Venerdì 29 Gennaio 2016
Amber finì di prepararsi e si guardó allo specchio: stava odiando ció che vedeva riflesso, ma ormai era una sorta di routine da diversi anni.
Odiava somigliare così tanto a sua madre, lo detestava da morire e ogni volta che ci pensava, provava un terribile ribrezzo per se stessa, da far accapponare la pelle.
Continuó a scrutarsi: i capelli castani perennemente disordinati, quella sera, si muovevano come onde sinuose, proprio come amava acconciarli sua madre; gli occhi nonostante avessero lo stesso castano scuro del padre, possedevano il taglio seducente e affascinante di quella donna che avrebbe dovuto chiamare madre, ma che aveva smesso di far parte del suo mondo da tempo immemore; anche il resto la faceva somigliare tremendamente a lei, perfino il modo di vestire, ma quella, forse, era l'unica cosa positiva che aveva ereditato.
Passarono pochi istanti e immediatamente la ragazza si sentì costretta ad abbandonare lo specchio e ad uscire.
Ben presto si ritrovó sul balcone in compagnia dei suoi pensieri finalmente liberi di fluire e che si erano scatenati quando per strada aveva incrociato gli occhi di quel ragazzo così simile a Jacques.
Aria.
L'aria era l'unica cosa di cui aveva urgentemente bisogno.
Non si curó di stendere un plaid sulla superficie fredda del suo balconcino, nè tantomeno dello sporco che poteva essersi adagiato, e così, com'era sua consuetudine tutte le volte in cui aveva bisogno di riflettere, vi si sdraió sopra e chiuse gli occhi respirando un pó più profondamente.
Bastava così poco per calmarla e farla stare di nuovo bene.
Ogni volta che lo faceva aveva come l'impressione che il mondo si fermasse solo per darle il tempo di raggiungerlo.
Era da un pó che provava quella sensazione di arretratezza, dal 29 settembre...ma come poterlo dimenticare? Dopotutto ogni giorno ripeteva inconsapevolmente quella data nella sua mente.
In certi momenti avrebbe tanto voluto tornare indietro nel tempo e ricordare cosa significasse far parte del mondo.
Aprì gli occhi e guardó in alto: vide le stelle.
Non erano cambiate, non cambiavano mai dopotutto; rimanevano lì immobili sopra la sua esistenza a tenerle compagnia nei suoi momenti di solitudine e di tristezza.
La ascoltavano, ma non rispondevano mai.
Spostó lo sguardo istintivamente verso il balcone accanto al proprio.
Avrebbe tanto voluto vedere altro quella notte invece del solito vuoto, invece di quel vuoto totale e assoluto che ti inghiottiva, ti divorava vivo.
Prima del 29 settembre aveva sempre visto qualcosa su quel balcone ormai desolato, aveva sempre visto un bambino simpatico che poi era diventato il suo migliore amico: un ragazzo alto, bello, simpatico, dolce e sempre con la sigaretta in mano, pronto ad ascoltarla e ad aiutarla.
Prima delle stelle c'era stato lui.
Quel pomeriggio lo aveva anche rivisto in quel ragazzo per strada, aveva creduto fosse davvero lui.
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Explosion
Romance"ci piacciamo ma non vogliamo ammetterlo?" Nello scenario californiano di Beverly Hills, le vite di alcuni adolescenti si intrecciano indissolubilmente per dar vita alle solite avventure giovanili di cui mai nessuno vuole parlare. Amicizia, amori, s...