AGAIN _ 4.1

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Sono stata pensierosa e taciturna per tutto il fine settimana. La conversazione con Sanne mi rimbomba nel cervello ancora adesso, mentre cammino verso scuola in questo lunedì grigio e carico di pioggia. Non ho dubitato neanche per un secondo delle sue parole. Non avrebbe potuto inventarsi nulla, perché non sa niente del Fatto.

Se Connor e Logan adesso sono così tanto amici, perché è bastato vedermi una volta per metterli l'uno contro l'altro? Di sicuro, non ho la minima intenzione di essere coinvolta in un'amicizia che mi ha già fatto fin troppo male. E non voglio che questo diventi un pretesto per Isabelle per torturarmi davanti agli occhi divertiti di Connor. Possibile che i guai mi inseguano sempre?

In corridoio vedo Sanne che armeggia con la serratura del suo armadietto. Mi sorge spontaneo un sorriso, in fondo quella ragazza comincia a piacermi. Mi basta una rapida occhiata per notare il suo look: una gonna azzurra a pois bianchi al ginocchio e un cardigan giallo canarino sopra quella che sembra una camicetta in pizzo con un colletto piuttosto vistoso.

«Ehi!» la saluto.

«Ciao, Rachel» sbuffa lei senza alzare lo sguardo.

«Problemi con il lucchetto?»

«Forse. Ho inserito la combinazione giusta, però la serratura non vuole collaborare.» Sanne torna a osservare l'anta con aria pensierosa.

Dall'altra parte del corridoio intanto vedo spuntare un gruppo di ragazzi e riconosco subito Connor. Per una frazione di secondo sono tentata di girarmi per non farmi vedere, invece rimango immobile. Lo fisso. Si fermano a un armadietto e mentre uno dei ragazzi recupera i suoi libri, lui si volta e mi nota. Il nostri occhi si incontrano. Indossa una semplice maglietta nera a maniche lunghe che aderisce al suo corpo quasi come un tatuaggio, sottobraccio la solita giacca della squadra. Gli occhi seminascosti dai riccioli scuri sono profondi, enigmatici e inquisitori. Ho sempre l'impressione che quello sguardo ti scruti nell'anima. Sono confusa. Possibile che stia davvero tramando con Isabelle. Perché non possono semplicemente lasciarmi stare?

Per una frazione di secondo mi sembra quasi che lui sia sul punto di dirmi qualcosa, ma non accade niente. Quando il ragazzo chiude l'armadietto si allontanano e riprendo a respirare. Sembra così... diverso quando è in mezzo ai suoi amici.

«Oh accidenti!» sento Sanne esclamare.

«Che succede?» domando distratta.

«Questo non è il mio armadietto!» Si guarda un attimo intorno, ne intercetta uno, si avvicina, inserisce la combinazione e quello come per magia si spalanca. Scoppia a ridere. «A volte sono proprio sbadata» mormora afferrando i libri. 

Scuoto la testa divertita.

«Tu come ti senti?» mi chiede un attimo dopo. «Ci hai pensato tutto il fine settimana? A quello che ti ho detto al telefono, intendo.»

«Oh, quello! No, assolutamente no. Sono stata molto impegnata » minimizzo con un movimento della mano.

«Be' se fossi stata al tuo posto, accidenti se ci avrei pensato. Mi sarei buttata sul letto a fissare il soffitto sospirando rumorosamente solo per rendere partecipi i miei familiari della mia afflizione» ribatte. «Insomma, i due ragazzi più carini e ambiti della scuola litigano per te e tu fai finta di niente? La cosa non ti scompone? Non ti incuriosisce? Infastidisce? Lusinga?»

«Sanne io...»

«Tranquilla. Non ti devi giustificare come me. In fin dei conti non ci conosciamo. Sei spuntata qui all'ultimo anno, è chiaro che hai dei precedenti con entrambi ed è chiaro che nessuno di voi l'abbia dimenticato.»

«Sì, ma..»

«Ecco, credevo solo di fare un gesto carino. Amicale.» Mi studia. I suoi occhi azzurri paiono un po' più grossi attraverso le spesse lenti degli occhiali.

AGAIN (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora