Six.

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Fin da bambino Federico aveva deciso che avrebbe visto sempre e solo il meglio del mondo e di quello che poteva offrirgli, aveva deciso che non voleva lasciarsi abbattere dal male e dalle brutte cose che potevano ferirlo, voleva tenerle lontane, sapeva benissimo che la sua vita non sarebbe stata sempre rose e fiori, come tutti, anche lui avrebbe avuto i suoi momenti di tristezza ma da quelli avrebbe tratto la sua forza, con quei momenti si sarebbe creato la sua corazza e avrebbe continuato a sorridere al mondo.
Il biondo non aveva mai avuto tanti amici, anche per sua scelta, aveva tanti conoscenti ma quasi nessuno, per lui, era degno di essere definito amico, nel suo volere vedere il meglio del mondo non aveva incluso amici, aveva paura che questi lo tradissero e sapeva che non l'avrebbe sopportato ma questo timore non l'aveva mai avuto con Benjamin, fin dal primo momento sapeva che di lui poteva fidarsi, per quanto poco un bambino potesse capire della fiducia, nei suoi occhi c'era una luce particolare che lo invogliavano ad averlo sempre accanto.
Di Benjamin non ne aveva mai abbastanza.
Ma nonostante questo Federico non lo definiva un suo amico, l'avrebbe offeso se l'avesse fatto, Benjamin era molto di più ma non sapeva esattamente cosa, non lo definiva neppure un fratello perché, semplicemente, i fratelli non si guardano nel modo in cui lo fanno loro.
Quando il più piccolo pensava al moro non poteva fare altro che sorridere, lo rendeva felice anche quando non erano insieme, e malediva il padre del ragazzo perché gli impediva di essere felice, Benjamin doveva essere libero di essere e fare tutto ciò che voleva e di non dover sottostare ai suoi ordini ma, un giorno, Federico l'avrebbe liberato dalla tirannia del suo genitore, se l'era ripromesso.

La bella stagione stava per arrivare, manca poco ormai, e il caldo iniziava a farsi sentire sempre di più nel piccolo paese.
I raggi del sole filtravano dai vari rami degli alberi, Federico era seduto ai piedi del grande albero, lo stesso di sempre, e guardava il cielo senza nuvole davanti a lui mentre aspettava che il moro lo raggiungesse.
"Ma dov'è finito?" Si domandò e sbuffò annoiato, era diverso tempo che se ne stava lì seduto ad aspettarlo.
Dopo altri minuti, che al più piccolo parvero infiniti, riuscì finalmente ad udire dei passi che si dirigevano nella sua direzione e pochi attimi dopo intravide tra le foglie i capelli, perennemente disordinati, di Benjamin.
-"Federico, scusami per il ritardo." Si scusò il moro e spostò dei rami che gli impedivano di raggiungere l'altro.
Federico gli sorrise e gli fece spazio.
-"Tranquillo." Gli disse. "L'importante è che ora sei qui." Aggiunse.
Il più grande si grattò la testa imbarazzato e abbassò lo sguardo.
-"Va tutto bene?" Gli chiese il biondo e gli mise due dita sotto al mento per far incrociare i loro sguardi.
-"S-si..." Balbettò Benjamin e gli concesse un piccolo sorriso.
Il più piccolo gli lasciò il viso e tornò a guardare davanti a lui fin quando un'idea non gli balenò per la testa.
-"Benjamin." Lo chiamò.
-"Dimmi." Rispose l'altro che intanto si stava mettendo comodo.
-"Ti va di fare un bagno?" Gli chiese sorridente.
-"Un bagno?" Ripeté confuso Benjamin. "Dove?" Continuò.
-"Nel fiume, mi sembra ovvio." Rispose il biondo e indicò la grande distesa d'acqua poco distante da loro.
Il più grande in un primo momento ne fu sorpreso ma subito dopo scoppiò a ridere facendo aggrottare le sopracciglia all'altro.
-"Perché ridi?" Gli chiese confuso.
-"Sei sempre così..." Si interruppe Benjamin.
-"Così come?" Lo incitò a continuare Federico.
-"Sorprendente, si è questa la parola giusta." Disse sicuro di sè il moro. "Tu sei sorprendente, un turbinio di energia e, nonostante ci conosciamo da molto tempo ormai, riesci a sorprendermi ogni volta, anche quando penso che tu non possa fare di meglio, ci riesci sempre.
Sei sorprendente, Federico." Continuò.
-"E tu sei fantastico, Benjamin." Rispose il più piccolo e gli prese la mano.
Quando i loro arti entrarono in contatto una serie di brividi percossero il corpo di Benjamin che non sapeva spiegarsi quella reazione, non era la prima che Federico lo teneva per mano.
-"Andiamo a fare il bagno?" Continuò Federico.
-"Vestiti?" Chiese il moro cercando di riprendersi dallo stato in cui era.
-"No, certo che no, ci spogliamo." Rispose il minore come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Benjamin sobbalzò e si sentì avvampare.
-"Non ti imbarazzare, resteremo in biancheria." Disse ridendo l'altro.
Il più grande cercò di darsi un contegno e di non perdersi negli occhi tanto azzurri dell'altro, non era il caso di osservarlo ininterrottamente.
-"Va bene, andiamo." Disse dopo poco.
Il biondo annuì e si alzò.

-"Pensi sia fredda?" Domandò Benjamin mentre si avvicinava sempre di più all'acqua.
-"Penso proprio di sì, il clima non è ancora dei migliori." Rispose Federico e sistemò i loro vestiti affinché non si bagnassero. "Ma ora non pensarci, tuffati e basta." Continuò e lo raggiunse.
Il moro sembrava abbastanza titubante sul da farsi, non era più tanto sicuro che quella del biondo fosse una buona idea, ma poco prima che si tirasse indietro si ritrovò sott'acqua e sentì la risata cristallina dell'altro che lo guardava dall'alto.
-"Federico questa me la paghi!" Urlò una volta uscito dall'acqua.
-"Prendimi allora!" Rise Federico e iniziò a nuotare lontano dall'altro.
Quelli erano loro, erano felici sono quando erano insieme, loro si completavano.

Benjamin e Federico, dopo non poco tempo passato a rincorrersi in acqua e a farsi scherzi, avevano deciso di uscire dal fiume e di asciugarsi prima di rientrare nelle loro case, mancava poco all'ora di pranzo e il padre del primo era molto rigido sul rispettare gli orari.
-"Ammetti che ti sei divertito." Sorrise Federico e si buttò all'indietro i capelli bagnati.
Benjamin rimase incantato davanti a cotanta bellezza, nonostante lo conoscesse da sempre, non si era mai soffermato a guardare quanto bello fosse Federico e in quel momento poteva avere una visuale completa; gli occhi azzurri del ragazzo brillavano alla luce del sole mentre varie goccioline d'acqua ricadevano sulla sua pelle abbronzata, Benjamin era ammaliato dalla bellezza e dalla semplicità di quel ragazzo.
-"Va tutto bene?" Gli chiese il più piccolo distraendolo dai suoi pensieri.
-"Si, va tutto bene." Sorrise lui.
-"Allora, ti sei divertito?"
-"Si, grazie per avermi fatto divertire." Rispose il moro e tornò a sedersi sotto al grande albero.
Federico, cogliendo di sprovvista l'altro, lo raggiunse e poggiò la testa sulle gambe di Benjamin che continuava a fissarlo.
-"Cosa fai?" Chiese confuso il maggiore.
-"Voglio guardarti." Rispose l'altro e portò il suo dito sul petto nudo del moro. "Proprio come tu stavi facendo prima con me." Aggiunse.
Benjamin si sentiva estremamente in imbarazzo, non pensava che l'avesse notato.
-"Ma non mi crea problemi, anzi, mi fa piacere." Continuò a parlare Federico.
-"Davvero?"
Il più piccolo annuì e con il suo indice tracciò a ritroso la scia seguita da una gocciolina d'acqua.
-"I tuoi occhi sono tra le cose più belle che io abbia mai visto." Ammise Benjamin.
Federico alzò il viso e sorrise.
-"E le altre cose quali sono?"
-"Il tuo sorriso."

Illegal love || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora