12. I wanna be drunk again to feel a little love.

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Un odore acre si intrufoló nei suoi sogni e, solo quado si rese conti che si trattava di fumo, Dafne aprì gli occhi spaesata.

Quasi inaspettatamente si era ritrovata fra le braccia di un ragazzo che aveva conosciuto certamente la Signora Palestra.

Si focalizzó meglio sul suo volto e riconobbe in lui la figura di Evan Coffin.

In un primo momento fra sè e sè si domandó perchè lui fosse nel suo letto, poi ricordó la sera precedente.

Erano usciti mezzi ubriachi da quella festa e si erano recati in casa di Dafne, poichè i suoi genitori avevano deciso di passare il weekend ciascuno per conto proprio, vista la loro situazione disastrosa.

Erano andati a letto, inutile negarlo o far finta di non ricordarlo: le prove per incriminarli erano schiaccianti.

Era possibile intravedere sul pavimento i loro vestiti, gettati alla rinfusa con foga, come se un tornado fosse passato di lì; la porta era chiusa e Dafne difficilmente dormiva in quel modo e infine la stagnola del preservativo che troneggiava nel suo blu scintillante e metallico sulla montagna di vestiti neri di Evan.

Eh si, erano proprio andati a letto.

Dafne sbadiglió con noncuranza mentre si distaccava dal corpo di Evan: faceva troppo caldo lì dentro e poi odiava da morire sentire il sudore degli altri attaccato alla propria pelle, le dava il voltastomaco.

- Beh?! - la bloccó Evan con un mezzo sorriso - È così che si da il buongiorno?

- Ho un mal di testa atroce, Evan - disse Dafne mentre si massaggiava le tempie, come se in quel modo avesse potuto placare il dolore.

- Sarà perchè ci siamo proprio impegnati - scherzó lui spegnendo il mozzicone nel portacenere accanto alla lampada del comodino, poi, gettandosi su di lei disse - Sembravamo impazziti.

-Davvero? - chiese Dafne scettica.

Parlava tranquillamente di quell'argomento, dopotutto lei era abituata a quel genere di cose.

Dafne non era una poco di buono, una escort o una semplice zoccoletta, non andava alla ricerca di nulla, semplicemente accettava ció che le veniva offerto.

Era molto particolare e curioso come ragionamento, ma basilare per accettare il suo stile di vita, il suo atteggiamento.

Dafne adorava andare a letto con qualcuno, era una cosa soddisfacente, rilassante, che la riempiva e la faceva sentire viva...la faceva sentire amata anche se per poco.

Il piacere era assoluto anche se si concentrava in pochi minuti, eppure non riusciva a farne a meno; così accettava qualsiasi proposta le venisse fatta da un ragazzo per il quale lei provava qualcosa di intenso.

Quella ragazza era anche nota per quel suo innamorarsi facilmente di chiunque.

Non era realmente così.

Dafne cercava solo di piantare nelle anime di molti una piccola parte di sè, nella speranza che quest'ultima potesse essere curata e amata.

Ecco: Dafne cercava solo amore.

- Si - disse Evan lasciandole un bacio sul colo - E ti ho adorata quando hai preso in mano la situazione - concluse ridendo mentre si appoggiava sulla sua spalla nuda.

Evan, Evan, Evan.

Quante volte lo aveva sognato nel proprio letto e nudo proprio come in quel momento.

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