Quella notte insolitamente fredda era lentamente passata, durante le lunghe ore di questa era venuta giù una fitta pioggia come molti immaginavano ed era stato un vero sollievo per chi non ne poteva più di quel caldo torrido che da settimane infestava il paese ma, nonostante il mal tempo, non era stata affatto una notte tranquilla.
In tutte le strade del posto si potevano udire dei forti nitriti di cavalli e le urla di alcuni uomini, tutti capirono di chi si trattava ma non sapevano il perché stesse urlando, la voce del padre del moro risuonava possente tra quelle strade mentre continuava a chiamare, a gran voce, il nome di suo figlio e quello del suo amico seguiti da aggettivi poco carini nei loro confronti , tutti gli abitanti si domandavano cose fosse successo per spingerlo ad uscire di casa, seguito da così tanti uomini, in piena e, per di più, con una tale pioggia ma nessuno era abbastanza coraggioso, e curioso, per uscire fuori dalla sua dimora e chiedere al signore del paese cosa fosse successo di tanto grave.
Benjamin e Federico, lontani dalle mura del paese, non avevano passato una notte particolarmente allegra ma il sapersi lontano da quell'uomo che gli provocava tanto dolore, e da quella ragazza che si spacciava per la fidanzata del più grande, li risollevava e gli faceva vedere il tutto sotto un'altra prospettiva.
Nessuno dei due giovani era riuscito a chiudere occhi e avevano approfittato di quell'occasione per poter parlare e confrontarsi su ciò che gli stava accadendo, Federico si era pian piano ripreso grazie alle cure amorevoli che il moro gli aveva riservato, non aveva smesso di vegliare su di lui neppure per un secondo e ad ogni minimo cenno di malessere agiva come riteneva più opportuno.Il temporale che si era verificato quella notte era ormai solo un lontano ricordo, la mattina seguente, il sole era tornato a brillare alto nel cielo e il caldo era ritornato più forte che mai rendendo ancor più insopportabile la giornata di lavoro.
Le ricerche del padre di Benjamin erano concluse per il momento, Alberto aveva deciso di riprendere nel pomeriggio per poter riposare qualche ora, mentre i due ragazzi erano ancora nel letto che gli era stato dato a stringersi e parlare.
-"Benjamin?" Lo chiamò sottovoce Federico con la testa poggiata sul petto del maggiore.
-"Dimmi piccolino." Rispose il moro mentre si attorcigliava i capelli del più piccolo sulle dita.
-"Penso che dovremmo alzarci." Disse il biondo.
-"Vuoi alzarti?" Chiese con un sorriso furbo il maggiore e si abbassò per dargli vari baci sulle labbra.
Il più piccolo sorrise e cercò di allontanare le labbra dell'altro ragazzo dalle sue per poter parlare ma questo lo strinse a sé e continuò a baciarlo ripetutamente, fin quando, Federico, stanco di quella situazione, si mise a cavalcioni sul corpo del maggiore e fece unire le loro labbra in un vero e proprio bacio.
Vari minuti dopo il biondo si staccò dalle labbra di Benjamin con un sorriso trionfante stampato sul volto.
-"Adesso dobbiamo alzarci." Disse sottovoce e diede un ultimo bacio a stampo al ragazzo prima di alzarsi.
-"Ma io ho ancora bisogno delle tue labbra." Blaterò il moro, incrociò le braccia al petto e mise il broncio.
Il più piccolo rise davanti a quella visione tanto adorabile, non si stancava mai di ammirarlo, fece qualche passo nella sua direzione gli diede, l'ennesimo, bacio a stampo.
-"Ecco, ora alzati." Disse sorridente e lo tirò per un braccio.
-"Me la pagherai!" Esclamò il più grande e prese a sbottonarsi la camicia.
-"Non vedo l'ora." Rispose Federico con uno strano luccichio negli occhi e uscì dalla stanza.
Benjamin sorrise e scosse la testa, quel ragazzo lo faceva diventare matto.Dopo poco più di mezz'ora, entrambi i giovani si erano lavati e vestiti, con degli abiti che Sebastian gli aveva offerto, e pronti a scendere per andare a fare colazione.
-"Ma buongiorno miei giovani innamorati!" Esclamò sorridente Sebastian e gli andò incontro.
-"Buongiorno Sebastian." Ricambiò il saluto e il sorriso Benjamin.
Federico si sforzò di sorridere mentre cercava nascondiglio dietro il suo fidanzato.
-"Federico?" Lo chiamò l'uomo.
-"S- sì?" Balbettò il minore imbarazzato.
Sebastian sorrise nel vedere quanto timidi fosse il ragazzo e si avvicinò a lui.
-"Io sono Sebastian, ed è davvero un piacere per me conoscerti." Disse e gli prese la mano.
-"I- io sono Federico, anche per me è davvero un piacere e la ringrazio per averci ospitato per la notte." Rispose il biondo e gli strinse la mano.
-"Potete restare qui quanto volete, Benjamin è come un fratello per me e odio ciò che suo padre gli sta facendo." Disse Sebastian con una punta di acidità nella voce.
-"Non è il momento di parlare di lui, non merita i nostri pensieri." Si intromise Benjamin e si diresse a tavola.
-"Ottima osservazione." Disse l'uomo e prese posto a capo tavola seguito da Federico che affiancò il moro. "Ho un'idea da proporvi." Aggiunse.
-"Dicci pure." Rispose il maggiore.
-"Ho da poco preso dei nuovi cavalli e, se vi va, potreste provarli.
Hanno bisogno di movimento." Suggerì Sebastian.
-"Per me va benissimo." Sorrise Federico.
-"Anche per me." Aggiunse il moro e gli prese la mano.Era tardo mattino ormai e Benjamin e Federico avevano deciso di seguire l'idea che Sebastian gli aveva dato, dopo una breve passeggiata per la tenuta dell'uomo, i due, si diressero alla stalla e sellarono due cavalli.
-"Benjamin?" Lo chiamò titubante il minore.
-"Si, Federico?" Rispose l'altro senza guardarlo, era occupato a finire di sellare il suo cavallo.
-"Beh, ecco, devo dirti una cosa..." Sussurrò Federico.
-"Dimmi." Lo incitò a parlare il moro.
Il più piccolo prese un respiro profondo e disse.
-"Io non so andare a cavallo."
Benjamin si girò a guardarlo e aggrottò le sopracciglia.
-"Cosa?"
-"Non sono andare a cavallo, non ci sono mai andato prima." Spiegò il biondo.
Il più grande sorrise e si avvicinò prima di prenderlo di peso e fargli allacciare le gambe sul suo bacino.
-"Ti insegnerò io, mio piccolo Federico." Disse e gli diede un bacio a stampo.Benjamin e Federico decisero di portare un solo cavallo con loro per permettere al più piccolo, che era alquanto agitato, di imparare ad andare a cavallo.
-"Sei pronto?" Chiese Benjamin.
Federico annuì e, con l'aiuto del maggiore, salì sull'animale.
-"H- ho paura..." Ammise Federico.
-"Ci sono io con te." Lo rassicurò il moro. "Ti fidi di me?" Chiese.
-"Metterei la mia vita nelle tue mani senza alcuna esitazione, mi fido più di te che di me stesso." Rispose il più piccolo e fece intrecciare le loro dita.
-"Allora non aver paura, non permetterò che tu ti faccia male." Disse Benjamin e gli diede un bacio sulla mano.Erano passate varie ore da quando i due avevano iniziato ad andare a cavallo, Federico si stava divertendo davvero molto e Benjamin era felice di vederlo tanto sorridente dopo ciò che era successo la sera precendente.
-"Federico vai piano." Lo avvisò il moro.
-"Tranquillo amore, ho tutto sotto controllo." Sorrise Federico e iniziò ad aumentare la velocità.
-"Federico!" Urlò Benjamin poco prima che il cavallo nitrisse e lasciasse cadere il più piccolo sul prato.
-"Ai..." Gemette di dolore il biondo.
Il moro corse verso di lui e si inginocchiò accanto a lui.
-"Ti sei fatto male? Cos'hai? Stai bene?" Chiese preoccupato il maggiore mentre esaminava il corpo di Federico.
Il biondo rise di gusto e si lasciò cadere sul prato trascinando con sé Benjamin.
-"Sto benissimo amore mio, ancor di più perché ci sei tu con me." Disse e gli prese il viso tra le mani prima di far unire le loro labbra.-----------------------------------------------------
Ehi💕
Anche questa volta vi ringrazio infinitamente per le quattordici mila visualizzazioni, domani questa storia compirà un mese e siamo già in così tanti, siete fantastiche.
Sapete già che per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕
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Illegal love || Fenji.
Hayran KurguIllegal love || Fenji. "Due ragazzi che scelgono di amarsi in un'epoca in cui il loro amore era illegale. Lotteranno per il loro sentimento ma il peso della giustizia, e l'opposizione da parte delle loro famiglie, saranno troppo per loro?"