Capitolo 9. Ti sento

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Penelope

Sono in stazione da mezz'ora. Il treno da Roma Tiburtina è in ritardi, figuriamoci se trenitalia qualche volta fa anticipo.

Decido di rifarmi un po' le unghie, mentre aspetto.

Finalmente la voce metallica ci annuncia l'arrivo del treno, così mi alzo per andare vicino alla porta. Tanto qua non si avvicina nessuno.

Lo vedo, bello come sempre, alto, distinto e stiloso come sempre.

Alzo la mano e lui sorride vedendomi.

"Ciao pazza sclerotica."
Mi dice ridendo e abbracciandomi, mollando il suo trolley.

"Ciao puffo senza cervello."

Continuo ad abbracciarlo e a stargli ancorata come di solito. Lui la mia ancora di speranza e di salvezza.

Camminiamo abbracciati come due fidanzati.

Nel tragitto stazione casa prova a chiudere gli occhi, mentre mi racconta come vanno i preparativi del matrimonio. Mi scatta una foto da mandare a Mariangela che non è potuta salire per problemi di turni, ma che ha promesso di venire presto da me.

"Irene, tesoro. Siamo a casa."

Urlo entrando in casa, seguita da Fabrizio.

Irene esce dalla sua stanza con una felpa, i Jeans e le converse.

"Ciao."

Le dice mio fratello.

"Bestia, lei è Irene, la mia coinquilina. Irene, lui è la bestia, mio fratello. . . puoi chiamarlo Fabrizio."

Dico disinvolta mentre richiudo la porta e loro si stringono la mano.

"Ci facciamo il caffettino?"

Domanda Penelope a Irene.

"Si, tu fai vedere la stanza a tuo fratello, io lo metto su."

Mi dice Irene sorridendo e io le sorrido di rimando.

Lo faccio entrare in camera.

"Bene, il letto da una piazza e mezza. Hai un fidanzato?"

Mi chiede lasciando la valigia vicino all'armadio.

"No Fabri, lo sai."

Dico distogliendo lo sguardo.

"Ma ancora?"

Mi chiede lui venendo vicino a me.

"Non mi va di parlarne."

Mi fa cenno di si.

"Andiamo da Irene."

Dice lui.

Lo prendo per mano e andiamo in cucina.

Dopo il caffè e una lunga chiacchierata Irene risponde ad una telefonata.

Ho mandato Fabrizio a riposare e rassetto un po' la cucina. Sia io che Irene la odiamo in disordine.

"Penny, io vado da Ignazio."

Mi dice spuntando in cucina.

"Cambiati."

Mi sorride lei, mentre mi fa l'ok con la mano e sparisce.

Irene

Stasera dormo da Ignazio perché da noi ci sta il fratello di Penelope e lui è troppo geloso. So che non dormirebbe per nulla e che si farebbe i film mentali passando la notte in bianco, allora decido di accontentarlo visto che mi ha invitata.
Gli telefono tutta contenta e lui mi dice che sarà da me dopo poco. Metto alcuni vestiti in un piccolo borsone e dopo una doccia rigenerante indosso il mio intimo di pizzo bordeaux, una maglia con un profondo scollo a V e i miei jeans stretti che mi fanno un culo da paura.
Voglio essere bella per lui, da qualche giorno è strano ed evita certi contatti.
Dopo poco Ignazio citofona, io prendo il mio giubbino, la borsa e le varie cose da portare tra cui vestiti e libri, e infine avviso Penelope che per qualche giorno starò da Ignazio.
Lei mi saluta ma mentre sto per uscire mi richiama dalla sua stanza.
"Tieni."

Ad una stella darò il tuo nome |Il Volo| COMPLETATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora