Nel corridoio vedo Malek avviarsi all'uscita.
«Ciao!» la saluto.
«Rachel!» mi sorride lei. «Che ci fai ancora a scuola?»
«Sono passata in biblioteca» dico, omettendo la seduta con la dottoressa Gomez. «Tu, invece? Da quale corso extrascolastico sei appena uscita?»
«Rachel, ti posso chiedere una cosa?»
«Certo.»
Ha un espressione un po' combattuta e mi domando che cosa sia successo.
«Sai, il preside ha parlato con i miei genitori» spiega. «Ed è saltato fuori che, ok, sono una studentessa brillante, ma non ho accumulato esperienze sociali durante questi anni di scuola. Studio tanto, però socializzo poco.»
«E questo è un problema?»
«Per alcuni college sembra di sì, insomma a loro piace avere gente in grado di interagire.»
«Quindi? Devo scriverti una lettera di raccomandazione?» provo a sdrammatizzare.
«Mi accompagneresti al corso di teatro?» spara.
Io sgrano gli occhi e la fisso per un lunghissimo istante incapace di proferire parole.
«Il prossimo fine settimana comincerà un corso di teatro e i miei genitori si sono impuntati che potrebbe essere la mia grande occasione. Io mi vergogno da morire, ma se ci fosse una faccia amica con me forse l'affronterei meglio.»
«Corso di teatro» dico.
«Sì, lo organizzano tutti gli anni.»
«Scusami, Malek, ma non mi farò trascinare a niente del genere» ribatto ridendo.
«Ti prego, Rachel. Non te lo chiederei se non fosse importante. Avevo pensato di coinvolgere Sanne, ma lei è troppo esuberante. Tu sei più simile a me.» Mi guarda con occhi pieni di speranza.
In fondo Malek non mi ha mai domandato niente. È sempre stata in disparte a studiare. «Spiegami meglio di che si tratta» cedo con un sospiro.
Lei pare rianimarsi. «Questa sarà la lezione di presentazione. L'insegnante è nuova, quindi non so che tipo sia. Quella degli anni scorsi faceva degli spettacoli di fine anno incredibili.»
«Spettacoli di fine anno?» ripeto allarmata. Proprio non mi ci vedo su un palco davanti a tutta la scuola. Alla faccia della socializzazione! «Facciamo così» le propongo. «Ti accompagno alla prima lezione. Punto. Però se non sono convinta o c'è qualcosa che non mi piace, non mi iscriverò, ok? Ti accompagno, ma sono più terrorizzata di te.»
«Sapevo che mi avresti capita» esclama radiosa.
So già che mi sto infilando in un pasticcio.
Mi pento di aver accettato non appena arriviamo a lezione, la settimana seguente.
È pieno di studenti vestiti nei modi più strani. La maggior parte indossa tute nere, qualcuna ha addirittura il body da ballerina. Io ho dei jeans blu e una felpa azzurra. Forse non mi faranno entrare, penso in un attimo di positività. Malek si aggrappa al mio braccio e mi trascina dentro. Varcata la soglia, tento subito di mimetizzarmi nascondendomi in fondo all'aula. L'insegnante è una donna sulla cinquantina, con un paio di leggings superaderenti – quelli che io userei solo se, in un impeto di pazzia, mi iscrivessi in palestra – e una T-shirt bianca.Ha i capelli corti con qualche filo grigio e occhiali dalla montatura spessa che le danno un'aria da gufo. È a piedi scalzi. Sinceramente mi aspettavo peggio.
Quando scatta l'ora X ci fa sedere tutti per terra e comincia a raccontare di chi è, cosa ha fatto nella vita e com'è arrivata qui. Se la lezione si basa sulle chiacchiere forse riesco a sopravvivere. «Vi farò prendere confidenza con il vostro corpo e quello dei vostri compagni» dice. «Estrarrò la vostra anima e ve la presenterò.»
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AGAIN (1)
Teen Fiction!!QUESTO LIBRO è GIà DISPONIBILE NELLE LIBRERIE E SU AMAZON IN CARTACEO E DIGITALE!! Quando la madre si trasferisce in Cina per lavoro, Rachel, diciassette anni, è costretta a tornare a vivere nel paese della sua infanzia con il padre, che non vede...