Capitolo 33

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Mi sveglio di colpo, nel cuore della notte, gridando e piangendo. Ho appena sognato Genn in una pozza di sangue, con gli occhi vuoti. Non è a letto e questo non fa altro che terrorizzarmi di più. Accendo la lampada sul mio comodino e cerco di calmarmi. Forse doveva solo prendere un bicchier d'acqua e per mia sfortuna mi sono svegliata proprio mentre lui è in cucina..sento qualcosa sbattere, sono delle finestre. Penso se sia meglio andare a vedere o chiudere a chiave la porta e rimanere qua. Alla fine decido di andare a vedere. Prendo il mio telefono e mi stringo nella maglietta di Genn. È tutto buio e mi assale l'ansia, quindi accendo tutte le luci. Mi giro di scatto verso la porta del bagno. Ha appena sbattuto, chiudendosi. "G-Genn?" mormoro. Terrorizzata, indietreggio andando a sbattere contro il muro. Mi si chiude la gola e inizio a piangere, mi succede sempre se ho paura. Guardo la porta e inizio a tremare. Una mano mi afferra il polso e io grido.

"piccola cosa ci fai sveglia a quest'ora?" il terrore svanisce quando incontro gli occhi con quelli di Genn. Lui mi abbraccia e smetto di tremare. "ho a-avuto un incubo...t-tu. .e-eri. .m-m-mo..." mi nascondo contro il suo petto. "ehi...sono qui...non è niente...." Mi prende in braccio e mi porta in camera. Dopo avermi poggiata sul letto si stende affianco a me. "sono le 3 e 47...prova a dormire..okay?" annuisco "perché eri sveglio?" "sono andato in bagno e mi sono accorto di una finestra aperta e quindi ho chiuso gli scuri. Poi ti ho sentita urlare e quando sono arrivato non c'eri..." la finestra di camera mia scricchiola a causa del vento e mi salgono di nuovo le lacrime agli occhi per la paura. Genn se ne accorge e mi stringe meglio al suo petto mentre io cerco di respirare. "s-scusami cucciolo...t-tu stai male e non posso nemmeno coccolarti.." mi copro il viso con le mani. "Che?! mi prendi in giro spero. Mia piccola tu fai tutto per farmi stare bene.. alcune volte posso essere io quello forte.." mi fa togliere le mani dal viso e mi alza il mento per far incatenare i nostri sguardi. "alcune volte posso essere io quello che asciuga le lacrime a te.." sussurra sulle mie labbra. "Alcune volte posso essere io a dirti che andrà tutto bene.." mi lascia dei piccoli bacini sulle labbra e ogni tanto mi fa un piccolo sorriso. Affondo il viso contro il suo petto caldo e che profuma di ammorbidente. Gli lascio un bacio sopra la maglietta e lui me ne posa uno fra i capelli. Solo ora mi accorgo di quanto siamo cambiati da quella sera alla festa di Luckas. Lui ha imparato a fidarsi di me e ha imparato ad amare e essere amato, mentre io ho imparato che non sempre lo cose sono come le vedi da fuori e che a volte in un ragazzo all'apparenza crudele e fanfarone in realtà e un ragazzo dolce e tranquillo. 

"Genn?" lui annuisce, segno che mi ascolta. "tu sei innamorato da tanto tempo di me..e in tutto questo tempo hai mai fantasticato su una nostra 'famiglia'?" lui rimane un attimo in silenzio. "in realtà si..alcune volte ho pensato a come sarebbe stato vivere con te, in una casa tutta nostra, lontano da i nostri genitori. Ammetto di essermi perso anche in sogni dove tu indossi una delle mie tante felpe e mentre stiamo sul divano ti accarezzo la pancia.." alzo lo sguardo su di lui. Ha il viso tutto rosso e evita di guardarmi. "amore questa è la cosa più bella che qualcuno mi abbia mai detto.." gli accarezzo una guancia e lui fa un sorrisetto nervoso. "sei un ragazzo splendido..davvero splendido.." gli do un bacio a fior di labbra e lui sorride. "hai ancora voglia di dormire?" faccio di no con la testa e per un po' rimaniamo a guardarci, senza dire nulla. Poi lui prende la mia mano e comincia a giocare con le mie dita, accarezzandole e facendomi dei piccoli massaggi. 

"Dopo amore ti rimisuri la febbre, giusto pe-" sussultiamo entrambi quando il momento viene spezzato dal mio armadio vecchio, che fa un forte schiocco. "uff...questa casa sarebbe da rimettere a nuovo!" scoppio a ridere e lui con me. "In effetti fa abbastanza paura una casa che scricchiola.." mi allontano un pochino da lui e mi alzo dal letto, mentre lui mi guarda. "vado a prenderti il termometro, tu resta lì." annuisce e io vado in bagno. Non appena apro il cassetto sotto al lavandino tutte le scatole di medicine finiscono per terra, l'ultima volta erano state messe male. Rovisto tra le varie cose in cerca di quello che mi serve e lo trovo solo dieci minuti di ricerca,infondo al cassetto. Lo accendo solo per vedere se funziona ancora e poi torno in camera. 

"Genn voltati che ti misuro la febbre" il suo viso è affondato nel cuscino. Dopo un po' si gira e io ridacchio. Deve aver spinto la faccia contro il cuscino così tanto che ora ha gli occhi che faticano a stare aperti e il viso tutto rosso. Gli passo il termometro e se lo mette sotto braccio. Rompe il silenzio schiarendosi la voce. "Poco fa un mio "amico" mi ha mandato un messaggio.." rimango in ascolto e lui continua. "e diciamo che non mi è piaciuto molto questo messaggio.." lo guardo e lo incito ad andare avanti, non ho ancora capito dove vuole arrivare. "In poche parole ha detto che non ti merito perché tu sei molto meglio di me. E tu andresti bene per un tipo come lui..alto, palestrato, una specie di principe azzurro..e..." viene interrotto dal termometro che suona. Glielo sflio da sotto l'ascella e faccio una piccola smorfia. "Hai ancora 37 e 8.. ma tu continua" mi guarda per un attimo. Tira fuori le mani da sotto il piumone e me le mostra, tenendo gli occhi rigorosamente chiusi. 

"Genn...un altra volta?" lui continua a non guardarmi ne a parlare. "uff...Genn, ti sei fatto malissimo..vieni andiamo in bagno e per favore, questa è l'ultima volta che tiri un pugno al muro, va bene?" lo faccio alzare e mentre andiamo in bagno lo sento sussurrare: "seh come quella cosa dei tagli, che sarà sempre l'ultimo.." mi volto e lo guardo negli occhi. "ti prego vita mia, smetti di farti male. Non voglio vedere il mio ragazzo che si fa queste cose, mi fa sentire inutile.." mi guarda con gli occhi spalancati. "V-vita?" annuisco. "I-io...non sono mai stato la vita di nessuno...non sono un gran che.." gli sorrido. "Se dovessi sceglierei te altre mille volte." lo abbraccio e lui affonda il viso nei miei capelli. "Ora vieni, fatti sistemare le nocche.." lo trascino in bagno e comincio a medicarlo.

"Piccola?" alzo un attimo lo sguardo su di lui. "vuoi provare una cosa?"

The Sound Of RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora