L'odio

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Gradis mi viene a svegliare. Questa notte ho sognato scene in cui, finalmente, uccido Katniss.
Erano morti veloci: un coltello sul cuore, una pallottola sulla tempia, una botta in testa.
Ma io non ho intenzione di essere clemente.
La sua fine deve essere una vera sofferenza, una morte lenta e dolorosa; un atto patito.
Si.
Vendetta. Dolce vendetta.
Ho brividi di piacere che mi risalgono lungo la schiena.
"Trema quando mi rivedrai,Katniss."
Penso tra me e me.
***
"Bene tributello; d'ora in poi dovrai collaborare con me. Katniss Everdeen non può continuare a vivere.E tu collaborerai, vero? "

Accentua l'ultima frase contraendo i bicipiti.
"

Si, Gradis. Collaborerò."
Questa volta non rispondo di si solo perché ho paura. Sono convinto. Mi ero promesso di non aiutare Capitol City in nessun modo ma così non sto aiutando la capitale; ne tantomeno Snow. Collaborerò perché la "questione Katniss" è un fatto personale.
Non sto aiutando Capitol.
Sto aiutando me.
Mi sto aiutando ad aprire gli occhi sulla realtà.
Leva la corrente dalle sbarre e mi fa uscire.
Johanna sembra tranquilla. In pessimo stato, ma tranquilla.
" Johanna...ucciderò Katniss."
La ragazza del distretto 7 mi guarda con una faccia stralunata e poi mi parla:
" No Peeta...quello che dici non è vero... tu non puoi dire questo...ti rendi conto di quello che ha...."
Quello che stava per pronunciare le è morto in bocca.
Gradis, mentre era intento a rielettrificare le celle, ha sentito tutto. Spalanca le sbarre, si fionda su Johanna e la mena con una brutalità inaudita.
A quel punto non ci vedo più e mi butto di peso sopra la schiena di Gradis, dando il tempo a Johanna di liberarsi del mio guardiano.
" Non la devi toccare!"
" Peeta..." comincia lei.
Non fa in tempi a finire che Gradis cerca di menarci a tutti e due insieme. Io e la ragazza ci uniamo in un abbraccio goffo per la fretta di difendersi.
Ma noi non possiamo fare nulla.
Ci colpisce.
Occhi, tempie, spalle, schiene, ginocchia...nulla può scampare dalle sue braccia.
Le mani cadono pesantemente sulla nostra pelle debole e sporca.
Ci divide.
Percuote violentemente Johanna e poi, quando si stacca da lei, invece di colpirmi, mi prende per il collo e mi rialza. Chiude la cella, rielettrifica tutto e mi porta nella stanza delle torture.
Mi immobilizza con le morse sul lettino.
Mi mette la flebo; alzo lo sguardo e vedo che la boccetta contiene, come al solito, il liquido bianco, solo che questa volta è molto di più.
Gradis accende la televisione.
Sembra che le immagini trasmesse escano fuori dallo schermo.
Katniss è in piedi davanti a me.
Con la mano sinistra tiene l'arco. Con la destra tiene incoccata la freccia.
Sta per tirare. Riconosco quella mossa: la corda tesa sulle labbra e il naso, la bocca aperta, l'occhio attento.
Nel momento stesso in cui sta per scoccare, Gradis comincia a prendermi a pugni in faccia. Saliva mista a sangue schizza dalle mie labbra schiuse in grida di dolore. Le mani che spingono sulle morse, desiderose di liberarsi. Le caviglie si scorticano all'attrito con il ferro.
Mentre lui mi mena, Katniss mi usa come bersaglio. Le frecce cadono dappertutto: una mi colpisce sul cuore. Ma non muoio. Sento il dolore pervadere il mio corpo. È come se stessi per morire ma non posso farlo; sarebbe troppo bello. Abbandonare tutto, tutti, questa situazione. Si, sarebbe proprio bello.
Però non posso. Anzi, non devo.
Ho una missione da compiere.
Devo uccidere Katniss Everdeen.
Si. Devo farlo. Per me.

Cerco di ribellarmi a Gradis ma non ottengo risultati. Oltretutto sono legato alle mani e ai piedi. Sento l'occhio sinistro gonfiarsi. Respiro a fatica. Inoltre la testa sta ricominciando a girare. Il tavolo sta ricadendo.

Katniss si ritrasforma in un ibrido, il che conferma le mie ipotesi.
Lei è un ibrido. Un ibrido di Capitol City, creato apposta per ucciderci, ucciderci tutti.
Mi è saltata addosso.
Strappa con le sue zanne aguzze pezzi di carne.
Il sangue cola, rimbrattando per l'ennesima volta le mattonelle.
Le nocche di Gradis sono tutte rosse.
Dopo, improvvisamente, mi guarda un attimo. Poi se ne va.
Katniss rimane lì, a mangiarmi lentamente, mentre una sensazione di caldo mi sconvolge i sensi.
Sento le mie interiora bruciare.
L'alito dell'ibrido si fa acre.
Le sue zampe anteriori sono piantate sul mio petto.
Si ritrasforma.
Capelli raccolti in una treccia. Giacca e scarponi di pelle. Faretra sulla spalla. Arco in mano. Lei.
" Peeta! Cosa ci fai qui? Vieni da me!"
Ma cosa sta dicendo?
" No! Non voglio avere niente a che fare con te! Sei un ibrido! Un ibrido di Capitol City! Ucciderai tutti! "
Come risposta non ottengo nulla.
Katniss scompare, portando via con sé anche l'ibrido.
Sono finalmente solo.
Le ferite si stanno chiudendo già da subito.
Il tavolo si rimette a posto da solo.
Il sangue che era sul pavimento se ne va, come se fosse aspirato dall'alto.
Sangue.
Voglio vedere quello di Katniss sulle mie mani.
È quello che deve rimanere di lei: sangue sulle mie mani e un corpo senza vita.
Si. Arriverà il momento, ne sono certo.
Lo schermo mostra per l'ennesima volta la scena del bombardamento del distretto 12.
Chiudo gli occhi.
Non ce la faccio a rivedere un'altra volta quello.
Ma serrare le palpebre non basta.
Non vedo le immagini, ma sento i suoni.
Le grida della gente.
Il rombare degli hovercraft.
Il boato delle bombe che esplodono.
La cosa che mi distrugge ancora di più è che io non ricordo niente di tutto questo.
E io ho ucciso la mia famiglia e distrutto la mia casa.
Sto perdendo il controllo di me stesso.
Comincio ad agitarmi, e nel momento stesso in cui provo a liberarmi sento la flebo farmi molto male, a causa del liquido che scende più velocemente.
La testa gira.
La vista si appanna.
I muscoli si contraggono e si rilassano a sbalzi.
E poi il bianco che pervade la mia vista.

Spazio autrice🌼
Vi volevo ringraziare delle 245 visualizzazioni!
Spero che la storia vi stia piacendo! Rinnovo l'invito a propormi delle idee per una mia storia futura.
Votate, commentate, seguitemi, stalkeratemi, odiatemi, pubblicizzatemi, mangiatemi, amatemi, fate quello che vi pare! 😂😂😂
Però, sul serio, vi voglio bene ragazzi❤
Grazie, a presto.
-Azzurra

Hunger Games: Il Canto della Rivolta visto da Peeta. #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora