L'intervista ( parte prima )

265 22 0
                                    

La notte, o quella che sembra dato che qui le luci sono sempre accese, in cella sembra non finire mai e perciò hai molto tempo per pensare. Sto impazzendo a forza di ricordare. La protagonista dei miei pensieri è ovviamente Katniss. Cerco di ricordare ma non è facile: è molto faticoso. Ci stavo provando, prima, ma alla fine mi ha distratto l'ingresso di un pacificatore che veniva a dare il cambio a quello che stava sorvegliando me e Johanna. Ora ci voglio riprovare anche perchè a dormire non ci voglio andare; faccio sempre brutti sogni, in cui infiammo il distretto 12, Katniss mi uccide e io stermino la mia famiglia dentro la panetteria.

Chiudo gli occhi e aspetto che i pensieri prendano il sopravvento. Un ricordo si fa vivido nella mia mente: sto con i Favoriti. Abbiamo appena scovato Katniss dentro al torrente; ci ha visti così si è arrampicata sopra ad un albero. Cato,Clove,Lux e Marvel stanno già litigando su chi deve ucciderla. Comincio a sudare freddo. Lux prende l'arco e lo tende; chiude un occhio per mirare. Poi tutto bianco. Vedo che sta per scoccare la freccia; l'immagine del tributo del distretto 1 si sdoppia. Per un momento mi sembra che Katniss sia scesa dall'albero. Poi vedo Lux che scocca la freccia da tutt'altra parte. Katniss prende l'arco e mi tira un dardo nel cuore. Le immagini si accavallano nella mia mente. Cato che prova ad arrampicarsi sull'albero. Katniss stringe la mano ai Favoriti dicendo " alleati". Non ci capisco più nulla. Marvel scaglia una lancia sopra l'albero mirando a lei. Io che muoio mentre Katniss si allontana con i tributi del distretto 1 e 2.

Mi rialzo di scatto. Sto gridando e piangendo. Non me ne sono reso conto ma forse la visione era stato un sogno; magari non mi ero accorto di essermi addormentato. Oppure ero caduto in uno stato di trance. A volte mi ritrovo a fissare un punto lontano e rimango immobile così per ore.

Sento Johanna urlare disperata. " Johanna! Johanna che succede? Johanna sono io, sono Peeta, sta' tranquilla!". Una porta sbatte. Entra Gradis che mi assalisce subito. " Non devi parlare con nessuno! Specialmente con gli altri prigionieri! Devi stare zitto! Ringrazia il cielo che sei indispensabile per il piano del Presidente Snow, altrimenti ti avrei già ucciso da tempo! ". Bene, ora senza volerlo sono pure utile per Capitol City, il che non era in cima alla lista dei miei desideri. Il mio guardiano da una botta al pacificatore di guardia che si è addormentato. " E tu, devi controllarli, non dormire! Razza di scansafatiche, devi fare il tuo lavoro! Non devi permettere che abbiano qualsiasi tipo di contatto! ". Poi si rivolge a me " Vieni con me, tributello, che devi essere presentabile per l'intervista di stasera". Stacca per un attimo la corrente dalle sbarre della mia cella, mi fa uscire e poi rimette in circolo l'elettricità. Mi benda, per non farmi sapere dove sono, e poi mi ammanetta. Camminiamo per poco tempo e poi saliamo in macchina. Scendiamo dopo quelli che mi sembrano dieci minuti. Quando mi sbenda mi trovo in una stanza tutta grigia e mi fa sedere su un lettino. Poi se ne va. Dopo qualche minuto entra una ragazza la cui età è indefinibile a causa del trucco pesante molto " alla Capitol City". Non si presenta nemmeno, mi da un ordine con voce secca e tagliente: " Spogliati completamente e immergiti in quella vasca in fondo alla stanza". Faccio quello che mi ha detto. In una piccolissima parte sono contento: almeno mi puliranno, sarà una settimana ormai che non mi lavo; precisamente, da quando sono stato fatto prigioniero. Mi immergo. L'acqua è fredda ma profumata. La ragazza mi strofina fortemente ogni centimetro di pelle, tanto che alla fine sono tutto rosso a causa delle abrasioni. Mi dice di alzarmi e di stendermi sul lettino; passo per caso davanti a uno specchio. La prigionia mi ha segnato abbastanza: ho delle occhiaie viola sotto gli occhi e sono magrissimo, tanto che riesco a contarmi le costole. La ragazza mi rimprovera severamente perchè " non ho tempo da perdere con gente come te, muoviti. " Una volta sul lettino mi fa le sopracciglia e i capelli. Mi lancia letteralmente una tuta e mi fa " Mettiti questa, ora ti porterò in una stanza dove cenerai. Magari riprendi un po' di colore, non ti si può vedere in faccia a causa del pallore e delle occhiaie. Fai schifo" Senza troppi complimenti ribatto acido " Se faccio così schifo come dici, non credo che sia colpa mia; sai se fosse per me ora starei nel mio distretto, non in una città schifosa con abitanti schifosi come voi". La ragazza mi tira uno schiaffo. Mi da giusto il tempo di infilarmi i vestiti e poi mi trascina in una stanza con un lungo tavolo, apparecchiato per una persona, con sopra mille prelibatezze. Non mi dice nulla così mi tuffo sul cibo. Decido di mangiare più che posso così starò apposto per alcuni giorni di prigionia. Mangio della carne tagliata sottilissima con sopra una salsa che dal sapore ricorda le erbe, del riso con i funghi, patate arroste e un dolce che non ho mai visto, ma è delizioso. Forse, l'unica cosa che apprezzo veramente di Capitol City sono i cuochi. La ragazza ritorna nella stanza e mi riporta in quella in cui mi ha lavato. Non dice nulla. Non mi interessa se il mio commento di prima l'ha ferita, ma è quello che penso e mi sono stancato di apparire quello che non sono. Mi fa indossare un vestito molto elegante e mi tira indietro i miei capelli biondi. Poi passa al trucco. Solo per levarmi le occhiaie ci spreca un tubetto di una sostanza cremosa rosata/marroncina ma di cui non conosco il nome. Mi fa specchiare: sembro quello di un tempo, quello prima dei 74esimi Hunger Games. Non mi lascia molto per specchiarmi, infatti mi porta in una stanza dove ci sono molti cameraman che stanno gia sistemando le telecamere verso una sedia ornata riccamente con del velluto dorato. Lì c'è Gradis che mi aspetta. " Pensa a quello che dici Peeta. Se dici qualcosa di sbagliato sai quello che ti succede. Tutto quello che devi fare è biasimare Katniss e mostrare che non approvi quello che sta facendo, ovvero guerriglia e incoraggiare i distretti ad alzare le armi contro Capitol. E' tutto. Siediti su quella poltrona e aspetta l'inizio dell'intervista. " Mi siedo e se la mia schiena potesse parlare, esulterebbe. Dopo essere stato in quella cella seduto per terra per giorni, ora mi sembra di stare su un trono! I cameraman si cominciano ad agitare e dicono con quell'odioso accento capitolino " Eccolo, eccolo, sta arrivando!". Bene, inizia l'intervista.

Spazio autrice~
Buongiorno ragazzuoli, grazie per le 111 visualizzazioni. Vi volevo avvisare che il mio migliore amico andre_ferro27 sta scrivendo una storia intitolata " Centesimi hunger games" è molto bravo e merita di essere letta! Ciao e grazie a chi legge i miei lavori e continuerà a farlo! 👋😘❤

Hunger Games: Il Canto della Rivolta visto da Peeta. #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora