La proposta di Snow

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Mi sveglio. La testa mi fa molto male, la botta di ieri mi ha lasciato un bel bernoccolo sulla nuca; mi è andata bene, potevo morire per una cosa del genere sulla testa.
Sono steso a pancia in giù, su un letto con delle lenzuola di lino molto pregiato: sono sicuramente a Capitol, nel distretto 12 delle coperte cosí non riusciamo nemmeno a sognarle.
Mi trovo in una stanza molto grande, con un letto matrimoniale, un comodino con sopra un telecomando, un armadio e una porta che non so su quale stanza sbuchi. Mi alzo, con l'intenzione di esplorare l'ambiente. Cammino molto lentamente, mi gira la testa e le gambe sembrano non reggere il mio peso.
La stanza ha un'aria familiare ma non riesco proprio a ricordare dove sia o cosa ci ho fatto.  Spalanco la porta per vedere cosa c'è dietro, e trovo un bagno grande come casa mia; c'è una doccia con mille pulsanti colorati e lí capisco: sono nel centro di addestramento, nel mio vecchio alloggio prima degli hunger games, al dodicesimo piano.
Mi spunta un sorriso sulle labbra: forse anche Katniss è qui! Mando al diavolo il mal di testa e le gambe tremanti, e corro fino alla sua stanza, urtando vasi e credenze per l'emozione. Entro nella camera, ma ciò che trovo, o meglio, che non trovo, fa crollare tutte le mie speranze: è vuota. Tutto è rimasto come l'ha lasciata lei: il letto è disfatto, il vestito dell'intervista è appeso con una stampella all'armadio e la maglietta dell'ultima cena che abbiamo fatto qui al centro è appoggiata ad una sedia. La prendo e la odoro: sa di bosco,sa di lei. Mi viene da piangere. Mi manca tantissimo, mi hanno dato false speranze facendomi risvegliare qui e ora ritrovo anche una sua maglietta con il suo odore di boschi sopra. Odio Capitol City. Odio il presidente Snow. Odio i capitolini. Odio la loro moda. Odio i loro modi di fare. Odio i loro hunger games. Odio tutto di loro. Da quando mi hanno estratto per la prima volta alla mietitura la mia vita è cambiata radicalmente e tutto è andato a rotoli. Faccio una promessa a me stesso: non dovrò mai aiutare Capitol in nessun progetto; tutto ciò che è ideato da loro, opprime i distretti e i loro abitanti,  facendo diventare sempre più ricca la capitale, facendo morire di fame i poveri cittadini di panem non capitolini. Tutto questo è ingiusto.
Crollo sul letto di katniss e mi addormento con le lacrime che sgorgano dagli occhi, bagnando il cuscino, che sa di lei.
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Apro gli occhi. Sono sdraiato sul letto di katniss, stringendo con una mano la sua maglietta e con un altra il cuscino. Mi ritornano in mente le notti in cui abbiamo dormito insieme. Lei aveva sempre gli incubi che mostravano la fine della sua famiglia; le voleva molto bene.
Quando si addormentava tra le mie braccia era cosí bella; abbandonava momentaneamente la sua espressione dura, che invece lasciava il posto ad una che esprimeva dolcezza e tenerezza. Gli lasciavo molto spesso dei baci sui capelli, non avevo il coraggio di baciarla sulle labbra, sarebbe stato come profanarla ed ingannarla. Sto per ricominciare a piangere quindi mi alzo e decido di vedere se c'è qualcosa da mangiare perché ho moltissima fame e poi è anche ora di cena. Vado nella sala da pranzo e vedo che la tavola è imbandita con sopra un buffet esagerato poiché, a quanto pare, nell'appartamento ci sono solo io. Mangio uno stufato di agnello e mentre mi rimpinzo lo stomaco mi scappa un sorriso: all' intervista, quella dei primi hunger games che abbiamo fatto io e katniss, Caesar le aveva chiesto quale era stata la cosa più bella di Capitol City che l'aveva colpita; lei rispose " lo stufato di agnello". Mi manca da morire. Chissà dove l'hanno portata.....
Le emozioni della giornata mi hanno sfiancato quindi vado nello stanza di katniss e crollo letteralmente sul suo letto, stringendo la sua maglietta vicino a me.
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Mi sveglio. È stata una dormita tranquilla, senza incubi e quindi mi sento davvero molto riposato. Vado nella sala da pranzo e trovo anche questa volta un buffet con cereali, marmellate, latte, succhi vari e dolci. Insieme a tutte queste prelibatezze c'è anche una lettera. La apro;
" Gentile Signor Mellark,
La volevamo avvisare che è stato invitato personalmente dal presidente Snow ad un incontro con Lui nel suo studio privato nel palazzo presidenziale. Alle ore 16 di oggi pomeriggio, La verranno a prendere alcuni inservienti del Presidente, che La scorreranno al palazzo. "

