Le elezioni

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Sono nel Prato. Intorno a me la brezza soffia, accarezzando le mie braccia scoperte. No, non ho freddo, ma dei brividi di piacere risalgono dalla base della schiena, facendomi drizzare tutti i capelli sulla nuca. Sono rilassato. Il campo è disseminato di denti di leone che con i loro petali danno un'atmosfera luminosa all'erba semi secca. Non ho pensieri, sto così, semplicemente seduto sul campo con il vento che manda le mie ciocche bionde sugli occhi non facendomi vedere bene; ma va bene così. La mia mente è senza pensieri. Vaga, senza una meta precisa, esplorando posti lontani, posti senza confini e senza fine. Sembra che niente può rovinare un' atmosfera così paradisiaca. 
Ma uno spiraglio di vento più forte, proveniente da dietro le mie spalle, mi colpisce violentemente, distogliendomi dai miei pensieri e scrollando la mia maglietta cosparsa di farina bianca. Un rombo lontano mi avvisa della possibilità di un temporale. Scrollo le spalle infastidito, perchè voglio rimanere li a godermi la vista. Il vento è sempre più forte e la maglia si alza sulla schiena, raffreddandomi i reni. 
No. Non mi alzo. Qualcosa mi dice che devo rimanere qui, fermo. La mia pelle registra l' improvviso calo di temperatura e i miei occhi l'istantaneo cambiamento di luminosità. L'erba ha assunto una vaga sfumatura marrone e i denti di leone non sono più così brillanti. 
Una sfumatura di angoscia si insinua dentro di me, causandomi un'ansia non giustificata. 
Qualcosa di troppo freddo per la mia pelle mi colpisce il collo, scivolando poi lungo la spalla, fino ad arrivare alle costole. Poi un' altra volta sulla mano. Sul ginocchio sano. Sul naso. Alzo lo sguardo e il cielo è grigio, quasi nero. Un altro rombo. Le gocce cominciano a cadere, sempre di più, fino a quando la pioggia non si trasforma in un acquazzone.
E tutto mi sembra così sbagliato.
Sbagliato, ma anche così vero.
Mi ricorda che qualsiasi cosa può essere davvero così imprevedibile.
 Un attimo prima sei intento a rilassarti in un prato in una giornata di sole, e un attimo dopo cerchi di non tremare per il freddo, mentre il vento tenta di strapparti i vestiti di dosso e le gocce bagnano ogni centimetro del tuo corpo. 
Un attimo prima non hai nessuna preoccupazione, e subito dopo sembra che la natura voglia sfogarsi su di te. 

E tutto questo, il campo, i denti di leone, l'improvviso temporale, mi ricordano qualcosa. 
Una vita. 
La mia.

Mi sento come se fossi risucchiato da un vortice e lasciato subito dopo, in balia delle correnti. La testa mi gira maledettamente e non riesco a mettere a fuoco. Provo a strizzarmi gli occhi ma non ci riesco perchè le mie forze mi abbandonano nel momento in cui provo ad alzare le braccia.  La mia schiena rimbalza contro un qualcosa di morbido; forse sono nel mio letto. Davanti a me vedo una figura ambigua, con delle macchie castane. 
" Peeta? " dice una voce confusa.
" Katniss?" biascico speranzoso. 
" Ma che dici?! Sono Haymitch!" risponde la voce.
" Mmmh..." protesto deluso. 
Mi sento spossato. 
" Aiu...aiutami a rialzar...mi" 
Una presa salda mi alza per le spalle. 
" Come ti senti?" chiede Haymitch. 
" Male... ho un bruciore di stomaco lancinante, la bocca pastosa e la testa sembra sia stata presa a martellate. " rispondo.
" Vuoi un po' di acqua?" chiede. 
" Si, grazie. " 
" Magari con questa non collassi!" esclama il mio mentore.
" Senti, non sono abituato a bere quello schifo!" ribatto sulla difensiva. 
" Ma sei caduto giù solo per una bottiglia! " 
" Senti lasciamo perdere! Voglio riposare e basta. " concludo. 
Bevo il bicchiere d'acqua e poi sprofondo in un sonno senza sogni, per fortuna. 

" Oh! Svegliati!" dice qualcuno scrollandomi violentemente per una spalla. Metto a fuoco la figura di Haymitch ma la mia mente resta impietrita per la paura. Un ricordo. Gradis e le sue mani che stringevano la mia spalla. 
" Haymitch non farlo mai più!" urlo tra le lacrime. 
" Ma che cosa ho fatto ora di male! Ti ho pure lasciato dormire tantissimo! " protesta. 
" Haymitch non intendevo quello. Non prendermi per la spalla in quel modo." dico tentando di calmarmi, mentre mi asciugo gli occhi.
" Come vuoi." risponde lui a denti stretti. Poi indica un vassoio sul tavolo. " Ti ho portato la colazione, ingrato." 
" Grazie. Comunque non ti ho strillato perchè sono arrabbiato con te, ma perchè quel gesto mi ha fatto rivenire in mente un ricordo..." comincio. 
" Lo so, Peeta, me ne pento, ma non puoi urlarmi contro così ogni volta che la questione riguarda Katniss o per i tuoi nervosismi a causa della sua mancanza! Ci dobbiamo adattare! La situazione è questa e fare più di quello che stiamo facendo non si può. Se ti calmi, sarà meglio per tutti e due." 
" Va bene... scusa..." brontolo. " Quanto manca all'ora dell' incontro per le elezioni? " chiedo.
" Non lo so. " ammette.
" Ah, aspetta! Sul biglietto non c'era scritto quindi forse ci verranno a prendere i soldati." 
" Probabile. " 
Faccio colazione, addentando con gusto il mio cornetto e sorseggiando il mio cappuccino, ricordando dentro di me il giorno in cui Johan me lo ha fatto assaggiare per la prima volta.

Ho appena finito di vestirmi quando un soldato spalanca la porta della nostra stanza. 
" Sono qui per portarvi nella sala in cui si svolgeranno le elezioni per decidere chi sarà il nuovo presidente di Panem. Vi prego di seguirmi. " declama con voce piatta. 
" Okay." rispondiamo io ed Haymitch. 
Chiudiamo la porta dietro di noi e seguiamo l'uomo con la divisa. Cammina con passi spediti e non indugia agli incroci; sembra conoscere perfettamente il palazzo presidenziale. Arriviamo davanti ad una porta enorme e ci dice di aspettarlo per un attimo. 
Apre ed annuncia:
" I signori Peeta Mellark, ex tributo dei 74esimi e dei 75esimi hunger games, e il suo mentore, Haymitch Abernathy. Distretto 12. " 
Ci fa un cenno con il capo ed entriamo. 
Iniziano le elezioni.

Spazio autrice! 🌼
Grazie per le 2.58k visualizzazioni!
Quanti di voi sono andati al romics? Io ci sono andata domenica e mi sono fatta tantissime foto con cosplayers!
Spero di riaggiornare entro domenica, dato che la scuola mi tiene molto impegnata :)
Grazie e a presto! ❤
-A



Hunger Games: Il Canto della Rivolta visto da Peeta. #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora