AGAIN 14.4

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Quando sento la macchina di Sanne fermarsi davanti al mio vialetto sono ancora profondamente scossa. Connor era davvero furioso. E, purtroppo per me, davvero uno schianto.

«Bella ragazza, sei pronta a passare una serata da favola!» urla Sanne appena le apro la porta.

Le basta un'occhiata per tornare seria. «Che succede?»

Non dico niente e mi lascio cadere sul divano.

«Ehi» dice Sanne raggiungendomi. «Non mi piace quella faccia.»

«Connor è stato qui.»

«Scherzi? Quando? Perché?» domanda sorpresa.

«Poco fa. Voleva portarmi alla festa.»

«Ma... come? Pensavo non vi parlaste.»

«Infatti. Evidentemente lui pensava che fossi qui ad aspettarlo.»

«Ha un'altissima concezione di sé, glielo riconosco» mormora.

«Prima mi ignora e poi si comporta come se niente fosse.»

«Che cosa gli hai detto?»

«L'ho mandato al diavolo.»

«Brava.»

«Allora perché sto così male? Non era quello che volevo, che lui m'invitasse alla festa? Una parte di me stava per cedere e accettare l'invito.»

«Vuoi che stiamo a casa?» mi chiede.

«Assolutamente no! Non permetterò che ci rovini la festa» rispondo. «Dammi un secondo che mi riprendo e andiamo a divertirci.»

«E se lui è lì?»

«Qualcosa mi dice che non ci sarà.» Scatto in piedi come punta da una vespa. «Coraggio! Sono troppo giovane per stare chiusa in casa la notte del 31!»

«Così mi piaci!»

«Sai qual è la cosa che mi destabilizza di più?» dico a un tratto.

«Cosa?»

«Che razionalmente sento che dovrei lasciarlo perdere, insomma chi non lo farebbe? Un ragazzo che ti tratta male, ti tiene sulle spine, si comporta come se non gliene fregasse un accidenti... Però il cuore mi spinge sempre di più verso di lui. Ho l'impressione che le nostre incomprensioni dipendano solo da un muro, come se ci fosse qualcosa tra noi che ci impedisce di trovarci. Forse per Connor non sono così importante da fare quel passo in più. Eppure sono sicura che oltre il muro ci sia qualcosa di bellissimo.»

«Io penso che non dovrebbe essere così complicato. Non dovrebbe funzionare per linee dritte? Io ti piaccio, tu mi piaci. Fine dei giochi. Invece tutti questi se, ma, però, forse, magari... che fatica!» sbuffa.

Sorrido quando gli occhiali le scivolano sul naso.

«Comunque sono pronta. Possiamo andare» dico raggiungendo l'ingresso.

«Speriamo in bene» bisbiglia.

Quando arriviamo al parcheggio del Bingo, fatichiamo a trovare un posto. C'è davvero tantissima gente! Una volta raggiunto l'ingresso, mostriamo i biglietti al bodyguard che ci timbra il dorso della mano. La sala è affollata all'inverosimile. A differenza di fuori, dove si gela, qua dentro fa un caldo infernale, sarà anche per via di tutta la gente che balla. Sanne sta già saltellando al mio fianco, mentre io mi guardo intorno alla ricerca di qualche volto famigliare.

«È fantastico!» urla Sanne.

«Dici sul serio?» domando.

«Prendiamo prima da bere o ci buttiamo direttamente in pista?»

«Io non ballo.»

«Come? È una festa, bisogna scatenarsi.»

Non faccio in tempo a ribattere che lei mi prende per mano e mi trascina verso i tavoli con le bevande. Un ragazzo ci serve due punch analcolici. Bevo un sorso, e devo ammettere che è molto buono.

«Potremmo fare un giro di perlustrazione, per ambientarci un po'. Se proprio non vuoi ballare dobbiamo trovare un modo per rompere il ghiaccio» continua lei.

In fondo alla sala intravedo Logan con un gruppo di amici. Nello stesso momento, lui solleva lo sguardo e mi nota. Li lascia subito e si incammina nella mia direzione. Non so perché, ma mi sento leggermente in imbarazzo.

«Ciao. Allora sei venuta!» dice con un sorriso sincero.

«Sono con Sanne» rispondo indicando con la testa la mia amica.

«Sono contento di vederti.»

Qualcosa mi attorciglia le budella, ma decido di non pensarci. Mi sono distratta due secondi a parlare con Logan e nel frattempo Sanne si è già lanciata a ballare in un mezzo a un gruppo di sconosciuti.

«Dài buttiamoci.» Logan mi prende per mano. Mi trascina in pista e raggiungiamo la mia amica che ci sorride. Finalmente decido di lasciarmi andare e divertirmi. Sono con Sanne alla festa dell'ultimo dell'anno. Cosa mi impedisce di rilassarmi per le prossime due ore? Quando sta per scoccare la mezzanotte il dj interrompe la musica e ci invita a uscire perché ci saranno i fuochi d'artificio. Nell'attesa qualcuno intona delle canzoni, altri ridacchiano. C'è una bell'atmosfera. A qualche metro da noi vedo Isabelle con le sue amiche: è avvolta in un giaccone bianco e ha tirato su il cappuccio per proteggere i capelli dalla neve che sta imbiancando questa nottata.

«Ci siamo!» esulta Sanne. «Hai fatto i propositi per l'anno nuovo?» mi domanda.

«Immagino che essere felice li racchiuda un po' tutti.»

«Dipende anche da te» mi sussurra Logan nell'orecchio.

«Forse hai ragione» gli sorrido.

Sentiamo i primi botti e tutti alziamo gli occhi al cielo. I fuochi sono bellissimi! Un misto di colori si confonde con i fiocchi di neve, creando uno spettacolo fuori dal tempo. Per qualche minuto resto a osservarli incantata con il naso all'insù, finché all'improvviso Logan mi prende la mano. D'istinto abbasso lo sguardo: la sua è una stretta delicata, non invadente. Concentro poi l'attenzione sul suo viso che cambia colore a seconda della tonalità dei fuochi d'artificio. Il profilo da uomo, così diverso da quello dell'amichetto che ricordo, le labbra sottili sempre piegate in un sorrisetto accattivante e quegli occhi verdi sinceri e leali. Forse è vero, possiamo essere amici, ma non gli amici di un tempo. Quei due bambini non esistono più e me ne rendo conto adesso che il mio cuore accelera standogli accanto. Al di là delle brutture della serata, la sua presenza è rassicurante, calda, avvolgente.

Logan si volta verso di me e mi fissa con intensità. In quell'istante scatta qualcosa. Qualcosa di incomprensibile e assolutamente inaspettato. Lui si piega fino ad appoggiare le labbra sulle mie. È un bacio quasi impercettibile, di una delicatezza estrema, eppure c'è, si sente, brucia sulla pelle. Quando il boato esplode intorno a noi, la magia si spezza e veniamo di nuovo catapultati nella realtà.

«Auguri, Rachel!» urla Sanne abbracciandomi.

«Anche a te» balbetto confusa.

AGAIN (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora