1. Oh you're in my veins.

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Martedì 19 Gennaio 2016

Gennaio, il mese più freddo dell'anno.

Non si sa il perchè, ma come febbraio, esso è il mese dell'anno o maggiormente odiato o maggiormente ignorato.

Forse è per questo che chi nasce a gennaio è un pó più chiuso e diffidente; forse è per questo che chi nasce a gennaio se ne infischia degli altri e prosegue sempre per la sua strada, bella o brutta che sia.

19 gennaio e già da cinque giorni Amber era diventata una diciassettenne.

Ma a lei non importava.

Guardandosi allo specchio vedeva sempre le stesse cose, nessun cambiamento, era come se il tempo si fosse congelato su di lei e sulla sua vita.

Era come se quel 29 settembre avesse preso il sopravvento su ogni cosa e avesse cambiato i suoi modi di fare, le sue abitudini e il suo carattere.

Il 29 settembre....da quel giorno tutto era cambiato, perfino i suoi risvegli, sempre più tormentati e addirittura inutili.

Ecco, quel martedì 19 gennaio, dopo una pausa didattica di sabato, domenica e lunedì, Amber avrebbe dovuto svegliarsi per andare a scuola, ma il sonno era troppo e la voglia poca.

In realtà Amber era completamente indifferente a quella situazione, semplicemente quella mattina non aveva sentito la sveglia e, per pura casualità, neppure suo fratello maggiore Nick.

Avrebbe dormito beatamente e pacificamente per almeno altre tre ore se Nick, svegliatosi di soprassalto, non si fosse accorto dell'enorme ritardo e non fosse corso da lei per svegliarla.

Un fascio di luce, seppur fioca, filtró dalla finestra per adagiarsi e infastidire i suoi occhi, poi la voce profonda e ancora impastata di sonno di suo fratello che diceva: - Forza Am, sveglia! Non ho sentito la sveglia e siamo in tremendo ritardo.

Amber a quel richiamó aprì gli occhi e, nonostante non ci tenesse così tanto alla scuola, balzó giù dal letto per cominciare a correre da una parte all'altra in modo da essere in orario.

Era una situazione alquanto esilarante da vedere: i due fratelli Stonem, amanti dell'estetica e in perenne ritardo, che correvano per tutti gli angoli del loro appartamento per uscire in orario.

In un tempo record di circa cinque minuti, entrambi furono pronti di fronte allo specchio del corridoio che davano gli ultimi ritocchi.

Con un ultimo scatto finale Nick ed Amber si separarono, ciascuno per prendere le proprie cose, e ricongiungersi uscendo assieme.

- Cazzo Amber, non cambieremo mai, siamo sempre in ritardo - disse ridendo Nick mentre seguiva la ragazza per scendere cinque rampe di scale.

- Si, quasi quasi, avevo sperato in un cambiamento - aveva concordato la sorella mentre scendeva le scale a due a due.

In poco tempo arrivarono al portone principale del loro condominio, Nick la superó e lo aprì con galanteria per poi chiedere: - Dolcezza, hai i soldi?

- Si - confermó Amber superandolo - Philip Morris blu e un accendino di emergenza - riferì la ragazza uscendo in strada.

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