37. Don't think I don't think about you.

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Venerdì 25 Marzo 2016

La strepitosa ed enorme festa di compleanno di Evelyn era andata alla grande. Tutto era stato così minuziosamente curato che sarebbe stato difficile trovare un difetto a quella location, a quelle decorazioni, a quel cibo, a quel vestito...

Evelyn era splendida quella sera infatti, capelli mossi e raccolti tutti su di un lato, uno splendido abito blu notte con ricami bianchi che risaltava sulla sua pelle lattea.

Era come una dea del mare, una Venere e chiunque era rimasto incantato dalla sua bellezza... perfino Edward, resosi conto di un incredibile cambiamento.

Non si trattava di Evelyn o della sua bellezza, personalità... era qualcosa che riguardava lui in prima persona e non era altro se non la sua sessualità.

Lui aveva sempre sostenuto di essere gay, di essere attratto dallo stesso sesso ma da qualche tempo aveva sentito che c'era qualcosa di diverso e tutto era iniziato da quando aveva notato Evelyn, la migliore amica di Amber.

Sì, a rigor di logica, per via di questa circostanza, Edward avrebbe dovuto conoscere Evelyn in ogni suo aspetto.. eppure, per quanto potesse sembrare assurdo, egli non aveva mai fatto caso tanto attentamente a quella ragazza, forse non aveva mai avuto nemmeno una conversazione vera e propria.

Chissà com'era stata possibile una cosa del genere.

Stava di fatto che da qualche settimana aveva cominciato a parlarle, ad incontrarla, a farle dei ritratti di nascosto o quando si ritrovava solo con i suoi pensieri.

Ecco, quello era stato il campanello d'allarme.

Fare un ritratto a qualcuno, senza che il soggetto fosse presente, era una cosa davvero significativa per Edward e, in quel caso, rappresentava il fatto che egli fosse totalmente preso da quella ragazza.

Non era una semplice illusione o un dato detto senza alcun fondamento: Edward era pienamente convinto che qualcosa era cambiato in lui e tutto era per merito di quella ragazza, la quale gli era parsa altrettanto interessata.

Lui, però, era un ragazzo particolarmente timido, non avrebbe mai trovato il coraggio di dichiararsi, figurarsi poi chiedere a lei quali fossero i suoi sentimenti nei suoi confronti. Aveva optato, dunque, per una lettera.

Ebbene sì, l'incorreggibile e romantico Edward quella sera, dopo il taglio della torta e i vari regali, stava vagando per quella villa lussuosa, interamente affittata per quella sera, alla ricerca della bella Evelyn, sparita chissà dove da qualche minuto.

Il giovane si aggirava nervoso per i vari corridoi, con le mani tremanti che stringevano comunque quella lettera, in cui erano scritte tutte le parole più belle che una ragazza potesse mai leggere da parte di un ragazzo... ma in fondo, cosa potersi aspettare da un ragazzo come Edward?

Solo lui poteva essere tanto dolce da mettere per iscritto così bene tutto ciò che gli passava per la testa.

Aveva camminato pensiero, nervoso, titubante per quei corridoi alla ricerca di Evelyn e per confessarle tutto ciò che provava per lei, ma quando l'aveva trovata avrebbe voluto sprofondare tre metri sotto terra: lei era infatti schiacciata ad una parete con addosso Evan Coffin, il quale la abbindolava con le sue solite smancerie sentite e risentite.

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