Erano passati vari giorni da quando Benjamin aveva giurato, ancora una volta, amore eterno al più piccolo che aveva detto che anche lui era pronto a combattere per poter stare insieme, il moro gli aveva anche giurato che si sarebbe ripreso, che sarebbero tornati al loro solito posto insieme, e si era assicurato che anche quella sua promessa diventasse realtà.
Quella mattina, Benjamin, aveva chiesto ad un ragazzo di andare a chiamare uno dei migliori dottori esistenti al mondo, che per sua fortuna era nei pressi del suo paese, affinché questo si prendesse cura di Federico, aveva dato una lettera e dei soldi al ragazzo da usare se questo avesse fatto resistente ma così non era stato, dopo aver saputo dell'accaduto aveva accettato di buon grado di occuparsi del biondo; nel pomeriggio era giunto alla casa del più piccolo e, dopo una visita molto accurata, aveva detto che, a differenza di quanto pensavano gli altri dottori, c'erano molte speranze per salvarlo e che con il suo aiuto sarebbe riuscito a sopravvivere, quelle sue parole avevano ridato la speranza a tutta la famiglia fino al punto da spingere la madre del più piccolo, Eva, a ringraziare Benjamin per ciò che aveva fatto.In quei giorni il cielo sembrava essersi rasentato come anche gli abitanti del posto dopo aver saputo che un grande dottore poteva riportare alla vita Federico, erano tutti felici di sapere che avrebbero ancora potuto godere della presenza del biondino ma il più felice era proprio Benjamin.
Il moro non lo aveva lasciato solo nemmeno per un'ora, voleva continuamente stare al suo fianco e assicurarsi che avesse tutto ciò di cui aveva bisogno, aveva anche insistito affinché Federico fosse trasferito a casa sua, per avere maggiori comodità e spazio, ma il dottore gli aveva detto che era meglio che non subisse spostamenti data la sua situazione ancora non stabile.
Eva continuava a guardarlo in malo modo, riteneva che suo figlio potesse solo trarre svantaggi da quel loro rapporto, ma non aveva osato aprire bocca per non contraddire suo marito e per non arrecare fastidio a suo figlio date le sue condizioni.Erano passati otto giorni dall'incidente di Federico e Benjamin, come ogni altro giorno si era recato alla dimora del più piccolo per tenergli compagnia e aveva portato con sè un libro, uno di quelli era sicuro sarebbe piaciuto a Federico, per poter allietare le ore insieme.
Una volta giunto davanti alla casa, bussò alla porta e attese che qualcuno venisse ad aprirgli, pochi istanti dopo un uomo dal viso familiare gli aprì la porta e abbozzò un sorriso.
-"Benjamin." Disse.
-"Signor Massimo, buon pomeriggio." Lo salutò educato il ragazzo e gli sorrise.
-"Entra." Gli fece spazio l'uomo per poter entrare in casa.
Il moro annuì, strusciò i piedi sul tappeto, ed entrò in casa.
-"Mi scuso per non essere venuto prima ma questa mattina sono dovuto restare a casa per risolvere alcune faccende.
Ovviamente Federico ha la priorità per me ma mio padre pretendeva che io me ne occupassi immediatamente e non sono riuscito..." Il ragazzo ormai stava parlando senza alcuna sosta ma ci pensò il padre dell'altro a zittirlo.
-"Va tutto bene Benjamin, so quanto è importante per te Federico e che se non sei venuto questa mattina è stato per una buona causa." Lo rassicurò Massimo e gli sorrise cordiale. "Ora vai da lui, ti sta aspettando." Aggiunse.
-"Vado sicuro." Rispose il più grande e raggiunse la stanza di Federico.La porta della stanza del biondo era chiusa e, per questo motivo, Benjamin bussò affinché non si trovasse davanti a qualche scena imbarazzante per entrambi.
-"Avanti!" Disse qualcuno dall'interno.
La voce di Federico giunse alle orecchie del maggiore facendolo sorridere.
Il ragazzo aprì la porta ed entrò lentamente nella stanza.
-"Federico?" Lo chiamo lui.
-"Benjamin, entra!" Esclamò allegro il più piccolo.
Il moro stava per avvicinarsi e stampargli un bacio sulle labbra ma quando vide il dottore al suo fianco si trattane e si limitò ad avvicinarsi.
-"Dottore, salve." Lo salutò lui.
-"Benjamin, noto con piacere che è di nuovo qui." Disse l'uomo, accennando un sorriso, mentre sistemava degli oggetti nella sua borsa.
-"Non lo lascerei mai solo, siamo cresciuti insieme." Rispose Benjamin sorridendo e allungò una mano per farla sfiorare con quella ancora pallida dell'altro.
-"Allora non vi disturbo oltre e vi lascio alle vostre letture." Disse il dottore indicando il libro tra le mani di Benjamin. "Però prima vi comunico una bella notizia." Aggiunse.
-"Una bella notizia?" Ripetè raggiante Federico.
Il più grande adorava vederlo così felice e soprattutto in sua presenza.
-"Federico può uscire a prendere un po' d'aria, non può fare grandi cose ma pochi passi si, gli faranno bene." Spiegò loro l'uomo.
I due giovani si scambiarono uno sguardo complice e si sorrisero.
-"Buona giornata, ragazzi." Li salutò il dottore e uscì dalla stanza.-"Voglio uscire, voglio assolutamente uscire!" Esclamò il più piccolo.
-"Calma piccolo." Rise Benjamin. "Ricorda che non puoi camminare molto, solo pochi passi." Gli ricordò.
-"Lo so ma devo assolutamente uscire da questa stanza, non ne posso più, mi sento soffocato tra queste mura." Spiegò Federico.
Il moro avvicinò pericolosamente il suo viso a quello dell'altro e si morse il labbro una volta raggiunta la distanza desiderata.
-"È perché ti senti soffocare tra queste mura o perché vuoi restare da solo con me?" Chiese sottovoce.
Il viso del minore divenne di un rosso intenso e abbassò lo sguardo imbarazzato.
-"È solo uno scherzo." Rise Benjamin e si allontanò. "Ora usciamo." Aggiunse e fece alzare l'altro dal letto.I due erano usciti già da un po' di casa, Federico voleva camminare per tutto il paese ma Benjamin, che era il più responsabile tra i due, glielo aveva impedito decidendo di andare in un campo, di proprietà del padre, in disuso già da diverso tempo.
-"È davvero bello qui." Constatò Federico mentre si guardava intorno.
-"Mai quanto te, piccolo mio." Rispose Benjamin e gli diede un bacio a stampo.
I due si sedettero sulla terra e il moro, dopo essersi sistemato, fece appoggiare al minore la testa sulle sue gambe.
-"Sono così felice quanto sto con te." Ammise il biondo.
-"Allora sarai felice per tutta la vita." Disse Benjamin.
-"Ne sei così sicuro?" Chiese ironico Federico.
-"Si perché passerai con me tutta la vita." Rispose il moro e si abbassò per dargli un bacio sulla fronte.
-"Non vedo l'ora." Sorrise il più piccolo. "Ti va di leggermi qualche pagina del libro?" Chiese.
-"C'è una frase, in particolare, che voglio leggerti." Disse Benjamin.
-"Fallo allora." Rispose il biondo e sistemò meglio la testa sulle sue gambe.
Il più grande aprì il libro e sfogliò la pagina fino ad arrivare a quella da lui desiderata.
-"I due amanti non facevano altro che rincorrersi, si stringevano quando nessuno li vedeva e si facevano la guerra quando erano circondati da persone che non conoscevano il loro sentimento.
Qualcuno avrebbe potuto dire che il loro sentimento era sbagliato mentre altri potevano ritenerlo normale ma, un sentimento, non può essere né sbagliato né normale.
L'amore è semplicemente amore, nessuno può dire che è sbagliato amare una determinata persona, nessuno può decidere di chi innamorarsi, ne tantomeno questo amore può essere normale, un amore, se davvero tale, è folle, sempre.
I due giovani non facevano altro che osservarti da lontano e bramare il momento in cui si sarebbero potuti unire a tal punto da sembrare una cosa sola e loro lo erano davvero, due persone unite da un legame indissolubile.
Due persone con la stessa anima.
Questi erano loro." Lesse Benjamin e chiuse il libro.
-"Tu sei la mia anima." Disse Federico e alzò la testa per far unire le loro labbra.

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Illegal love || Fenji.
FanfictionIllegal love || Fenji. "Due ragazzi che scelgono di amarsi in un'epoca in cui il loro amore era illegale. Lotteranno per il loro sentimento ma il peso della giustizia, e l'opposizione da parte delle loro famiglie, saranno troppo per loro?"