AGAIN 14.1

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«I biglietti stanno andando a ruba, vi rendete conto?» esordisce Sanne sbattendo sul tavolo il suo vassoio. «Sembra che la

gente non aspettasse altro che la festa di fine anno!»

«Be' se sono come te, è probabile» commento.

«Finirà che si esauriranno nel giro di breve» continua a lamentarsi come niente fosse.

Quando c'è un party nell'aria Sanne perde il controllo e non

capisce più nulla.

«Io vi dico subito che non sarò in città per le vacanze, nel

caso vi stesse venendo la folle idea di propormi di partecipare»

afferma Malek perentoria.

«Che cosa? Stai Scherzando!» esclama Sanne.

«Assolutamente no» ribatte Malek.

Sanne mi guarda come se fosse colpa mia. «Perfetto» dice lasciando cadere sul piatto la forchetta che tintinna rumorosamente. «Questo è grandioso» continua.

«Che ti prende?» le chiedo, perché so che vuole sentirselo domandare.

«Se Malek non ci sarà, con chi andrò a quella dannata festa? Tu sarai impegnata a riconciliarti con Connor e io non ho uno straccio di accompagnatore. Pensavo ci saremmo andate insieme, come amiche solidali e pronte a divertirsi.» Lancia un'occhiataccia a Malek. «Invece mi toccherà stare sdraiata sul divano, ingurgitando chili di gelato e sensi di colpa davanti a qualche commedia idiota trasmessa alla tv per gli sfigati solitari come me.» Incrocia le braccia al petto e fa il broncio.

«Se la cosa ti può consolare è una prospettiva che probabilmente includerà anche me» la rincuoro.

«Non dire assurdità. Tu andrai con Connor» ribatte lei.

«Devo ricordarti che io e Connor sono giorni che non ci rivolgiamo la parola?» 

Dopo quella discussione a casa mia abbiamo troncato i rapporti. Ammetto di controllare di continuo il cellulare nella speranza di un suo messaggio, ma niente: Connor tace. Tra l'altro se mi incrocia in corridoio mi ignora, oppure si fa sempre vedere circondato dai suoi amiconi e da ragazze adoranti. Lo  so che vuole provocarmi e farmi ingelosire, mi aveva avvisata, però resistere non è facile.

«Sono più che sicura che vi rappacificherete» dice Sanne.

«Non credo. È stato molto esplicito.»

La campanella ci avvisa che la pausa è finita e che dobbiamo raggiungere le nostre classi per le lezioni pomeridiane.

«Nel caso le cose tra te e Connor si protraessero» attacca Sanne, mentre ci dirigiamo agli armadietti. «C'è qualche speranza che tu possa venire alla festa con me?»

La guardo e sospiro.

«Lo so che non ti piacciono e che tuo padre non sarà d'accordo, però è l'ultimo giorno dell'anno, la notte del 31. Non

può fare un'eccezione? A casa tu, a casa io, che senso ha?»

«Non saprei», mormoro.

«Promettimi che ci penserai.»

«Va bene.»

Sanne si allontana e io apro l'armadietto per prendere i libri. Alle spalle sento qualcuno ridere e mi volto. Connor è a qualche metro da me con alcuni amici. Non so cosa si stanno dicendo, ma è chiaro che dev'essere molto divertente. Forse siamo soltanto due stupidi orgogliosi, forse basterebbe fare il primo passo, però sono ancora convinta di avere io ragione. Connor alza gli occhi e incrocia il mio sguardo. Di colpo smette di ridere e diventa serio. Chissà, magari mi inviterà al ballo, dopotutto.

Ma se così non fosse, accetterò l'invito di Sanne. Ho diciassette anni e non ho proprio voglia di chiudermi in casa ad abbruttirmi per un ragazzo.

«Papà, dovrei chiederti una cosa» dico mentre lui è seduto sul divano davanti a una partita di basket.

Prende il telecomando e abbassa l'audio. «Sentiamo.»

«Ci sarà una festa per la sera dell'ultimo dell'anno alla sala del Bingo, e parteciperà un sacco di gente. A scuola i biglietti stanno già per finire e dato che né io né Sanne abbiamo un accompagnatore, pensavamo di andarci insieme» butto fuori d'un fiato. «Malek sarà in montagna con i genitori e ci sembrava un po' triste stare chiuse a casa. Lo so che sarei in punizione, ma potresti fare un'eccezione?»

Lo guardo in attesa. È vero che di eccezioni ne ha già fatte molte per tutte le volte che sono uscita con Connor, però l'idea di una festa con Sanne potrebbe non andargli affatto a genio.

«Problemi con Connor?» domanda.

«In un certo senso» minimizzo. «Ma non mi va di parlarne» aggiungo sorridendo. In fondo non voglio che si preoccupi inutilmente.

Lui sospira. «Rachel ti ho sempre lasciata libera di scegliere, e non ho mai fatto mistero del fatto che quel ragazzo non mi piace» afferma. «Non mi pare adatto a te. Sei giovane, bella, e con tutto il mondo davanti. Lui non sembra... coinvolto. Non ti vedo felice con lui.»

Abbasso lo sguardo imbarazzata. È complicato. Con Connor un attimo prima sei al settimo cielo e quello dopo sprofondi nel baratro. La situazione è instabile, ma fa parte del suo essere. Non posso cambiarlo.

«Papà, ti sto solo chiedendo il permesso di andare alla festa con Sanne, lasciamo perdere Connor adesso, ok?» riprovo sorridendo di nuovo.

«Va bene. Se volete andare alla festa per me non ci sono problemi. A patto che non vi cacciate nei guai, intesi? Mi fido di te.»

«Grazie!» esclamo soddisfatta.

Sicuramente la mia amica sarà felice della notizia. È così facile, a volte, accontentare Sanne.

«Vado di sopra a studiare» dico e salgo le scale di corsa, prima che possa venirgli in mente qualche obiezione. In cuor mio, devo ammettere che però sono un po' delusa. Mi ero illusa che Connor organizzasse qualche sorpresa per fare pace. O anche solo che ci tenesse a mettere le cose in chiaro con me a riprendere da dove ci eravamo interrotti. Invece niente. Per lui è tutto un gioco. Peccato che io non sono un cagnolino, non ho intenzione di girargli intorno aspettando che mi degni della sua attenzione.

Tiro fuori i libri dallo zaino e li spargo sulla scrivania, poi prendo il telefono, perché voglio subito comunicare la notizia a Sanne.

C'è un messaggio. È Logan.

Ciao. Il tempo stringe, hai cambiato idea sulla festa?

Fisso lo schermo per qualche secondo.

Probabilmente verrò con Sanne.

Grandioso! Ci divertiremo.

Decido di mettere le cose in chiaro, prima che si faccia delle strane idee.

Magari capiterà di incontrarsi, con tutta quella gente...

Adesso che so che ci sarai, ti cercherò. Non hai ancora fatto pace con Connor?

Questa domanda un po' mi punge. È ovvio che una parte di lui spera che tra me e Connor finisca. E magari lui sa pure qualcosa più di me.

Sembra di no. Ti ha detto qualcosa?

Di te? No. Sai, non ci parliamo molto ultimamente. So che per l'ultimo andrà a una festa con alcuni ragazzi della squadra, quindi puoi stare tranquilla: non ci sarà.

Non ci sarà.

Connor non parteciperà alla festa, quindi significa che non lo vedrò con nessuna ragazza. Ma questo mette anche una pietra sopra alle mie speranze di essere invitata da lui. Ci rimango malissimo. Sento qualcosa dentro di me spezzarsi.

È uno stronzo! Non gliene importa un accidenti di me, mi stava soltanto prendendo in giro, proprio come mi avevano avvisata. Le sue gentilezze non venivano dal cuore, bensì da tutto un altro posto! È un falso, un egocentrico, un esibizionista! Butto il cellulare sulla scrivania e quasi mi lancio sopra il letto, dove affondo la testa nel cuscino incapace di trattenere le lacrime. Mi sento stupida. Una ragazzina che crede ancora al principe azzurro. Come se avessi appena scoperto che Babbo Natale non esiste. L'amore non esiste. Connor Brown non esiste, è solo la maschera di un idiota! Logan aveva ragione. Persino Isabelle aveva ragione! 

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