Capitolo 8. Cane e Gatto.

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Irene

"Prendo le melanzane e la caponata ragazzi. -dico alzandomi- Piero mi porgi i piatti?"
Chiede rivolta all'amico

"Si, anche se la signora padrona di casa potrebbe alzare il culo!"
dice lui riferendosi a Penelope

"Piero vieni qui!"
Lo richiamo.

"Sì può sapere cos' hai in mente di fare?"
Chiedo stizzita mentre mi porge i piatti.

"Nulla. Sto solo dialogando."
Mi risponde lui tranquillamente.

"No sei stato molto pesante e stavi rischiando di far morire strozzato il mio ragazzo."
continuo arrabbiata.

"Non ho detto nulla Irene. Rilassati. Si può sapere che vi prende a tutti?"
Sbuffa lui.

"Non era questa l'atmosfera che pensavo si creasse con questa cena! Volevo altro "
dico duramente.

"Cosa volevi? Sorrisi e farfalline rosa svolazzanti? È una strega acida, non la vedi?"
Dice lui ironico.

"Piero! Va beh sai che vi dico?Andate a fanculo tutti!"
Urlo nervosamente facendo voltare Ignazio e Penelope che ci guardano sconvolti visto che io non dico mai brutte parole.

Ignazio

"Tesoro, che succede?"
Chiedo preoccupato alla mia ragazza.

"Niente Igna..scusate "
Mi dice andando fuori dalla cucina e io la seguo.

"Ohi picciridda. Chi ti pigghia?"
Le chiedo attirandola tra le mie braccia.

"Quei due sono idioti! Hanno rovinato la nostra cena "
Mi dice tirando su con il naso.
"Piero sta tirando un po' troppo la corda. Non ho capito dove vuole arrivare.- men dico scostandole i capelli dalla fronte.- E non è ancora finita dai! Cercheremo di evitare queste cene d'ora in avanti!"
Le dico raccogliendo la lacrima che stava per scendere dai suoi occhi e baciandole la fronte

"No no...io...ora mi passa. È che ci tenevo perché è la prima cena tutti insieme da quando stiamo insieme "
nasconde il viso sul mio petto..È così tenera!

"Ora torniamo di la, e tutto andrà per il meglio, dai piccirì."
Le sorrido dolcemente.

"Va bene "
Mi risponde lei dandomi un bacio sulla guancia.

Penelope

Irene ha sbottato contro Piero e contro tutti lasciando la cucina. E io alle urla mi sono ritratta come una lumaca nella mia casa. Come al solito le urla mi feriscono nel profondo e mi fanno tornare a qualche anno fa. Decido di ripetere i miei mantra e prendo a concentrarmi sulla mia respirazione.

"Penelope io...scusa "
Mi dice Piero mortificato, avvicinandosi.

Gli faccio cenno di smetterla con la mano, non mi interessano le sue scuse e sta disturbando la mia meditazione.

"Penelope che succede? Stai male?"
Mi chiede preoccupato avvicinandosi sempre di più.

"Stammi lontano. "
Biascico guardandolo male e scostandomi bruscamente dal lui.

"Penelope..ok forse è meglio che vado via."

Sì alza dalla sedia, e si sistema un attimo.
La mia meditazione è stata interrotta. Guardo verso l'alto per non piangere e ricacciare tutto dentro.
Sento Ignazio entrare in cucina.

Ad una stella darò il tuo nome |Il Volo| COMPLETATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora