Il racconto di Johanna

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Vengo svegliato da alcune urla. Sono femminili e vengono dalla cella vicina alla mia. Johanna. La chiamo e dopo un po' mi risponde.
" Peeta! Peeta aiutami!" Sono sconvolto. Johanna Mason, la dura del distretto 7, quella strafottente e pronta ad uccidere tutti nell'arena sta chiedendo il mio aiuto, implorandomi e piangendo.  Che effetto che fa Capitol City.
"Johanna dimmi, sono qui. " Faccio passare un braccio tra le sbarre e muovo la mano davanti a quelle della sua cella. Dopo qualche secondo, una forte presa mi stringe la mano. " Johanna, che succede? Che ti hanno fatto?"
Come risposta mi arrivano dei singhiozzi. Cerco di tranquillizzarla, le accarezzo il braccio, le dico che andrà tutto bene, che tutto finirà per il meglio ma mi sento un pessimo consolatore: lo so anche io che moriremo qui, sopraffatti dalle torture di Capitol City, non ci sará nessuno che ci salverà.
" Johanna sono qui, se vuoi confidarti.....sai che sono qui. Basta che mi chiami. Dimmi se vuoi che resto qui vicino a te"
Singhiozza ancora, non ottengo risposta. La sua presa si fa più lenta quindi penso che non mi vuole più. Mi stacco. Smette un attimo di piangere e mi dice:
" Peeta....resta con me.....ti prego"
Le ristringo la mano.È questo l'effetto che fa Capitol City.
" Johanna sono qui. Puoi dirmi tutto quello che vuoi. Sono qui. Ci sono io. Tranquilla. Cosa ti hanno fatto? "
Stiamo zitti per due minuti. Il silenzio è rovinato solo dai suoi singhiozzi. Prende fiato, cerca di calmarsi.
" Peeta non capisco più cosa è vero e cosa no. Il mio guardiano, Taffel, mi porta in una stanza...... con una piscina piena d'acqua. Mi spoglia tutta, mi......mi fa violenze....poi mi butta dentro la vasca e.....e manda elettricità all'acqua.......cado in uno stato di trance......io vedo mio padre e mio fratello.....mi odiavano.....e io che pensavo mi volessero bene.....non ci capisco più nulla Peeta....non di distinguo nulla, non ricordo ciò che è vero e ciò che è falso"
Stanno torturando anche Johanna. È vittima di sevizie e di elettroshock. È questa la giustizia di Capitol? È questa la giusta panem? Katniss se puoi, fai cadere questo governo che ci opprime.... sempre se sei buona....non mi ricordo più nemmeno come sei....se sei buona o cattiva.....
" Peeta.....grazie"
" Di niente, Johanna. Io sono qui, puoi parlarmi. "
Mi ritiro nella mia cella, mi addosso contro la parete e mi metto la coperta sopra; è freddo;  la coperta non scalda per niente. Mi metto a fissare il soffitto. I miei pensieri vanno a lei, Katniss. Chissà cosa sta facendo ora. Chissà se si è mai fermata un attimo e ha pensato " dove sará ora Peeta" o " chissà cosa stará facendo ora". Chissà se gli manco. Chissà se gli interessa qualcosa di me. Non me lo ricordo. Non me lo ricordo! Non ricordo!
Passo molte ore a pensare a katniss. A cercare di ricordare. Ma non ci riesco. Mi stanca molto questa attività. Crollo nel sonno.

Sono nella piazza del distretto 12. La gente fa commissioni, guarda le bancarelle, compra da mangiare o chiacchiera semplicemente. Vado davanti alla panetteria della mia famiglia. Papá sta impastando la pasta per fare il pane. Scott, mio fratello, inforna. Mia madre colpisce mio fratello; ha bruciato una pagnotta, cosí gli ordina di darla al maiale. Una fitta di dolore mi colpisce il cuore. Io che brucio uno pagnotta. Mamma mi mena. Fuori la pioggia scroscia incessantemente. Io che esco dalla panetteria. Katniss sotto l'albero. Katniss affamata. Quella pozzanghera che ci divide. Io che tiro il pane. Il pane sotto la pioggia. Katniss si fionda sopra il pane. Katniss che mi guarda. Katniss che se ne va.
Ricordo ancora gli sguardi che mi lanciava a scuola il giorno dopo. Io non sapevo proprio che dirle, quindi non mi ero fatto avanti per "attaccare bottone". Un rombo mi distoglie dai miei pensieri. Una decina di hovercraft in formazione bombarda il distretto 12. Le bombe cadono sopra a tutto. I bambini strillano. Le mamme chiamano i figli e i mariti a gran voce. Gli animali che emettono i loro versi in maniera stridula.
Sento mio padre urlare. Alzo lo sguardo. Vedo la mia figura lanciare una bomba che colpisce la panetteria. Corro e strillo allo stesso tempo. Non è rimasto nulla. Scavo fra le macerie. Non c'è più niente. Ritrovo solo gli occhiali di mio padre e un pezzo di metallo semifuso della fornace. Crollo in ginocchio e piango tutte le mie lacrime. Mi alzo e cerco qualcuno per chiedere aiuto. Non è rimasto niente e  nessuno.Crollo a terra disperato. Le mie lacrime si mischiano con la terra e la cenere.

Sono nell'arena. Mancano 30 secondi all'inizio degli hunger games. Accanto a me ho Marvel e Faccia di Volpe. Cerco Katniss con lo sguardo. Indica la cornucopia. Faccio cenno di no con la testa. È forte, lei, si, ma partecipare al bagno di sangue non conviene a nessuno. La voce di Claudius Templesmith annuncia l'inizio dei giochi. Corro verso la cornucopia, prendo uno zaino e sparisco verso il bosco. Non vedo più Katniss. Mi rintano dietro un gruppo di cespugli, pregando che lei sia viva. Aspetto. Aspetto ore. Fino a quando la voce di Clove alle mie spalle non fa "Uhh ecco il ragazzo innamorato!! Voglio avere io l'onore di ucciderlo. "
Cato la blocca. " Ferma Clove. Lo ucciderò io." Ma alla fine sono io quello che blocca tutti.
" Non uccidetemi. Vi posso essere utile. Io vi posso portare da lei. E sapete chi intendo con lei. " Non è vero. Io non sto con loro per uccidere katniss. Io sono con loro per proteggermi momentaneamente. Spero che Katniss capirá che non sto contro di lei.
I Favoriti ci pensano su. Alla fine approvano. Hanno deciso di andare a  caccia per tutta la notte, sia di tributi che di animali. Dopo aver ucciso un tributo e preso qualche scoiattolo, troviamo lei. È sopra un albero. Il mio cuore fa una capriola. È viva!
Stanno già scegliendo chi deve ucciderla, quando katniss scende dall'albero, si fa dare l'arco da Lux, scocca una freccia sul mio petto e io crollo a terra. La bocca gronda sangue. L'ultima cosa che vedo prima di morire è lei che stringe la mano dei favoriti dicendo " Alleati". Poi se ne vanno.

Mi sveglio in un bagno di sudore e urlando. Sento qualcuno ridere.
Mi giro. È Gradis.
" Oh il nostro Peeta Mellark ha fatto un brutto sogno. Bene. Sta cominciando a fare effetto. Comunque Peeta ho una buona notizia per te. La vuoi sapere?"

Hunger Games: Il Canto della Rivolta visto da Peeta. #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora