglio che lo abbandoni." Genn sembra rifletterci su. "Quando potrò verrò alle convention con te, e quando tu potrai verrai ai miei concerti." annuisco, poco convinta. "Genn e se questo ci facesse male? Se ci dimenticassimo che ci amiamo?"
Lui sorride e scuote la testa. "Non ce ne dimenticheremo. E poi manca ancora tanto tempo, e io lo voglio spendere tutto con te. Ora, che ne dici se andiamo a farci un giro, voglio comprarti un regalo."
Mi prende meglio in braccio e mi porta in camera. "Lo sai che quando ti prenderai la laurea io ti porterò così in giro per tutta Napoli?" mi metto a ridere. "E non ti verrà un ernia?" Genn rimane in silenzio. "Uh, dovrò andare in palestra..." gli tiro un buffetto sulla testa. "Tu che vai in palestra? È come vedere la Regina Elisabetta ballare la break dance: impossibileeeee" lui mi fa una smorfia e mi lascia di peso sul letto. "Ma sei pazzo?! Si poteva schiantare!" Genn alza le spalle. "Ha retto noi due che facevamo cose, figurati se non regge te." arrossisco e lui fa un sorrisetto malizioso.
"Posso sentire i tuoi neuroni che corrono all'impazzata dentro di te per farti smettere di pensare a certe cose.." mi si avvicina e io sento delle scariche di piacere attraversarmi.
"Immagino che ora senti tanto caldo e vorresti solo tappare la mia bocca per farmi smettere di parlare..." sussurra a pochi centrimetri dal mio viso. Stringo le gambe, non devo cadere nella sua trappola.
"Ma con cosa vorresti tapparmela? Magari.. Se lecco qualcosa... Sto zitto" sussulto e lo guardo male ma non riesco a dirgli nulla, non riesco nemmeno a parlare. Pendo dalle sue labbra, aspetto solo un altra frase sussurrata. Ormai non faccio più resistenza, mi sono abbandonata alla sua voce.
"Allora piccola? Come vorresti zittirmi?" deglutisco, ho la gola maledettamente secca.
Le sue dita gelide mi scivolano sulle cosce, facendomi rabbrividire. Si avvicina pericolosamente alle mie mutandine e le accarezza, io mi lascio sfuggire un gemito.
"Qualcuno è molto bagnato qui, eh? Vediamo che succede.. Se comincio a muovere le dita.." sussulto e stringo le lenzuola.
"G-Genn... Ti prego..." Gemo più forte. Voglio che smetta con quella tortura, sta andando troppo piano e lo sa, per questo non lo fa.
Mi abbassa le mutandine e mi penetra con due dita, io innarco la schiena verso di lui.
Mi posa alcuni baci sul collo e mi mordicchia alcuni lembi di pelle.
"C-cazzo.. Genn per favore!" sussulto, sono sicura di essere al limite. Non riesco a tenere gli occhi aperti e afferro con una mano la sua maglia.
Gemo un'altra volta e poi grido il suo nome quando arrivo al culmine.
Quando i fumo dell'orgasmo cominciano a scomparire, Genn toglie delicatamente le dita e se le pulisce in un fazzoletto. Poi mi abbraccia e mi lascia qualche piccolo bacio sulla fronte, cullandomi piano. "Ti amo tanto Genn.." lui sorride. "Anch'io ti amo principessa." sfrego il viso contro la sua maglietta, che ancora tengo stretta fra le mani.
"Sai che è vero?" mi guarda, non capisce cosa intendo. "In pratica dopo essere venuti viene rilasciata una sostanza che ti fa sentire stanco, e senti il bisogno di dormire. È vero" mi accarezza i capelli, mettendomi una ciocca dietro l'orecchio. "Stai cercando di dirmi che vuoi dormire un pò?" annuisco con un piccolo sorriso.
"Va bene, ma alle undici ti sveglio, perché il giro per negozi lo voglio ancora fare, ti devo fare il regalo." fa per alzarsi per lasciarmi dormire ma io lo fermo. "Genn.. Non mi piace dormire senza di te... Puoi.. Rimanere finché non mi addormento?" mi guarda un attimo, forse è sorpreso. Di solito è lui a chiedere queste cose. "Certo che rimango con te" si mette più comodo sul letto e io mi accoccolo contro il suo petto.

The Sound Of RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora