Twenty eight.

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"Ragazzi lei è Maria, la fidanzata di Benjamin." Aggiunse il padre di Benjamin con un sorriso compiaciuto.
Il viso di entrambi i ragazzi perse ogni colore, Benjamin cercò di replicare, di dire qualcosa, di dire qualsiasi cosa, ma le parole gli morivano in gola, osservava la ragazza davanti ai suoi occhi e non riusciva a vedere altro che la crudeltà che il suo genitore aveva dimostrato.
Maria all'apparenza sembrava una ragazza come tante altre, aveva un viso estremamente dolce, due grandi occhi verdi incorniciati da una cascata di capelli castano chiaro che le cadevano morbidi sulle spalle coperte dal vestito rosa perla lungo fino ai piedi e con dei ricami rosa, una spruzzata di lentiggini era ben visibile sul suo naso e le sue guancie e queste la rendevano davvero adorabile, le labbra rosee erano inarcate in un sorriso, sembrava davvero felice di fare la conoscenza del moro.
Lo sguardo di Federico continuava a vagare tra le tre persone presenti nella stanza, oltre lui, e non riusciva a comprendere ciò che stesse succedendo intorno a lui, osservava il padre di Benjamin sorridere soddisfatto, come se avesse appena portato a termine la più nobile e importanti delle missioni, guardava quella ragazza che, in fondo, non gli aveva fatto nulla di male, gli avrebbe soltanto portato via il ragazzo che amava e, infine, guardava Benjamin e sentiva le lacrime pungergli gli occhi prepotentemente, solo poche ore prima gli aveva detto le parole più belle che qualcuno gli avesse mai detto, gli aveva giurato amore eterno e, in quel momento, lo stava vedendo andare via da lui senza poterlo impedire, ancora una volta suo padre aveva dimostrato il suo potere e la sua crudeltà.
A lui cosa importava che due persone soffrissero per la separazione se poteva portare dei benefici a lui?
Era sempre stato così, Alberto era nato vincitore e Benjamin e Federico dovevano guardarlo trionfare a loro discapito.
-"È uno scherzo?!" Quasi urlò il più grande.
-"No, figliolo." Rispose Alberto assumendo un'aria confusa. "Perché mai dovrebbe?" Aggiunse e si lasciò andare ad uno dei suoi sorrisi malefici, quelli che mostravano ciò che veramente era.
-"Io non conosco nemmeno questa ragazza!" Urlò Benjamin. "Come potete anche solo pensare di presentarla come la mia fidanzata, padre?!" Continuò.
Il moro era ormai su tutte le furie, era abituato ai colpi bassi di suo padre ma portare una ragazza, una perfetta sconosciuta, a casa loro e presentarla come la sua fidanzata, per giunta invitando anche il piccolo Federico a quella specie di circo che stavano creando, era davvero troppo anche per lui, credeva di conoscere il peggio di suo padre ma si sbagliava.
-"Benjamin, calmati, così fai fare alla nostra famiglia una brutta figura agli occhi di Maria." Disse con tono calmo il padre e gli mise una mano sulla spalla.
Benjamin, prontamente e furiosamente, gli tirò via la mano storcendo il polso del suo genitore.
-"Ah!" Gemette di dolore l'uomo e rivolse uno sguardo furioso al figlio che lo guardava in egual modo.
-"Non toccatemi, non ne siete degno!" Ringhiò furioso il più grande.
-"Maria, ti assicuro che non si è mai comportato così." Disse Alberto, con una mano sul petto per fingersi dispiaciuto, rivolto verso la ragazza che era rimasta in silenzio per tutto il tempo. "Non so cosa gli prende, sono costernato." Aggiunse.
-"Non si preoccupi." Si sforzò di sorridere la giovane. "Magari è un brutto momento, potrei tornare un altro giorno se non vi è di disturbo." Continuò.
-"No, assolutamente, resta." Si affrettò a rispondere Alberto.
Federico aveva perso il filo del discorso, non riusciva più a seguire le loro urla, la loro voce giungeva alle orecchie del biondo lontana e ovattata, sentiva la terra mancargli sotto i piedi e le pareti continuavano a girare vorticosamente intorno a lui, le sue mani aveva iniziato a tremare, continuava a deglutire a vuoto mentre le sua fronte era imperlato di sudore ma sembrava che nessuno avesse notato il suo malessere, erano troppo occupati a gridarsi contro.
Benjamin, poco prima che urlasse l'ennesima brutta cosa a suo padre, cercò lo sguardo di Federico ma trovò due occhi vuoti, assenti, la sua espressione mutò all'istante e la rabbia che provava nei confronti del genitore venne sostituita da preoccupazione per il più piccolo.
-"Sì Maria, resta, sarò io ad andarmene." Disse lui e prese il polso del minore, non potendo prendere la sua mano.
-"Cosa?!" La calma apparente che aveva contraddistinto il padre in quella situazione era del tutto scomparsa.
-"Buonanotte e mi scuso per la brutta situazione che si è creata e che sei stata costretta ad assistere." Si scusò il moro e si avviò verso la porta trascinando con sé il biondo che a malapena si reggeva in piedi. "Non accadrà mai più." Aggiunse.
-"Di sicuro non succederà mai più, Benjamin." Sbuffò Alberto.
-"Ne sono certo anche io, padre." Rispose Benjamin. "Perché non la rivedrò mai più." Aggiunse e uscì di casa.
Corse fuori dalla tenuta ignorando le grida furiose, che era sicuro si sentissero in tutto il paese, che gli ordinava di tornare in casa.

Federico non riusciva a seguire il suo ritmo e, per questo motivo, cadde a terra stravolto.
-"Federico!" Urlò il maggiore ma la smorfia di dolore da parte del biondo gli fecero capire che doveva abbassare il volume della voce. "Che ti succede? Cos'hai?" Chiese preoccupato e si abbassò per prendergli la testa tra le mani e farlo mettere a sedere.
-"M- mi gira la testa..." Sussurrò il più piccolo e chiuse gli occhi.
Benjamin, udendo il nitrito di alcuni cavalli che si stavano avvicinando, prese il minore tra le braccia e corse il più possibile, non voleva tornare a casa, tutto ciò che voleva era poter restare accanto all'unica gioia della sua vita.

Era ormai sera inoltrata, Federico continuava a sentirsi poco bene e Benjamin era costretto a continuare a correre per poter seminare gli uomini mandati da suo padre per riportarlo a casa, era andato al loro solito posto ma, poco dopo, sentì quelle persone raggiungerlo anche lì, nessun luogo del paese era sicuro per loro e, quindi, il maggiore aveva deciso di andare in un paese vicino, conosceva un luogo sicuro dove passare la notte e dove, soprattutto, il più piccolo si sarebbe potuto riprendere.
Una volta lasciatosi alle spalle il cartello contenente il nome del paese, Benjamin, mise giù l'altro e lo appoggiò ad un albero poco distante.
-"Ora siamo al sicuro, piccolo mio." Sussurrò e gli diede un breve bacio a stampo.

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Ehi💕
Grazie infinite per le tredici mila visualizzazioni, vi adoro💕
Vi avviso che ho appena pubblicato il capitolo speciale di 'People fall in love in mysterious ways || Fenji.' se vi va passate a leggerlo.
Vi ricordo anche la mia storia in collaborazione con fenjifanfiction , si chiama 'Forbbiden soulmates', potete trovarla sul suo profilo e quella  in collaborazione con annavittoria98 , si chiama 'Incident' ed è sul suo profilo.
Per qualsiasi cosa potete contattami qui o mi trovate su Twitter, il mio nick è @suarezgilliesIt.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Illegal love || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora