- Oh, sugar - canticchió Dafne guardandosi nello specchietto retrovisore della sua macchina - You're so sweet - continuó mentre si sistemava i capelli - Sweet to me - riprese infine sistemando bene il seno nel suo vestitino dorato e con una scollatura forse fin troppo provocante.
Si guardó attentamente ancora per qualche istante: Dafne Armstrong era pronta ad ammaliare tutti con il suo splendido modo di fare e presentarsi.
In molti l'avrebbero definita come una bomba sexy pronta ad esplodere o come una stronzetta eccitante ma Dafne era molto di più che un carattere vivace e un aspetto magnifico.
Lei non era solo estetica, lei era anima, spirito solo che non era in grado di dimostrarlo.
Come biasimarla?
Dafne non era sempre stata "Daf la regina del sesso e delle feste"; non era sempre stata la ragazza crudele, snob e antipatica che ogni giorno poteva torturare chiunque a scuola con quell'aria vezzosa e altamente irritante.
Dafne una volta era "Daffy", la dolce Daffy, quella che sorrideva sempre; la ragazza fragile e con il sorriso sempre stampato sulle labbra, che non riusciva a nascondere nulla.
Era passato davvero troppo tempo dall'ultima volta che qualcuno l'aveva chiamata Daffy, forse gli altri si erano perfino dimenticati di lei e di quel nomignolo.
Nessuno conosceva Daffy, piuttosto tutti ammiravano e apprezzavano Daf.
Ma Dafne cosa pensava di tutta quella storia?
Dafne si vedeva come Daffy o come Daf?
Inutile provare a capirlo, neppure lei ci riusciva: si sentiva come divisa fra la sua parte fragile e la sua parte forte.
Era come se soffrisse di personalità multipla, visto che spesso non riusciva a capire in quale delle due sfaccettature presentarsi, confondeva i suoi comportamenti, i suoi sentimenti, i suoi stati d'animo.
Perfino la realtà.
Era così difficile capire cosa accadesse al suo vero IO quando si trovava di fronte a delle determinate situazioni.
Meglio non pensarci.
Scacció dalla testa quel pensiero e mandó giù un corposo sorso della vodka alla fragola che teneva nascosta in auto.
Vodka alla fragola, tipico di Dafne: prima di ogni festa, infatti, ella aveva stabilito che per divertirsi doveva necessariamente bere qualcosa fuori, diventare solo un pó brilla.
Non c'era una vera e propria ragione per quella sua "regola" apparentemente, in realtà quella strategia era stata adottata per dimenticarsi di tutto quei problemi che le pulsavano in testa simili a centinaia di martelli pneumatici.
Inizialmente la storia dell'alcol aveva funzionato: ogni cosa diventava più bella, più semplice, più splendente...non c'era nulla che non andasse per il verso giusto.
Era stata una tecnica meravigliosa la sua, qualcosa che aveva ideato fin dai tempi delle medie e che aveva fatto scalpore facendole guadagnare popolarità.
Era una cosa sciocca e chiunque ci avrebbe fatto due risate su quella vicenda, per Dafne invece era qualcosa di più profondo: un rito che l'aveva portata al successo ma che, incoscientemente, la stava conducendo alla pazzia, alla depressione, alla morte.
Quella non era una ragazza come le altre, era più che evidente.
Certo: capelli biondi sempre perfetti; occhi azzurri e maledettamente seducenti; vestito aderente e cortissimo di un meraviglioso rosso vermiglio; tacchi alti neri e con delle fibbiette dorate; postura e atteggiamento altezzoso che sicuramente non facevano pensare ad una ragazza tanto poblematica.
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Explosion
Romance"ci piacciamo ma non vogliamo ammetterlo?" Nello scenario californiano di Beverly Hills, le vite di alcuni adolescenti si intrecciano indissolubilmente per dar vita alle solite avventure giovanili di cui mai nessuno vuole parlare. Amicizia, amori, s...