Il ritrovo di una amica

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Sono sdraiato a pancia in su. Katniss mi si fionda sopra e mi stringe le braccia intorno al collo. Ricambio l'abbraccio ma dopo sento un qualcosa di freddo lungo il mio collo. La ritiro indietro, mi alzo e la vedo con un coltello in mano; la lama era sporca di sangue. Mi metto una mano sul collo e mi si macchia di rosso. Guardo sgomentato Katniss, mi da uno spintone e io cado a terra. Nel momento esatto in cui sta per affondare il coltello nel mio petto.....

....Mi sveglio urlando. Sono coperto di sudore, tremo e sono addossato alla parete fredda della mia cella. Mi metto seduto e sento una porta sbattere, seguita da delle urla femminili familiari. Mi alzo e vado verso le sbarre, per vedere chi sia e ciò che vedo mi lascia senza parole: sto vedendo la figura di Johanna Mason che combatte contro due pacificatori mentre strilla insulti contro la capitale e il presidente. I pacificatori le fanno sbattere la testa sullo spigolo della scrivania; il sangue gronda dal mogano e dalla nuca di Johanna. Senza pensarci due volte comincio a gridare " Johanna! Lasciatela stare! Johanna, scappa! "
Ma lei non può sentirmi. È svenuta, se non morta. I pacificatori la prendono a calci, fino a quando non lo trascinano in una cella accanto alla mia. Poi se ne vanno.
Chiamo Johanna. Prima piano, poi a voce sempre più alta. Non risponde. È morta! Capitol ha ucciso un'altra persona a me cara. Non ce la faccio più, mi stanno torturando e sono prigioniero, non mangio da due giorni. Sono senza forze, sia fisiche, sia mentali. Ora mi tormenta pure il dubbio di katniss: mi voleva uccidere o mi voleva salvare? Quei video sembravano così veri....e poi il sogno di questa notte. Non ci capisco più nulla, non so più cosa penso veramente.
Alla fine rinuncio a chiamare Johanna, e mi abbandono contro il muro della cella, ad occhi chiusi. Dopo non so quanto, sento una porta sbattere ed entra Gradis con un vassoio in mano. Lo fa scorrere sotto lo spazio che c'è tra il pavimento e le sbarre. Vado a vedere cosa c'è: un tozzo di pane ammuffito grande come il palmo della mia mano e un bicchierino con dentro quattro cucchiai d'acqua. Ci metto un dito dentro: è calda. Gradis mi dice " buon appetito! Spero che il pasto sia di tuo gradimento! Sii soddisfatto: non diamo sempre porzioni cosí grandi ai nostri.....ospiti speciali. " Detto questo se ne va.
Affondo i denti nel pane. Bell'errore Peeta, mi dico. Il pane è durissimo, sará almeno di una settimana fa, ed inoltre è ammuffito. L'unica cosa che si può fare è succhiarlo e raschiarlo con i denti.
Il pane non mi sazia per niente, anzi, aumenta solo la mia fame. Il pane. Il pane della mia famiglia. Il pane della mia panetteria. Il pane che mettevo in forno la mattina. Il pane che la gente veniva a comprare. Il pane che tutti apprezzavano. Il pane bianco e morbido. Il pane che ha sfamato Katniss. Katniss. Quella ragazza che amo. Quella ragazza che pensavo mi proteggesse. Ora non lo so più. Non distinguo più nulla.
Non so nemmeno che ore siano. Che giorno è. Se è mattina o notte. Qui nella stanza dove sono prigioniero, dove ci sono le celle, le luci sono sempre accese e non c'è nessuna finestra.
Gradis rientra. Apre la porta della cella, mi prende per un braccio e mi tiene stretto. Passiamo davanti alla cella di Johanna. È seduta. I pacificatori l'avevano buttata lí dentro a calci quindi era sdraiata. Johanna era viva!
"Johanna!Johanna, sono Peeta! Peeta Mellark, quello del distretto 12! Ero insieme a Katniss Everdeen negli hunger games!"
Gradis mi molla un pugno in un occhio e per il colpo vado a sbattere sulla cella vicina a quella di Johanna. Vedo un ragazzo sul fondo ma non riesco a distinguere chi sia, non riesco a mettere a fuoco a causa della botta sull'occhio. Gradis mi rialza per il collo è mi riporta nella stanza dove mi hanno fatto vedere i video dei 75esimi hunger games. Mi rispinge sul lettino e mi riblocca con le morse. Non riesco ad opporre resistenza: sono troppo debole. Non mangio un pasto nutriente da quelli che mi sembrano due/tre giorni e non faccio una dormita tranquilla e serena da quando sono stato fatto prigioniero.
Gradis mi inietta la sostanza biancastra con una siringa, accende la tv e se ne va. Proprio come l'ultima volta.
Lo schermo mostra una piazza. È la piazza del Distretto 12! Si sente un rombo potentissimo, come quello che ho sentito un attimo prima di essere prelevato dall'arena. La gente corre, scappa, tenta di salvarsi, urla. Gli hovercraft bombardano tutto il distretto. La televisione fa vedere una scena in cui sono sopra un velivolo e lancio bombe; le tiro dappertutto: sopra la piazza, sopra la zona del Prato, sopra i quartieri più poveri, sopra la casa del sindaco e sopra la mia panetteria. Non ho risparmiato nulla. L'unica parte del distretto che non è stata toccata è stato il Villaggio dei Vincitori.
Ho ucciso gli abitanti del distretto 12. Ho distrutto tutto. Ma io non ricordo nulla. Non so cosa mi sta succedendo. Scoppio in un pianto disperato: mi sento uno schifo: non capisco se Katniss mi ha tradito e non ricordo quando ho ucciso migliaia di persone. Io non ricordo nulla. Sto impazzendo. Grido, grido come un disperato, perché è questo quello che sono: un disperato.
La televisione si spegne, emette il suono stridulo ed entra Gradis.
" Hai visto Peeta cosa hai fatto? Hai distrutto il tuo distretto, hai condannato a morte migliaia di persone innocenti. E hai distrutto la panetteria. Lo sai che la tua famiglia era tutta lì dentro, quando hai tirato quelle bombe? Non è sopravvissuto nessuno e la panetteria è completamente a pezzi. Oggi mi sento molto gentile, quindi tieni, questo è tutto ciò che è rimasto della panetteria."
Mi tira in grembo una pagnotta di pane. Strillo, piango, mi dimeno. Gradis mi libera dalle morse metalliche e mi riporta nella cella. Appena apre la porta, mi da una spintone e cado a faccia avanti. Il sangue mi cola dalla bocca ma non ci faccio molto caso; resto fermo a terra, nella stessa posizione in cui sono caduto, a piangere e strillare stringendo la pagnotta, pensando alla mia famiglia e a ciò che ho fatto. Dopo molte ore, mi addormento in un sonno popolato da incubi con incendi.

Hunger Games: Il Canto della Rivolta visto da Peeta. #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora