Capitolo 30. E-state divisi

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Piero

Penelope è partita ancor prima di me, nella mattinata, un taxi è venuto a prenderla presto e lei ha lasciato la casa con gli occhi gonfi e le sue valige in mano.

Sono a casa da qualche giorno, papà voleva deliziarmi con i suoi piatti, ma non riesco a mangiare più di tanto, il mio posto preferito è il letto. Mi rifugio qua con la finestra aperta per farmi investire dall'aria fresca e la mia testa viaggia.

Sono sveglio da un'ora più o meno, ho sognato di nuovo Penelope, ho sognato di tenerla stretta a me, ho sognato la sua pelle liscia a contatto con la mia, e poi subito di colpo un distacco brusco e i suoi occhi delusi e carichi di lacrime.

"Tesoro, è bello oggi fuori, andiamo a mare tutti insieme?"
Mi chiede mia madre entrando in camera.

"No mamma non mi va, andate voi."
Dico mettendo la testa sotto il cuscino, non voglio che vedano le mie lacrime.

Sento il letto abbassarsi, mia madre si è sicuramente seduta sul letto, poi di colpo sento la sua mano sulla schiena, prende a coccolarmi come ha sempre fatto. I suoi massaggi quando venivo preso in giro o quando avevo l'asma, lo ha sempre fatto per calmarmi.

"Cosa ti prende amore mio? Perché sei così apatico?"
Mi chiede continuando con le coccole, la sua voce è spezzata, forse più che a Naro avrei dovuto far i bagagli per Bologna.

"Non ho niente mamma. Voglio solo stare solo "
Rispondo, mi viene da piangere ma trattengo il pianto, non voglio che si preoccupi ancora di più.

"Vuoi che ti lasci solo?"
Mi chiede lei con la voce spezzata, anche non volendo so che è ferita da questo mio comportamento.

"Andate a mare, non voglio rovinarvi la giornata."
Dico piano, ma mi parte un singhiozzo e non riesco più a trattenere il pianto.

Sento il suo corpo accostarsi al mio, mi stringe forte forte e mi fa delle coccole, in silenzio. Come solo lei sa fare.

Mi volto verso di lei e inizio a singhiozzare più forte sul suo petto, con lei che mi stringe e mi coccola appena.

"Mi vuoi parlare un po'?"
Mi chiede piano mentre asciuga le mie lacrime e mi bacia sulla fronte.

"Ho rovinato tutto "
Dico singhiozzando, ho male alla gola per i singhiozzi.

"Cosa hai rovinato?"
Mi chiede lei. Ha ragione, non sa nulla di Penelope e non sa nulla di me ultimamente.

"Tutto mamma...tutto...sono un disastro "
Sussurro nel singhiozzo del pianto.

Lei mi stringe forte forte.

"Non sei un disastro amore. Qualsiasi cosa hai rovinato si sistema. Devi crederci davvero."
Mi dice lei sicura, sorridendomi.

"Lei non mi vuole più...e ho rovinato anche la loro amicizia."
Dico nell'ennesimo singhiozzo.

"Amore non capisco cosa dici."
Mi dice lei sorridendo appena.

" Penelope...le ho detto delle cose orribili. E a causa mia si è rovinata anche la sua amicizia con Irene "
Spiego a mia madre.

La vedo confusa.

"Lascia perdere, ormai non c'è più nulla da fare."
Dico asciugandomi gli occhi.

"Se stai dentro non risolvi nulla tesoro."
Mi dice lei apprensiva come al solito.

"Neanche stando fuori, preferisco stare qui. Evito di fare danni."
Gli rispondo calmandomi appena.

Bussano poi alla porta, meno gente voglio vedere, più gente mi cerca.

Entra mio fratello.

"Oh che succede?"
Chiede guardandomi fisso.

Ad una stella darò il tuo nome |Il Volo| COMPLETATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora