«Allora, tesoro, come stai?» mi chiede la mamma quando riusciamo a sistemare la connessione.
Con la questione del fuso orario non è sempre facile sentirsi.
«Stanca. Non ci crederai, ma oggi sono andata a una partita di football» rispondo.
Mamma fissa lo schermo immobile. «E come mai?» domanda scoppiando a ridere.
«Mi sto appassionando alla materia» rispondo vaga.
«Sei sempre stata allergica a qualsiasi attività sportiva» mi ricorda.
«Be' forse sto rivalutando l'importanza dell'attività motoria.»
«Ho capito» sorride.
«Che cos'hai capito?»
«Come si chiama?»
«Chi?»
«Lui.»
«Lui chi?»
«L'affascinante giocatore di football che ha conquistato i tuoi ormoni e ti ha fatto venire voglia di diventare una cheerleader.»
«Mamma, non diventerò una cheerleader nemmeno sotto tortura.»
«Non hai risposto.»
«Non c'è nessun lui! Stavo scherzando, prima.»
«Quindi non sei stata a nessuna partita di football?»
«Sì, ci sono stata.»
«Allora mi sfugge qualcosa.»
Sospiro e apro il cassetto della scrivania. Tiro fuori i miei ferri e il gomitolo e comincio a sferruzzare.
«Ricominciamo?» propone
«Sarai seria?» domando.
«Prometto.»
«E mi ascolterai?»
«Prometto anche quello.»
«Okay.»
«Io e Logan abbiamo litigato.»
La mamma sgrana gli occhi.
«Per Connor.»
«Non mi dire.»
«Mamma...»
«Scusa tesoro, è che me lo aspettavo. Quel ragazzo è geloso marcio di voi due.»
«Be' dovrà farsela passare.»
«Che bello!» sorride. «La prima cotta di mia figlia!»
«Oh, ti prego.» Distolgo lo sguardo dallo schermo e mi concentro sulla mia lana. Non voglio parlare con lei di queste cose. Non oggi.
«Hai mandato le domande di ammissione?» domanda cambiando argomento.
«Ancora no, volevo prendermi un po' di tempo.»
«Tempo per cosa?»
«Per ragionare, per riflettere.»
«Tesoro, rifletterai dopo. Invia le domande di ammissione e poi appena tutti ti risponderanno deciderai a chi concedere la tua presenza.»
Annuisco.
«E Isabelle? Avete fatto una tregua?»
«Per il momento sta sulle sue.»
«Buono, no?»
«Forse è soltanto impegnata a tramare un piano più elaborato.»
«Perché devi sempre pensare così male di quella ragazza?»
«Perché non mi dà modo di pensare diversamente.»
«Rachel, mi dispiace tantissimo. Si meriterebbe un bel calcio nel sedere!»
Sbuffo e mi appoggio allo schienale della sedia, incrociando le braccia al petto.
«Rachel, non sei più la ragazzina che eri a tredici anni, devi capirlo. Non farti mettere i piedi in testa, ripagarla con la stessa moneta.»
«Per essere così cattiva dovrei stringere un patto con il diavolo, mamma» ribatto sarcastica.
«Tesoro, adesso purtroppo dobbiamo salutarci.»
«Ah, di già?»
Non vorrei chiudere. Questa lontananza mi pesa davvero tanto. Ci sentiamo spessissimo e sia io sia papà la aggiorniamo di continuo di tutto quello che accade. Ma mi manca abbracciarla, sedermi con lei davanti a una tazza di caffè, andare a fare shopping.
Mi manca la nostra vita insieme.
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AGAIN (1)
Teen Fiction!!QUESTO LIBRO è GIà DISPONIBILE NELLE LIBRERIE E SU AMAZON IN CARTACEO E DIGITALE!! Quando la madre si trasferisce in Cina per lavoro, Rachel, diciassette anni, è costretta a tornare a vivere nel paese della sua infanzia con il padre, che non vede...