No. Non ci voglio andare. Ma tanto so che sono obbligato quindi ci andrò, ma come ho promesso a me stesso, non aiuterò Snow in qualsiasi progetto; praticamente andrò lì solo per fare presenza. Vado a farmi una doccia e quando esco, ho giusto il tempo di vestirmi che due pacificatori mi dicono che dobbiamo andare al palazzo presidenziale. Mi caricano su una macchina bianca con i vetri oscurati cosí non riesco a vedere cosa c'è fuori. Il viaggio è dominato da un silenzio assoluto e quasi imbarazzante. Arrivato al palazzo, percorro, scortato da due pacificatori, diversi saloni e corridoi, adorni di quadri, busti, statue, pianoforti e scrivanie. Mi sale su un moto di rabbia: nel distretto 12 già è tanto se abbiamo un tavolo per la cucina e qui hanno tutto ciò che si può immaginare. Entro nello studio privato del Presidente Snow. La prima impressione che ho è " nauseante"; c'è un odore di rose che, se all'inizio è gradevole, diventa fastidioso a causa della sua intensità. Vedo il presidente dietro a una scrivania in mogano;  mi ritorna in mente Effie, quando katniss lanciò un coltello vicino alla mano di haymitch e lei strillò" Katniss! È mogano quello!". Sto per sorridere al pensiero di quel ricordo, ma non lo faccio; non voglio mostrarmi contento per qualcosa davanti a Snow in questo momento, gli darei la sensazione di essere felice di stare qui con lui. Mi dice " Accomodati Peeta!"
Mi siedo; " Dovresti essere felice di stare qui. Non tutti hanno il privilegio e l'onore di essere invitati nel mio studio privato per una chiacchierata. Ma io, caro signor Mellark, sono qui per molto più di una chiacchierata. Io sono qui per farti una proposta. Ovviamente, non sei costretto ad accettare, ma, secondo me, se lo farai, avrai più vantaggi per te.....se rifiuti ci saranno, ovviamente, conseguenze differenti. Comunque, andiamo dritti al punto: io voglio che tu, Peeta, collabori con me. Non so se ti è giunta la notizia, ma credo di no, che la signorina Everdeen al momento si trova nel distretto 13 ed è a capo di una squadra di.....ribelli, se così si possono definire. Io li chiamerei straccioni, però diamogli questo lusso di essere ribelli. Comunque sia, io voglio il suo aiuto per costringere Katniss a rinunciare alla rivolta e continuare con la solita vita pacifica tra Capitol e i distretti. Ciò comporta però alcune conseguenze: se accetti, devi essere disposto anche ad uccidere, in caso di complicazioni, la stessa Katniss, nonostante io sappia quanto tu tieni a lei. Questo è tutto. Accetti o no? Ti do qualche minuto per pensare, in fondo è una scelta importante. Prego, resterò in silenzio per darti la possibilità di ragionare."

No. Io non lo aiuterò mai. Uccidere Katniss? Vita pacifica tra i distretti e capitol? Cosa ne sa lui di cosa significa patire la fame? E poi io non andrò mai   contro di lei, anche perchè pure io, se fossi lì nel 13, sarei un ribelle. Quindi rispondo " mi dispiace presidente, ma non accetto la sua proposta. Se anche io fossi lì nel distretto 13, francamente, starei al fianco di katniss per portare avanti la rivolta. Quindi no, trovi qualcun altro a cui chiedere la propria collaborazione. "
" Bene, peeta, accolgo la tua decisione, ma come avevo detto, il rifiuto della proposta avrebbe portato a delle conseguenze. Mi dispiace, pensavo fossi molto più ragionevole"
Vedo il presidente premere un pulsante su una scatoletta sulla scrivania e dire ad un microfono "prendetelo". Entrano subito due pacificatori, mi prendono violentemente per le spalle e mi trascinano via. La porta dello studio viene sbattuta con forza e l'ultima cosa che sento è la risata del Presidente Snow.


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Spazio autrice! 
Scusate, ma è la mia prima storia quindi non sará un capolavoro ma spero che apprezzerete comunque il mio "lavoro" vi sarei grata se mi fareste un po' di pubblicità. Inoltre, vi consiglio di leggere la storia del mio amico andre_ferro27, sta scrivendo " i centesimi hunger games". È molto bravo, e la sua storia merita di essere letta. Grazie per chi segue la mia storia, spero che non vi annoi. Un bacio a tutti belliiii❤😘

Hunger Games: Il Canto della Rivolta visto da Peeta. #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora