Il piano

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Dopo quell'ultima frase, Gale si muove un po' per mettersi comodo per riposare; poi cade il silenzio.
Rifletto sulle sue parole.
Tra noi due, Katniss sceglierà quello che ritiene indispensabile alla sua sopravvivenza.
Quella frase continua a balenarmi nella mente, facendomi riflettere.
Non so bene cosa voglia dire in fondo. Forse, intendeva che Katniss saprebbe vivere da sola ma le serve qualcuno in grado di capirla psicologicamente? O intendeva che le servirá qualcuno con cui condividere momenti particolari della giornata?  Con Gale sono anni che vanno a caccia insieme.
E con me sono due anni che ci inseguiamo, tra amore ( vero o falso?), odio e indifferenza, legati da un qualcosa di più profondo di un semplice legame, qualcosa di forte, indissolubile.
Però non ha detto " Katniss sceglierà quello che non può abbandonare perché farlo le spezzerebbe il cuore."
Ciò significa che potrebbe scegliere quello più 'utile' ma che magari non ama realmente.
Tutto questo mi fa girare la testa.
Io la amo, ma lei non lo so ciò che prova. A volte sembra che ricambi, a volte sembra che mi odi. Ho sempre saputo che baciasse anche Gale, ma in alcuni momenti, come nei 75esimi hunger games, sembravamo una vera coppia.
Non lo so.
So solo che devo dormire.
Cosí, lentamente, mi appisolo.

Quando ci risvegliamo non è ancora venuta l'alba. Nonostante questo rifugio sia preziosissimo, l'aria è fredda e non abbiamo letti comodi su cui dormire. Ciò nonostante, meglio di rimanere nelle strade.
Facciamo colazione a base di paté di fegato e biscotti ai fichi e nel frattempo vediamo la televisione. Beetee, diventato il cervello tecnologico della ribellione, manda piccoli video interrompendo le trasmissioni di Capitol City.
La guerra ha avuto nuovi sviluppi: a quanto pare, ispirati dall'onda nera, alcuni intraprendenti comandanti ribelli hanno avuto l'idea di confiscare le automobili abbandonate e di mandarle per le strade senza nessuno al volante. Le auto non innescano tutti i baccelli, ma di sicuro ne colpiscono la maggior parte.  Verso le quattro del mattino, gli insorti hanno cominciato ad aprirsi tre diverse strade, designate semplicemente come linee, A, B e C, verso il cuore di Capitol City. Il risultato è che si sono impossessati di un isolato dopo l' altro con pochissime vittime.
Dentro di me già inizio ad esultare poiché così magari riceviamo aiuto ma Gale smorza tutti gli entusiasmi facendo una giusta osservazione.
" Non può durare. In effetti mi sorprende che sia andata avanti tanto a lungo. Capitol City si adeguerà disattivando alcuni baccelli per poi innescarlo manualmente quando i bersagli arrivano a tiro. "
Solo qualche minuto dopo la sua previsione, è proprio quello che vediamo sullo schermo. Una squadra manda una macchina lungo un isolato, attivando quattro baccelli, e tutto sembra andare bene. Partono tre esploratori ed arrivano alla fine sani e salvi. Ma quando si avvicina un gruppo di venti ribelli, vengono tutti uccisi dall'esplosione che viene da davanti un fioraio.
Ecco, è questo quello che vogliono i capitolini, Snow. Spettacolo. Morte. Sangue. Non riesco ancora a credere che il capo stratega dell'ultima edizione dei Giochi sia alleato con i ribelli. Sicuramente c'è un altro lato della medaglia. Non riesco a non commentare.
" Scommetto che non essere il regista di tutto questo sta uccidendo Plutarch." dico. 
Beetee restituisce la trasmissione a Capitol e un telecronista indica gli isolati che i civili dovranno evacuare.
Mano a mano che parla, Katniss segna sulla cartina le posizioni delle truppe nemiche e ce le mostra.
In strada si sente un tafferuglio così ci avviciniamo. I profughi si stanno riversando nelle strade. Alcuni indossano leggere camicie da notte e pantofole. Altri, più prudenti e preparati, sono infagottati in pesanti giubotti e coperte. Alcuni portano in mano strani oggetti, come un vaso di fiori, una banana troppo matura, una bambola, una collana. Lasciamo la finestra, per paura che qualcuno ci possa vedere attraverso le persiane. Dobbiamo stare attenti a tutti e a tutto, anche alle minime cose. Le taglie sono alte e la gente sta per morire di fame.
Chi non prenderebbe al volo l'occasione?
Tigris si offre di farci da spia ed esce per andare a caccia di informazioni utili, così ci chiude in cantina e poi se ne va.
Katniss si siede per terra e mette un'espressione pensierosa. Riconosco quella smorfia. Non è soddisfatta. Non è convinta. Non ritiene giusta l'idea di rimanere qui ad aspettare il ritorno della stilista. Forse preferirebbe uscire in strada. Chi lo sa? Non sono mai stato tanto bravo a capirla, è così particolare.
Nel tardo pomeriggio, quando cominciamo a preoccuparci del non ritorno di Tigris. Discutiamo delle diverse possibilità.
" Secondo voi ci ha denunciati? In fondo gli affari non le vanno bene e non ha di che sfamarsi..." propone Gale.
" E se invece l'hanno arrestata? Magari qualcuno ha visto qualcosa o ci ha riconosciuti." dice Katniss.
" Non credo, Tigris è una brava persona, la conosco benissimo. Forse è semplicemente rimasta intrappolata in mezzo al mare di profughi. " ci tranquillizza Cressida.
Io non so che pensare.
Torna verso le sei. Appena apre il pannello un profumo di carne si diffonde nell' aria. Ci ha preparato un pasticcio di prosciutto e patate. È il primo piatto caldo che vediamo da giorni e tutti ci elettriziamo alla vista di quella squisitezza.
Tigris ci dice che è riuscita a procurarselo grazie ad uno scambio con l'intimo di pelliccia, poiché alcuni sono usciti di casa mezzi nudi.
Molti profughi sono in strada e tentano di trovare riparo per la notte ma gli abitanti degli appartamenti del centro non hanno aperto loro le porte.  Anzi, le hanno sbarrate e fingono di essere altrove. Un capo dei pacificatori da tutte le indicazioni per l'ospitalità e mostrano delle scene in cui alcuni abitanti ospitano alcuni profughi. Dice anche che il presidente stesso metterà a disposizione una parte della sua residenza per gli sfollati.
È un bruttissimo segno. Se anche altre persone sapessero che Tigris ha questa cantina?
" Tigris potrebbe toccare anche a te." dico.
Katniss e Pollux annuiscono.
Non ci resta molto tempo.
Il Pacificatore annuncia anche uno spiacevole incidente. La folla ha picchiato a morte un ragazzo che secondo loro mi assomigliava, quindi tutti gli avvistamenti dei ribelli dovranno essere segnalati alle autorità, le quali provvederanno all'identificazione e all' arresto del sospettato. Fanno vedere una foto della vittima e sinceramente non mi assomiglia per niente.
" La gente è impazzita." mormora Cressida.
" La linea C è a soli quattro isolati da qui. " annuncia.
Nessuno risponde e così si alza.
" Lavo i piatti." dice.
" Ti do una mano." la segue Gale raccogliendo le stoviglie.
Li seguo con gli occhi.
So già che parleranno di un piano, infatti quando tornano ce lo propongono.
" Allora, io e Gale abbiamo un idea. Dobbiamo assolutamente scappare da qui, nel caso in cui Tigris debba ospitare dei profughi. Sfrutteremo la folla che si è formata nelle strade, travestendoci e nascondendo le armi sotto i vestiti. Peeta... tu... non prendertela, ma sei troppo imprevedibile. Non possiamo portarti con noi, non sappiamo ciò che può accadere e che emozioni proverai. " dice Katniss.
Ha ragione e concordo subito con lei. Non voglio essere d'intralcio, ora che siamo così vicini al palazzo e sotto il bersaglio dei pacificatori.
" Si, certo. Va bene. Avete ragione. Io uscirò per conto mio. " rispondo. 
" Per fare cosa?" chiede Cressida.
" Non lo so con esattezza. L'unica cosa in cui potrei esservi ancora utile sarebbe creare un diversivo. Avete visto cosa è successo al tizio che mi assomigliava. " dico.
" E se... perdi il controllo?" obietta Katniss.
" Vuoi dire... se mi prende la mattana da ibrido? Beh, se la sentirò arrivare, cercherò di tornare qui. "
" E se Snow ti cattura di nuovo? Non hai neppure un fucile." chiede Gale.
"Dovrò semplicemente correre il rischio. Come tutti voi. " rispondo.
Continuo a fissare Gale negli occhi. 
Lui comincia a frugarsi nel taschino della giacca, poi tira fuori un morso della notte e me lo mette in mano.
" E tu?" gli dico.
" Non ti preoccupare, Beetee mi ha mostrato come far detonare manualmente le mie frecce esplosive. Se dovesse andar male ho il mio coltello. E avrò Katniss , non gli lascerà la soddisfazione di prendermi vivo. " risponde lui con un sorriso.
" Prendila, Peeta. Non ci sará nessuno ad aiutarti. " dice lei chiudendo le mie dita intorno alla pillola.

Trascorriamo una notte agitata, svegliati l'uno dagli incubi dell'altro. Alle cinque del mattino mangiamo il poco cibo avanzato e lasciamo a Tigris una misera lattina di salmone come ringraziamento. Poi, la stilista applica su di noi le sue conoscenze truccandoci, vestendoci e mettendoci sgargianti parrucche per renderci irriconoscibili. Il risultato è perfetto ed assomigliano in tutto e per tutto ai profughi che girano per le strade.
" Mai sottovalutare le capacità di una brillante stilista." mi complimento.
La strada brulica ancora di persone. Il nostro piano consiste nell' intrufolarci nella folla in tre gruppi separati. Prima Cressida e Pollux, che faranno da guida ma si terranno a debita distanza. Poi Katniss e Gale, che cercheranno di infiltrarsi tra i rifugiati che verranno assegnati alla villa di Snow. E poi io, che sarò pronto ad effettuare un' azione di disturbo in caso di bisogno.
Tigris apre la porta.
" State attenti." dice Cressida prima di andarsene.
Katniss tira fuori una chiave e mi leva le manette. Mi strofino i polsi e poi li fletto, per rimetterli un po' in movimento.
" Stammi a sentire. Non fare niente di stupido. " mi dice.
Ci rimango un po' male. Pensavo mi dicesse un qualcosa di affettuoso; magari non un bacio ma... si, un qualcosa di dolce, o almeno non detto con questo tono esasperato.
" No. Quella roba è l'ultima risorsa. Assolutamente." replico.
Finalmente arriva quell' abbraccio. Cinge le sue braccia intorno al mio collo e io stringo le mie sulla sua schiena solida. Non diciamo niente. Quell'abbraccio ha un sapore un po' amaro, come se sapessimo entrambi che potrebbe essere un addio.
" Ti amo" penso dentro di me.
Non ho la forza di parlare.
Ho paura di scoppiare in lacrime al pensiero di non rivederla.
Mi lascia ed esce.
Quando ci rivedremo, il mondo sará diverso.
Chissà se li rivedrò.
Chissà se la rivedrò.

spazio autrice🌼
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-Azzurra

Hunger Games: Il Canto della Rivolta visto da Peeta. #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora