Richard Parker, dunque, era ritornato in città e con lui sarebbero arrivati molti problemi.
Non era una supposizione o un qualcosa di puramente astratto, era un fatto vero e proprio, tutti lo sapevano.
Richard era noto in città proprio per quelle sue bravate che, fortunatamente, si soffermavano molto di più sui rapporti interpersonali.
Chiunque avrebbe potuto ricordare la sua lite finita a pugni con un tizio che aveva guardato la sua ragazza, oppure la volta in cui aveva umiliato la ragazza che diceva falsità sul suo conto...insomma, quel ragazzo ne aveva combinate di tutti i colori e il suo modo di presentarsi con quegli atteggiamenti altezzosi, certamente, non aiutava.
Non si trattava del solito galeotto con muscoli da far paura, interamente tatuato e con piercing sparsi ovunque.
No.
Lui era quel ragazzo che emanava uno strano fascino, lo stesso fascino che si provava di fronte ad un'azione che ti avrebbe soddisfatto, portato piacere, ma che allo stesso tempo sapevi che ti avrebbe potuto portare casini, seri e grossi casini.
Lui era il tipico ragazzo di buona famiglia sempre adulato e ricercato, oltre che perfettamente curato e al centro dell'attenzione, ma con qualcosa in più: le manie di controllo.
Da sempre era stato abituato ad ottenere tutto ció che voleva, di conseguenza, ogni qualvolta si accendeva un desiderio, esso doveva essere raggiunto con ogni mezzo possibile e soddisfatto.
Generalmente non si trattava, peró, di desideri concreti o banali come gelati, cioccolate, vestiti, macchine, ecc... Lui voleva avere il controllo sulle persone, avere la certezza di essere temuto e stimato, di essere una sorta di desiderio per gli altri o, per meglio dire, le altre.
Il suo obiettivo primario infatti era il genere femminile per poter placare il suo irrefrenabile istinto sessuale, tipico dei suoi 17 anni.
Fra i tanti appellativi che aveva ricevuto, appariva anche quello di "sciupafemmine", proprio per quella sua ricerca e uso delle ragazze.
Non riusciva proprio a smettere: ogni bella ragazza era una calamita, lo attirava così tanto che Richard non riusciva a dimenticarla fin quando non la prendeva.
Era sempre stato in quel modo e mai nessuna era stata in grado di farlo cambiare o, almeno, di ribellarsi a quell'atteggiamento.
Richard, comunque, se ne sarebbe infischiato e avrebbe continuato per la sua strada: nessuna poteva fermarlo o obbligarlo a fare qualcosa.
Nessuna e neppure Amber Stonem ci sarebbe riuscita.
Amber.
Sarebbe stata davvero un gran bel premio dopo tutti quei mesi di assenza da Beverly Hills.
Quante cose erano cambiate da quando era partito per quell'alternanza scuola-lavoro; quante cose aveva perso e quante cose aveva trovato.
Quello era il suo primo giorno di scuola alla Beverly Hills High School dopo circa sette mesi, ma nulla sembrava essere cambiato.
Le pareti della scuola erano sempre dello stesso bianco da ospedale completamente ripulite da ogni tipo di scritta, gli armadietti amaranto continuavano ad essere ermeticamente chiusi e poco usati, i distributori pullulavano di studenti che si affrettavano a recuperare qualche snack e i bidelli Truman e Silver non perdevano la loro voglia di bighellonare già di prima mattina.
Tutto era immutato, immobile...solo lei era apparsa come diversa.
L'aveva notata in lontananza e non aveva potuto evitare di avvicinarsi anche se sapeva che Amber lo avrebbe trattato male, come infatti era accaduto.
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Explosion
Romansa"ci piacciamo ma non vogliamo ammetterlo?" Nello scenario californiano di Beverly Hills, le vite di alcuni adolescenti si intrecciano indissolubilmente per dar vita alle solite avventure giovanili di cui mai nessuno vuole parlare. Amicizia, amori, s...