PenelopeIl viaggio procede bene, Ignazio guida tranquillo, Irene è mezza addormentata lì vicino a lui. In macchina regna sovrano il silenzio, mentre la mia testa è un gran caos.
Sono appiccicata al finestrino e guardo fuori, ammirando il paesaggio e pensando, facendo cerchi con la mente, nella mia testa gira "cagna in calore." E "Mi fai pena." e mi trattengo dal piangere.Arrivati a Reggio ci imbarchiamo per Messina, da li continueremo il viaggio verso Catania.
Scendiamo dalla macchina e raggiungiamo una delle terrazze sul traghetto.Gianluca è l'unico che mi sta vicino, mi dispiace di aver creato questa situazione. Non era mia intenzione farli soffrire, ma io non sto meglio di loro, certo per me è "semplice" soffro così da quando sono nata, sono sempre la colpevole, sempre la disadattata!
"Lo prendiamo un caffè?"
Dice Ignazio abbracciando Irene."Si, mi scoppia la testa."
Gli risponde Piero tenendosi la testa con le mani, distolgo subito lo sguardo da lui."Tu lo vuoi il caffè?"
Mi chiede Gian accarezzandomi la testa.No. Io prendo una boccata d'aria."
Dico indicando la ringhiera del traghetto. Non ho voglia di cibo, ho lo stomaco distrutto."Ti faccio compagnia "
Mi dice lui sorridendomi e prendendomi sottobraccio.Piero
Questo caffè mi ci voleva proprio ho ancora in testa i singhiozzi di dolore di Penelope e la cattiveria che ho avuto nei suoi confronti. Ho esagerato con lei, spero di poter rimediare prima o poi. Lei non mi guarda neanche per sbaglio.
È uscita fuori con Gianluca, dice che aveva bisogno di aria. I suoi occhi erano carichi di lacrime.Esco fuori anche io, vedo il suo torace dilatarsi, sta respirando a pieni polmoni, probabilmente ha avuto una crisi di panico.
Irene è appiccicata ad Ignazio, gli parla fitto.
"Come ti senti?"
Sento Gian che lo chiede a Penelope standole vicino."Io... Bene."
Dice lei con la voce incerta."Non stai bene...puoi mentire a tutti ma non a me"
le dice lui scostandole una ciocca di capelli dal viso. Mi viene voglia di urlare e prendere Gian a cazzotti per come la tocca e anche lei per come si lascia toccare.Di colpo lei lo abbraccia, lo stringe e lui la stringe a sua volta.
"Vedrai che tutto si sistema "
le dice lui baciandole la fronte. Io stringo i pugni, mi sale la rabbia come a Hulk. Sento le nocche bruciarmi."Non credo proprio."
Dice lei infilando il capo nell'incavo del collo di Gianluca."E invece si..il tempo cura tutte le ferite"
Dice lui."No Gian, non tutte."
Lei parla con tono sicuro."Ragazzi torniamo in macchina "
Li richiama Ignazio.Ormai stiamo per avvicinarci alla nostra amata isola.
Loro ci seguono mentre Gian sta vicinissimo a Penelolpe.
Saliamo in macchina, guardo fisso Penelope, lei ritorna nel suo mondo. Sta attaccata al finestrino, con la differenza che ora Gian le sta con una mano sulla coscia, che lei non gli leva via.Usciamo dal traghetto e il sole investe la macchina insieme al profumo dei limoni.
"E ora in viaggio verso la casa della mia nica "
dice Ignazio che è un po agitato.
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Ad una stella darò il tuo nome |Il Volo| COMPLETATA
FanfictionCOMPLETATA Irene e Penelope, due ragazze trapiantate a Milano. Dalla loro convivenza nasceranno amicizie e amori, ricambiati e non. Non vi resta che avventurarvi. .