31. Tell me why you're with her, you know I deserve to know.

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Venerdì 19 Febbraio 2016

E dopo tante giornate deprimenti e monotone arrivava sempre una festa che provava a risollevare il morale di tutti quegli adolescenti, i quali non attendevano altro per tutta la settimana.

Ebbene, quella era la festa che tutti apprezzavano di più e che sfortunatamente era stata rinviata: la festa di Carnevale, nella quale ciascuno poteva diventare e fare ciò che voleva senza badare alle conseguenze.

Ma era necessaria una festa per far sì che ciò che accadesse?

Certamente, no: lì tutti mentivano ogni giorno a tutti, non attendevano nessuna ricorrenza in particolare.

Dafne ne sapeva qualcosa.

Ogni giorno lei si nascondeva dietro una maschera di superficialità e forza che in quel giorno non doveva giustificare.

In quel momento però, l'unica cosa che contava non era la sua riflessione filosofica, bensì evitare di incontrare Richard e dare vita ad una delle peggiori liti che potessero esistere; la ragazza, infatti, era venuta a conoscenza dell'obbligo che aveva imposto ad Amber e moriva dalla voglia di attaccarlo per quell'affronto.

Era stata molto chiara dicendogli di lasciarla perdere, eppure Richard continuava a sfidarla senza tener conto delle sue parole.

Il perché di quell'astio nei suoi confronti?

Beh, ammetterlo era difficile, ma Dafne era ancora indissolubilmente legata a lui e a quel patto che avevano fatto tempo fa; era rimasta a quei tempi in cui Richard aveva occhi solo per lei...la ragazza però non riusciva a capire che quelle attenzioni erano dovute solo al fatto che il giovane adorava una ragazza solo per il periodo in cui la portava a letto.

Doveva dimenticarsi di lui, doveva dimenticarsi di tutte quelle sciocchezze e meraviglie che li univano da qualche parte nel tempo.

Quale momento migliore per scordarsi di qualcuno se non una festa come quella?

Dafne era anche molto avvantaggiata: il suo status popolare le consentiva di essere bramata e cercata da molti ragazzi, i quali certamente non avrebbero avuto difficoltà nel riconoscerla.

Dafne era incantevole quella sera, l'unica che si distingueva in maniera positiva rispetto alle altre ragazze: indossava un meraviglioso abito lungo e vaporoso bianco, adornato da un corsetto finemente lavorato che emanava l'effetto del vedo non vedo; le scarpe erano delle Louboutin di un bel rosa pallido; il trucco acqua e sapone richiamava il colore delle scarpe grazie al blush e al rossetto; i capelli biondi erano raccolti in un'acconciatura volutamente spettinata ma di classe. La vera particolarità però risiedeva nei gioielli, gli unici probabilmente ad essere veri in serate simili visto che era l'unica a poterseli permettere: orecchini e collana d'argento con incastonate delle pietre bianche e blu.

Vestita in quel modo sembrava una regina, la grazia fatta persona.

In molti, effettivamente, cercarono di fermarla, chi per complimentarsi, chi per parlarle, chi per avere molto di più...ma lei, ostinata e determinata com'era, non sembrava avere particolare interesse per nessuno dei presenti.

Si diresse da subito al mini-bar, dopotutto, ancora una volta era arrivata sobria ad una festa, dunque non riusciva a percepirne il vero spirito.

Arrivò ma, sfortunatamente, ad attenderla c'era una sorpresa poco gradita.

Appoggiato lì al bancone con in mano un bicchiere di whisky, c'era Richard accanto a lui un suo amico vestito nel suo stesso identico modo.

Dafne ebbe modo di osservarlo abbastanza bene: i capelli biondi erano accuratamente pettinati come sempre, con quel tocco di disordine che solo su di lui sembrava essere perfetto; il viso era dipinto come un teschio messicano e richiamava certamente lo stile del video musicale Prayer in C; indossava una semplice maglia bianca, Vans nere, jeans attillati neri e una giacca altrettanto nera.

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