Thirty one.

1.5K 168 93
                                    

Il sole era stato protagonista durante tutte le ore che avevano composto quella giornata, alcuni temevano che da un momento all'altro potesse scatenarsi una nuova e imprevista tempesta, come era successo quella notte, ma i loro si erano rivelati solo timori infondati.
Per tutto il giorno il paese era stato in gran subbuglio, vari uomini giravano armati per le strade del paese e mettevano a soqquadro tutte le case e i, pochi, locali che incontravano al loro passaggio, le loro ricerche continuavano senza sosta e senza preoccuparsi di disturbare la tranquilla vita dei compaesani, Alberto, ormai fuori di sè, aveva fatto tante domande a tutti gli abitanti del paese, per quanto odiasse parlare con loro, ma non aveva ottenuto nessuna informazione che potesse aiutarlo nella sua ricerca.
Benjamin e Federico sembravano essere scomparsi dalla faccia della terra.

I due giovani avevano trascorso tutto il loro tempo a divertirsi insieme come non facevano da troppo tempo, Federico, dopo non poco tempo e fatica, era riuscito ad andare a cavallo senza cadere e si era perfino divertito, nel pomeriggio aveva insistito affinché anche il moro prendesse un cavallo e insieme andassero a fare una passeggiata per la grande tenuta di Sebastian.
L'uomo era davvero felice di poter ospitare i due giovani amanti, trovava davvero forte il sentimento che li univa e non comprendeva cosa spingesse il padre del più grande a comportarsi così come faceva, era un sentimento nobile il loro e non meritava di essere perseguito per poi essere punito, meritava di poter vivere alla luce del sole come quello di tutti gli altri.

La notte era scesa e un venticello caldo si era fatto spazio tra quelle strade.
Alberto, anche per quella giornata, aveva deciso di lasciar perdere le sue ricerche e di concedersi qualche ora di riposa, l'avrebbe fatta pagare cara a suo figlio non appena l'avrebbe trovato.

Benjamin e Federico, dopo una giornata alquanto stancante ma anche divertente, si stavano dirigendo nella sala pranzo per cercare in compagnia dell'amico di Benjamin che era diventato anche amico del più piccolo.
-"Buonasera ragazzi." Sorrise Sebastian che si stava accomodando a tavola.
-"Buonasera." Sorrise raggiante Federico mentre stringeva la mano del suo fidanzato.
-"Sebastian, buonasera." Lo salutò il moro e, di malavoglia, lasciò la mano del più piccolo per sedersi a tavola.
-"Avete trascorso una buona giornata?" Chiese cortese l'uomo mentre si sistemava il tovagliolo sulle gambe.
-"Assolutamente sì!" Rispose il più piccolo che neppure cercava di contenere la sua felicità.
Sebastian sorrise vedendo quanto il ragazzo fosse felice e si sentiva orgoglioso nel sapere che quella felicità era dovuta anche grazie a lui.
-"Federico ha imparato ad andare a cavallo e, nel pomeriggio, abbiamo fatto una passeggiata nella tua tenuta." Raccontò Benjamin.
-"Spero che i miei cavalli e la mia tenuta siano stati di vostro gradimento." Disse Sebastian sorridente.
-"Assolutamente, i tuoi cavalli e le tue terre sono assolutamente fantastiche, un vero paradiso." Rispose Benjamin mentre gli sorrideva riconoscente per ciò che stava facendo per loro.
Federico osservava e ascoltava i due mentre parlavano e si rendeva conto di appartenere ben poco a quel mondo, loro erano cortesi, pacati, parlavano nel modo giusto e non erano mai fuori luogo mentre lui diceva tutto che gli passava per la mente, non si creava problemi nel mostrare i suoi sentimenti, se era felice si comportava di conseguenza e se era triste altrettanto.
-"Va tutto bene, Federico?" Chiese Sebastian notando la strana espressione presente sul viso del ragazzo.
-"Mh, cosa?" Si finse distratto il più piccolo e prese le sue posate.
-"Hai una strana espressione, va tutto bene?" Chiese nuovamente l'uomo.
-"Si, stavo solo pensando ad alcune cose ma grazie per l'interessamento." Mentì il biondo e iniziò a mangiare per interrompere la conversazione.

La cena si era svolta in modo abbastanza silenzioso, si erano solo scambiati poche parole essenziale come chiedere di passare l'acqua o cose del genere, Benjamin era stranito dal comportamento del biondo ma lo attribuiva alla stanchezza della giornata quindi aveva deciso di non fargli domande.

La notte era passata abbastanza velocemente, Federico l'aveva passata con la testa sul petto dell'altro mentre questo lo stringeva possessivamente, sentiva di appartenere davvero a lui ed era felice di poter vivere quei momenti tanto speciali con lui.
Il sole era ormai alto nel cielo e i due giovani stavano dormendo beatamente ma il loro sonno venne interrotto da prima da uno bussare feroce e dopo poco da urla rabbiose.
Fu Federico il primo ad aprire gli occhi e scattò a sedere nel sentire così tanto fracasso proveniente dall'ingresso.
-"Benjamin." Lo chiamò il più piccolo e gli scosse un braccio. "Benjamin svegliati." Continuò con tono di voce più alto.
-"Federico." Farfugliò il moro. "Cosa c'è?" Chiese.
-"Sento qualcuno urlare e..." Federico non riuscì a terminare la frase che stava pronunciando, perché, qualcuno entrò nella stanza aprendo velocemente, e furiosamente, la porta.
-"Benjamin!" Urlò.
Il più grande sgranò gli occhi e si mise a sedere usando il suo corpo come scudo per proteggere il minore.
-"Pa- padre..." Balbettò.
Alberto, con passi forti, si avvicinò al letto e diede uno schiaffo in pieno viso al figlio che lo guardava sbalordito.
-"Pensavi davvero di poterti nascondere da me?!" Urlò. "Questo paese mi appartiene e anche tu!" Aggiunse.
-"Io non appartengo a nessuno!" Urlò in risposta Benjamin.
Lo sguardo del padre si spostò sul più piccolo che quasi tremava dalla paura.
-"E tu? Pensavi davvero di poter portare mio figlio lontano da me?" Chiese con tono quasi derisorio.
-"I- io..." Federico era totalmente in preda al panico, non riusciva a parlare, si sentiva intimorito dalla presenza dell'uomo.
-"Lui non c'entra nulla, lasciatelo in pace!" Si intromise il moro.
-"Voi non vi vedrete mai più, questo ragazzo non è adatto a te." Sputò acido il padre.
-"E chi sarebbe adatto a me? Maria?!" Urlò Benjamin.
-"Esattamente! Maria è una ragazza di classe, di buona famiglia e può renderti felice." Rispose Alberto.
-"E può portare vantaggi a voi, non è così, padre?!"
-"Anche questo ma non è ciò che importa al momento." Sviò il discorso l'uomo e prese i vestiti del figlio.
-"Ma cosa fate?" Chiese il moro.
-"Tu vieni via con me." Disse Alberto e trascinò il ragazzo fuori dal letto e lontano dal minore.
-"Benjamin!" Urlò Federico.
-"Voi non vi vedrete mai più!" Urlò il padre e trascinò il moro fuori dalla stanza.
-"Federico!" Urlò Benjamin e cercò di liberarsi dalla presa del padre ma non c'era modo.
Suo padre aveva vinto.

-------------------------------------------------------
Ehi💕
Oggi questa storia compie un mese e vi ringrazio per le quasi quindicimila visualizzazioni raggiunte in così poco tempo, per i commenti che lasciate, che mi fa sempre piacere leggere, per i messaggi in privato e per tutto ciò che fate, non smetterò mai di ringraziarvi e di dirvi quanto vi adoro💕
Proprio per questo motivo avevo pensato ad una cosa, avevo pensato di creare un gruppo per conoscervi meglio e poter parlare con voi, ovviamente solo se anche per voi va bene.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovare su Twitter come @suarezgilliesIt.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Illegal love || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora