«Ancora non riesco a crederci!» esclama Sanne buttandosi sul mio letto.
«Promettimi che non staremo molto» le dico mentre mi allaccio le scarpe.
«Hai del mascara?» domanda lei come se non mi avesse sentito.
«Credo di sì, nel primo cassetto.»
Lei si alza e si mette comoda alla mia scrivania. La guardo mentre inclina la testa davanti allo specchio e si colora le ciglia con la bocca leggermente aperta. Ho aspettato l'ultimo momento per raccontarle dell'invito di Connor e per chiederle se volesse venire con me. Ovviamente non c'è stato bisogno di pregarla.
«Rachel, questa forse è la sera più incredibile della mia vita» afferma. «E ci crederò solo quando varcherò il cancello di quella villa dei sogni.»
O degli incubi, penso io.
«Ma è solo una stupida festa» ribatto sedendomi sul letto e prendendomi il viso tra le mani.
«Permettimi di correggerti» mi ammonisce lei. «Feste del genere sono la massima ambizione per la maggior parte degli studenti della nostra scuola. Devi appartenere al loro gruppo per partecipare. E io non ci sarei mai riuscita se non ti avessi conosciuto. La tua influenza su Connor Brown mi è molto utile.»
«Non ho nessuna influenza su Connor Brown» preciso scocciata.
«Come ti pare. Fatto sta che lui ci ha invitato.»
«Io ti ho invitato» sottolineo.
«Pensi di essere così simpatica per tutta la sera?» dice voltandosi verso di me.
«Scusa» mormoro.
Lei viene a sedersi di fianco a me. «Mi spieghi qual è il problema? Mi spieghi perché sei così agitata?»
«Non sono agitata.»
«Rachel...»
Sospiro rumorosamente. «Ammetto che il fatto di essere stata invitata da Connor mi suoni strano» comincio. «Ma come hai detto tu, sono feste pazzesche, per cui ho pensato: Perché non dovrei partecipare? Insomma odio questo tipo di cose, però ho promesso a mia madre che mi sarei impegnata a socializzare. Quindi mi sto sforzando di vederla per quello che è: un invito inaspettato a una festa alla quale non mi sarei mai immaginata di andare di mia spontanea volontà, ma che potrebbe anche rivelarsi divertente» butto fuori d'un fiato. «O forse carina» aggiungo. «Accettabile» mi correggo. «Passabile. » Sanne mi fissa. «Sopravvivibile.»
«Senti» mi rassicura la mia amica. «Sono sicura che non sarà poi così male, non partire prevenuta. E comunque stiamo andando insieme. Ci daremo man forte. È la prima volta che posso infilarmi a una festa VIP, capisci? Se Connor ti ha invitata io sono molto contenta per me, perché posso accompagnarti. Ci facciamo un giro, curiosiamo, ridiamo di loro e poi torniamo a casa. Ma per una sera non staremo rintanate a fare la muffa.» Si alza in piedi. È più alta di me di almeno una spanna abbondante. Guardo i suoi capelli ricci e indomabili, il suo make up (stasera è senza occhiali) e l'abito verde bottiglia. Non sembra lei. È completamente diversa dalla ragazza stramba del banco vicino al mio.
«Tu vieni così?» mi chiede.
«Perché? Non vado bene?»
Osservo allo specchio il mio look: minigonna di jeans scuro, canotta bianca che coprirò con una giacchetta e le sneakers in tinta. Certo, non sono appariscente come lei, questo è sicuro. Non ho mai avuto le classiche curve femminili, anzi ho i fianchi stretti e il seno piccolo.
Per un attimo penso a Isabelle. A come si muove sicura sui tacchi vertiginosi con i quali si presenta a scuola, ai suoi capelli perfetti, le unghie curate, il trucco da rivista di moda. Come abbiamo fatto a diventare tanto diverse?
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AGAIN (1)
Teen Fiction!!QUESTO LIBRO è GIà DISPONIBILE NELLE LIBRERIE E SU AMAZON IN CARTACEO E DIGITALE!! Quando la madre si trasferisce in Cina per lavoro, Rachel, diciassette anni, è costretta a tornare a vivere nel paese della sua infanzia con il padre, che non vede...