Ogni giorno c'era una nuova novità in città che rallegrava le giornate della gente del paese.
Sembrava che l'inizio del nuovo secolo avesse portato con sè felicità e voglia di cambiamento, tutti cercavano di migliorarsi e lasciarsi alle spalle gli errori del passato ma c'erano alcune cose la gente del posto non era ancora pronta, e forse neanche voleva, lasciarsi alle spalle pur sapendo che quelle cose avrebbero potuto ferire qualcuno.
Federico camminava sereno tra le stradine del paese, non c'era abitante che non spendesse pochi secondi della propria vita per salutare il biondo, che era ben voluto da tutti.
Il più piccolo era davvero felice di vivere in quel posto, sentiva di appartenere davvero alla sua terra, e odiava chi la screditava pur non avendo mai vissuto lì, ed era profondamente dispiaciuto per Benjamin, che pur vivendo lì da tutta la vita, non aveva mai goduto della simpatia e della stima dei compaesani solo per le sue origini, Federico sapeva che persona meravigliosa Benjamin fosse ma sembrava che tutti gli altri non volessero vederlo, a loro bastava conoscere il suo cognome.
Benjamin non aveva molti amici, anzi, il suo unico amico era proprio Federico, era con lui che aveva condiviso tutta la sua vita, e sperava di continuare a farlo, pur sapendo che a suo padre non andava a genio la loro amicizia.
Federico era tutto ciò che aveva.Il rumore dei rami a contatto con i vetri delle finestre disturbavano la tranquillità che in quel momento si era creata a casa di Benjamin.
Il padre del moro era in viaggio per lavoro e non sarebbe tornato prima di una settimana, il che permetteva a suo figlio di potersi rilassare un po'.
Il più grande aveva deciso di invitare il suo amico a cena, con il bene placido di sua madre.La pioggia continuava a scendere fitta e, Benjamin, era perso tra i suoi pensieri mentre, dalla grande finestra posta nello studio di suo padre, osservava il terreno bagnarsi sempre di più, fu la voce di una delle cameriere a riportarlo con i piedi per terra.
-"Signore?" Lo chiamò la donna mentre, con passo esitante, entrava nello studio.
-"Nives, ti ho detto tante volte di chiamarmi Benjamin." Disse il moro con tono pacato, odiava che anche le persone che condividevano la casa con lui lo trattassero come ciò che non era, lui non era suo padre.
-"Oh sì, mi scusi." Si scusò la donna e si sistemò una ciocca dei suoi capelli rossi sfuggita dallo chignon.
-"Comunque, cosa c'è?" Chiese Benjamin e tornò a guardare fuori dalla finestra.
Poco prima che la cameriera aprisse bocca un ragazzo dai folti capelli biondi e dalla risata contagiosa entrò nella stanza illuminandola con la sua allegria.
-"Benjamin!" Quasi urlò il ragazzo.
A sentire la sua voce, un sorriso comparve sul viso del moro che si girò a guardarlo.
-"Federico." Sorrise lui.
Il più piccolo, nonostante fosse più alto dell'altro, lo raggiunge con pochi passi e gli diede una pacca sulle spalle.
-"Come vanno le cose?" Gli domandò.
-"Come al solito." Sbuffò il maggiore. "A te, piuttosto? È da qualche giorno che non ci vediamo." Continuò.
Federico, per alcuni giorni, era andato fuori dal paese per risolvere alcune questioni di cui preferiva non parlare.
-"Benissimo, ho risolto tutto!" Annunciò felice.
-"Prima o poi mi dirai cosa hai risolto?" Gli chiese Benjamin e sistemò il libro che aveva preso poco prima.
-"Chi lo sa." Rise il più piccolo e gli diede nuovamente una pacca sulle spalle. "Ma ora non pensarci." Aggiunse.
Laura, la cameriera che si era sempre occupata di Benjamin e che provava un grande affetto anche per Federico, bussò alla porta dell'ufficio prima di entrare.
-"Scusatemi." Disse.
-"Laura, entra pure." La invitò ad entrare Benjamin.
-"Laura, che piacere." Sorrise Federico.
-"Federico." Ricambiò il sorriso lei. "Mi dispiace interrompervi ma la cena è pronta." Continuò.
-"Grazie mille per averci avvisato, arriviamo subito." La ringraziò il moro.
Il più piccolo si limitò a sorriderle cortese e a guardarla con la coda dell'occhio mentre usciva dallo studio.
-"Federico è troppo grande per te." Rise Benjamin.
-"Lo so purtroppo." Sospirò il biondo prima di scoppiare in una fragorosa risata che riempì la piccola stanza.
Benjamin si ritrovò a sorridere come se non potesse fare altro, succedeva ogni volta che il più piccolo scoppiava a ridere, con la sua risata riempiva la stanza e anche il cuore del moro.
-"Andiamo a tavola?" Gli chiese Federico riportandolo alla realtà.
L'altro mosse il capo in segno di consenso e si passò una mano tra i capelli per sistemarli.-"Grazie mille per averci invitato a cena." Balbettò il padre di Federico, quasi a disagio tra così tanto lusso.
-"È stato un piacere." Sorrise la madre del moro.
Quando Benjamin le aveva proposto l'idea di invitare a cena Federico, lei, aveva accettato entusiasta ma solo a condizione di invitare anche i suoi genitori.
-"È sempre un piacere passare del tempo con voi." Sorrise la madre del biondo e prese il suo bicchiere.
-"Anche per noi, mia cara Eva." Sorrise la madre del primo.
Agnes, la madre di Benjamin, e Eva, madre di Federico, erano amiche da molti anni, le due si erano conosciute in circostanze poco piacevoli pochi mesi prima che la madre del moro si sposasse.
Agnes non era nata in Italia ma era giunta lì da giovanissima, i primi tempi non era stato affatto facili per lei, tutti la vedevano come la forestiera giunta in cerca di ricchezze ed erano molto diffidenti nei suoi confronti, Eva era stata l'unica ad accoglierla nella sua modesta casa e a trattarla come un'amica, poco dopo Alberto, il padre di Benjamin, aveva deciso di prenderla in moglie pur non avendola mai vista, nonostante suo marito non fosse d'accordo Agnes aveva insistito per continuare ad avere un rapporto con Eva ed era felice che anche i loro figli andassero d'accordo.I cinque avevano finito da poco di cenare, i genitori avevano deciso di bere qualcosa e conversare nel salotto di casa mentre i due giovani avevano deciso di recarsi fuori in giardino per ammirare la bellezza del paesaggio bagnato dalla pioggia.
-"Nonostante la tempesta si sta davvero bene qui fuori." Constatò Benjamin e si appoggiò al piccolo muretto.
-"Si, è vero." Rispose l'altro. "Anche se io sto sempre bene quando sono con te." Aggiunse mentre le sue guance si tingevano di rosso.
Il moro lo guardò sorpreso ma decise di non commentare ciò che aveva appena detto, si limitò a sorridergli per poi tornare a guardare il panorama davanti a lui.--------------------------------------------------
Ehi💕
Sono tornata con una nuova storia e quindi anche con i miei angoli autrice, dovrete continuare a sopportarmi.
Innanzitutto vi ringrazio per le più di 600 visualizzazioni in tre giorni, davvero grazie💕
Seconda cosa voglio parlarvi un po' della storia, come avete potuto capire sarà molto differente dalla precedente e non solo perché è ambientata in un'epoca diversa, poi capirete cosa intendo.
Questi primi capitoli, oltre a presentarvi un po' la situazione generale, serviranno anche per mostrarvi il carattere generale degli altri personaggi perché, una volta sviluppata la trama, non so quanto spazio questi avranno dato anche che, ovviamente, i protagonisti saranno Benjamin e Federico e per questo ci tengo che voi conosciate anche tutti gli altri.
Quindi abbiate un po' di pazienza e le cose pian piano cambieranno🙊
Ho finito di annoiarvi per oggi ahah, spero continuerete a seguire questa mia nuova storia.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

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Illegal love || Fenji.
FanfictionIllegal love || Fenji. "Due ragazzi che scelgono di amarsi in un'epoca in cui il loro amore era illegale. Lotteranno per il loro sentimento ma il peso della giustizia, e l'opposizione da parte delle loro famiglie, saranno troppo per loro?"