Ore 15:55.
Amber guardó il display del suo cellulare e con gioia lo ripose nella tasca dei jeans strappati: la fine di quella noiosa e ripetitiva giornata scolastica era imminente.
Qualche istante d'attesa e l'ultima campanella della giornata trilló, come un canto di vittoria dopo una guerra eterna.
Quello era il momento della giornata preferito per ogni studente: era l'unico in cui tutti si accalcavano come un solo uomo verso l'uscita, bramavano la stessa libertà che avrebbero assaporato una volta giunti in cortile e in cui non esistevano più differenze di etá, di razza o di "popolarità".
Ore 15:56.
Amber attese che tutti i suoi compagni uscissero dalla classe e, raccolte le sue cose, si diresse solitaria nel corridoio per poter uscire e dedicarsi al suo adorato caffè post-scolastico.
Ore 15:56 e Dafne Armstrong, la sua amica di caffè, era uscita da scuola da circa dieci minuti e le aveva mandato il messaggio per chiederle la sua ordinazione che era sempre la stessa da almeno quattro anni: caffè nero non zuccherato, con panna, cioccolato fondente e due foglie di menta.
Amber sorrise a quel messaggio e rispose come sempre.
Dafne, Dafne, Dafne.
Lei era davvero una persona speciale: si erano conosciute al primo anno di scuole medie, entrambe esuberanti e piene di energia, sedute ai lati opposti dell'aula e, per volere del destino, punite assieme.
Fu da quel momento che la loro amicizia nacque, un'amicizia abbastanza strana considerando i pochi punti in comune, ma comunque un'amicizia salda.
Fra le due quella che aveva contribuito maggiormente era, senza ombra di dubbio, Dafne.
Quest'ultima era stata, insieme a Jacques, colei che aveva permesso ad Amber di essere popolare.
Era figlia di un noto avvocato della zona e di una comune insegnante di inglese, figlia unica e magnificamente benestante.
Era anche molto carina: una tipica ragazza californiana dall'aria perennemente rilassata, con lunghi capelli biondi sempre scompigliati o acconciati disordinatamente e limpidi occhi azzurri.
Appariva come se fosse sempre abbronzata inoltre, non era molto alta e il suo gusto nel vestire era a dir poco ineguagliabile, una sorta di icona fashion per buona parte delle ragazze.
Adorava il caffè e aveva un'insolita passione per gli orecchini, tanto da averne dieci per orecchio, ma la sua caratteristica migliore era il carattere.
Dafne era una ragazza piena di energia, a volte egocentrica; adorava ridere, scherzare, vivere; teneva poco alla scuola e dava molta importanza ai rapporti interpersonali che gestiva attraverso il massimo rispetto e schiettezza; era generosa, disponibile e soprattutto amante delle tradizioni, motivo per cui ancora si ostinava ad aspettare Amber, la quale arrivava sempre in ritardo.
Accadde anche quella volta e quando Amber entró nel loro bar preferito, Dafne la accolse dicendo: - Stavolta ho davvero pensato di morire aspettandoti...possibile che non riesci mai ad uscire almeno cinque minuti prima dalla campanella?
- Oh Daf, grazie per questo caloroso saluto, anche per me è un piacere rivederti dopo un weekend passato a casa. E sì, sto molto bene, grazie per il tuo interessamento - disse scherzosa Amber accomodandosi di fronte a lei e lasciando cadere la borsa dalla spalla sul pavimento lucido.
- Falla finita - disse sarcasticamente Dafne riprendendo il suo cellulare in mano per messaggiare con chissà quale ragazzo che le stava facendo la corte.
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Explosion
Romance"ci piacciamo ma non vogliamo ammetterlo?" Nello scenario californiano di Beverly Hills, le vite di alcuni adolescenti si intrecciano indissolubilmente per dar vita alle solite avventure giovanili di cui mai nessuno vuole parlare. Amicizia, amori, s...