«Ma dov'eri finita?» mi chiede Sanne non appena mi siedo al loro tavolo.
«Incidente di percorso» minimizzo stappando la mia lattina di Coca-Cola.
«Chi? Connor o Logan?» ammicca lei.
La guardo malissimo. «La dottoressa Gomez» la liquido subito.
«Che noia. Io invece ho importanti novità per entrambe» sorride Sanne estraendo qualcosa dalla borsa.
Anche Malek pare interessata.
«Di che si tratta?» domando con una punta di panico nella voce.
«Ci sarà una festa dopo domani!» esulta. «Ho sentito Isabelle parlarne negli spogliatoi con Camille e le altre cheerleader.»
Sbuffo.
«Che bello» mugugna Malek rituffandosi nel suo libro.
«Be', tutto qui il vostro entusiasmo?» domanda lei delusa.
«E dove sarebbe questa festa?» chiedo giusto per farla contenta.
«A casa degli Harris.»
«E chi sarebbero?»
«Ma come? Dylan Harris è il capitano della squadra di basket. Mai visto in giro?»
«Non saprei» dico alzando le spalle.
Sanne mi tira la maglietta e mi indica un tavolo dall'altra parte della sala, dove un gruppo di ragazzi sta chiacchierando animatamente.
«Il tizio con il ciuffo biondo. Lui è Dylan Harris.»
«Forse l'ho visto un paio di volte» ribatto.
«E noi cosa centriamo?» interviene Malek.
«Parteciperemo!» esclama Sanne.
«Ma non sa nemmeno chi siamo» precisa Malek.
«Ti vuoi imbucare?» sbotto.
«Che male c'è? Lo fanno tutti!»
«Non ti ricordi cos'è successo alla festa di Camille?» le domando.
«Ragazze, vi prego! Smettiamola di comportarci in questo modo!» afferma Sanne incrociando le braccia al petto imbronciata, lo sguardo che lancia scintille.
Dopo quello che è successo da Camille e poi alla riunione del gruppo studentesco, non voglio più partecipare a nulla insieme alla gente della nostra scuola. Credo di esserne allergica.
«Non saliremo mai il gradino della scala sociale se ci nascondiamo » borbotta.
«Me ne farò una ragione» dice Malek.
«Non lo saliremo mai perché ci spingeranno sempre più di sotto» aggiungo io.
«Come faccio a convincervi?»
«Ogni volta succede sempre qualcosa di spiacevole» le ricordo.
«Non possiamo rimanere per sempre delle studentesse anonime del liceo. Che cosa racconteremo ai nostri compagni del college il prossimo anno? Che eravamo delle diligenti bambine? » insiste.
«Mio padre non mi farà mai partecipare a una festa del genere» dice Malek. «Le odia perché sono piene di gente ubriaca che perde il controllo di sé e delle proprie inibizioni. Ragazze che si comportano come prostitute e scarso igiene. Non potrei toccare i bicchieri, o le maniglie delle porte. Per non parlare del fumo di sigaretta, perché lo sappiamo che a quelle feste le regole esistono per essere infrante. E se qualcuno mi vomitasse addosso? Avete idea? O potrebbero rovesciarmi sulla maglietta un bicchiere di punch, il che proverebbe a mio padre che mi sono avvicinata agli alcolici, perché non prendiamoci in giro ce ne saranno, e questo farebbe di me una poco di buono. Sarei costretta a casa in punizione fino al giorno del diploma.»
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AGAIN (1)
Teen Fiction!!QUESTO LIBRO è GIà DISPONIBILE NELLE LIBRERIE E SU AMAZON IN CARTACEO E DIGITALE!! Quando la madre si trasferisce in Cina per lavoro, Rachel, diciassette anni, è costretta a tornare a vivere nel paese della sua infanzia con il padre, che non vede...